Scuola: 13enne non vedente, ma docenti sostegno ignorano braille

Vibo Valentia Cronaca

Va a scuola da otto anni e nessuno dei suoi insegnanti di sostegno conosceva o conosce l'unico sistema di lettura e scrittura che può usare, il Braille. A causa della sua cecità, L.C., tredicenne che frequenta una scuola media di Vibo Valentia, deve fare il doppio del lavoro per rimanere al passo con i suoi compagni. E ora questo potrebbe non bastare più. A nulla infatti sono servite le due sentenze del Tar che obbligano il ministero dell'Istruzione ad assegnare alla giovane un insegnante di sostegno esperto in Braille. Sul caso è stata aperta anche un'interrogazione parlamentare. A denunciare l'accaduto all'AGI è il papà della giovane calabrese non vedente.

"Mia figlia ama la matematica, le lingue e la letteratura", ha raccontato il papà di L. C. "Nonostante le difficoltà che deve affrontare ogni giorno per sopperire alla cecità - ha continuato - il suo rendimento scolastico è eccellente, anche se non le sono mai stati fatti sconti. Ma questa situazione non puo' più andare avanti". Non basta infatti la buona volontà della giovane e nè tantomeno quella dei suoi insegnanti e del preside, disponibili ad aiutare la ragazza.

"Mia figlia ha bisogno dell'aiuto di un insegnante di sostegno che conosca il Braille. Ne ha pieno diritto e a sancirlo è la legge", ha detto il papà. "Dopo una prima sentenza del Tar nel 2014, che ha stabilito tra le altre cose l'assegnazione di un insegnate di sostegno esperto in Braille, a mia figlia - ha raccontato - è invece stato assegnato un insegnate di sostegno polivalente che non ha alcuna competenza con questo sistema di scrittura e lettura. Del resto gli insegnanti di sostegno polivalente non sono tenuti a conoscere il Braille. Ma senza questa competenza non possono dare a mia figlia quello di cui ha bisogno per imparare, per fare i compiti in classe e così via".

La battaglia è iniziata già dalla prima media. "Già all'inizio, comune, provincia e regione - ha raccontato il papà - si rimbalzavano le responsabilità per la traduzione in Braille dei libri di testo. Prima che il Tar obbligasse la regione a trascrivere i libri, mia figlia è stata costretta a studiare il primo anno delle scuole medie senza il materiale didattico necessario". Rimane invece ancora inapplicata quella parte della sentenza, ribadita in un'altra successiva sentenza del Tar, che obbliga il ministero dell'Istruzione ad assegnare un insegnante di sostegno esperto in Braille. "L'anno scolastico è già iniziato - ha detto il papa di L.C. - e ancora mia figlia e i suoi insegnanti sono costretti a fare i salti mortali per rispettare il programma scolastico. Il ministero infatti non ha ancora provveduto a fornire a mia figlia un insegnante di sostegno esperto in Braille". (AGI)