Regionali. Parte la campagna elettorale: tutti in nome della legalità. Ma con i manifesti abusivi

10 gennaio 2020, 09:13 Imbichi

È bastata una sola notte per far comparire i primi manifesti elettorali abusivi: i volti dei candidati che si professano “ligi al dovere” e “proni alle regole” finiscono così al di fuori delle apposite aree destinate alla propaganda elettorale, commettendo una piccola quanto significativa infrazione.


di Francesco Placco

Una particolarità anacronistica dei nostri tempi, che probabilmente finiremo per studiare in futuro come bizzarria o curiosità, riguarda direttamente le campagne elettorali: mentre il dibattito politico si concentra prevalentemente online, comprendendo spesso sfoghi, esternazioni e rigurgiti al limite della tollerabilità, sembra impossibile fare a meno dei manifesti elettorali.

Non esiste, in fondo, una campagna elettorale senza manifesti o “santini” dei vari candidati: un sorriso sornione ed una frase ad effetto, e tutti sono pronti a portarvi “cambiamento” o “rivoluzione”, e per condurvi ad un radioso “futuro migliore”. Manifesti tutti uguali, stanchi, ripetitivi ma che servono in quel gioco che è la propaganda elettorale, che ha sempre e comunque bisogno di un volto, di un simbolo, di un’idea a cui aggrapparsi.

L’affissione di questi manifesti è regolamentata da diverse normative (QUI), ed i vari comuni sono tenuti a stabilire delle apposite aree per le affissioni elettorali. Purtroppo però, capita che i novelli candidati si facciano prendere un po’ troppo la mano, e finiscano per attaccare - o far attaccare - i loro bei volti un po’ ovunque.

Il Comune di Crotone, con Deliberazione del Commissario Prefettizio num. 20 del 24/12/2019 (QUI), ha stabilito la collocazione di 13 “spazi riservati alla propaganda elettorale” in tutto il territorio urbano, appositamente divisi tra i candidati governatori e gli aspiranti consiglieri. Al di fuori di questi tredici spazi, ogni altra affissione è da considerarsi abusiva. Fuorilegge.

Inutile dire che i primi manifesti, affissi tra la tarda notte del 6 e la prima mattinata del 7 gennaio, sono comparsi in molte più zone della città. Anziché “limitarsi” agli spazi concessi dal Comune, qualche “attacchino si è lasciato prendere la mano, forse sicuro di rimanere impunito, ed ha riversato i manifesti – già belli e pronti – anche su muri, lamiere e recinzioni.

Chissà che ne pensano gli stessi candidati, dato che spesso e volentieri si battono per la legalità e per il rispetto delle regole. Indipendentemente da ciò, quello che pensa la legge a tal proposito è chiaro, così come si legge sul disciplinare della Prefettura: “Sussiste il divieto di affissione dei materiali di propaganda elettorale al di fuori degli appositi spazi destinati a ciò da ciascun Comune, nonché il divieto di iscrizioni murali e di quelle su fondi stradali, rupi, argini, palizzate, recinzioni (art. 1 L.n. 212/ 56 come modificata dalla L.n. 130/1975) ed a maggior ragione, su monumenti ed opere d’arte di qualsiasi genere,a tutela dell’estetica cittadina (art. 162 del D.Lgs. 42/2004)”.

Anche il regolamento comunale sulle pubblicità e le affissioni (QUI) riporta esplicitamente:

L'affissione dei manifesti deve essere effettuata esclusivamente su supporti a ciò destinati ed è vietata l'apposizione degli stessi su muri, staccionate e simili privi degli appositi supporti”.

E per provare a dissuadere i furbetti, sono messe nero su bianco anche le sanzioni:

L'installazione abusiva di qualsiasi mezzo pubblicitario, l'affissione abusiva di manifesti, le violazioni dei titoli di autorizzazione e di ogni norma del presente regolamento, sono sottoposte all'applicazione della sanzione amministrativa da € 206,58 a € 1.549,37, con l'osservanza delle disposizioni contenute nelle sezioni I e II del capo I della legge 24 novembre 1981 n. 689 e nell'articolo 24 del decreto legislativo 15 novembre 1993, n. 507”.

Nei prossimi giorni vedremo se il Comune si adopererà, così come dovrebbe, a coprire e segnalare i manifesti abusivi già comparsi in città, o addirittura a multare i trasgressori. Sarebbe una bella novità, visto il generale - e voluto - menefreghismo dimostrato in passato.