Tragedia de Le Giare: un film per non dimenticare, giovedì la proiezione di 'tredici'

Catanzaro Attualità

Tragedia de Le Giare: un film per non dimenticare

Un film per non dimenticare. "Tredici" di Giuseppe Petitto, coprodotto con Gianvito Casadonte, sarà riproposto giovedì 9 settembre, alle 19, nel chiostro del San Giovanni, nel quadro delle iniziative volute dal sindaco Rosario Olivo per ricordare le vittime della tragedia del camping Le Giare, a dieci anni dal luttuoso evento. La manifestazione, a cui parteciperà anche il sindaco di Soverato Raffaele Mancini, è stata promossa dall'assessore alla cultura, Antonio Argirò. La mattina successiva il primo cittadino di Catanzaro deporrà una corona di fiori sul luogo della sciagura.Il film di Petitto cerca di raccontare, in quasi trenta minuti, la tragedia del camping "Le Giare" di Soverato consumatasi il 10 settembre del 2000. Lo stesso titolo del documentario riporta alla memoria le tredici persone che quella spietata valanga di acqua, fango e detriti ha portato via per sempre. La pellicola, nata da un'idea di Gianvito Casadonte, è stata realizzata da Giuseppe Petitto, giovane regista catanzarese, che ha raccontato quella tremenda giornata attraverso le testimonianze delle persone che si sono salvate anche grazie alle tredici che, oggi, non ci sono più. L'intento del documentario è quello di rileggere la tragedia de "Le Giare", sottolineando proprio l'amore che, in quei momenti di panico, ha spinto i disabili e gli operatori Unitalsi a mettere in gioco la propria vita per salvare quella di amici e parenti. L'inizio del film tocca profondamente l'anima: vengono, infatti, proiettati alcuni momenti di festa durante i quali gli operatori Unitalsi sorridono ed assistono felicemente ad uno spettacolo di tarantella. Nessuno di loro poteva immaginare che il giorno dopo quella festa la forza della natura avrebbe portato via tanti di quei sorrisi. Era il 10 settembre del 2000, data che ha sconvolto la vita della collettività, calabrese e non. Dalle testimonianze delle persone scampate alla tragedia si evince il senso d'impotenza dell'uomo dinanzi alla forza della natura e la tristezza determinata dalla consapevolezza di aver perso, per sempre, sotto quella maledetta acqua, tanti amici e tante persone care. L'accertamento di tutte le responsabilità istituzionali relative ad autorizzazioni edilizie ed alla corretta manutenzione e pulizia di ponti e fiumi sono di competenza della magistratura ed il film, infatti, sfugge alla tentazione di proporsi come una sorta di inchiesta parallela.