Sanità: Cisl medici, serve commissione con politici e tecnici
''Una Commissione della Salute composta da politici e tecnici di settore che affronti in modo organico e competente il problema salute e che, finalmente, ponga le basi per un sistema sanitario regionale attivo e dinamico che dia fiducia alla classe medica e ai cittadini''. E' questo l'appello lanciato al Governatore Giuseppe Scopelliti dal segretario generale della Cisl Medici, Mario Marino: ''che si faccia promotore, insieme ai medici presenti in Consiglio regionale e in Giunta, del vero cambiamento, valorizzando il medico, asse portante del sistema salute. Sarebbe, questo, un vero atto rivoluzionario''. ''I recenti presunti casi di 'malasanità'' e il clamore mediatico ad esso collegati - ha sostenuto Marino - impongono una seria riflessione. Il sistema sanitario ruota sulla stretta relazione di fiducia tra medico e paziente. Scalfire le basi di questo precetto, attraverso sommarie e approssimate ricostruzioni mediatiche, produce, di fatto, nell'immaginario collettivo, una diffidenza pericolosa, imprudente e oltremodo dannosa verso la classe medica e verso i cittadini-utenti''. ''Da alcuni anni, in Italia ma soprattutto nella nostra Calabria - ha proseguito - i mass media e la classe politica tendono a 'colpevolizzare' il medico semplificando i livelli di responsabilità che, invece, sono addebitabili ad altre figure ed altre condizioni. Nessun medico dimentica che Agazio Loiero voleva costituirsi parte civile contro i medici, suoi stessi dipendenti, in quanto facenti parte del Servizio sanitario regionale e non assumersi in prima persona le responsabilità delle distorsioni organizzative dettate proprio dalla carenza di gestione. L'organizzazione sanitaria necessita di percorsi e flussi comunicativi condivisi tra sfera politica, vertici aziendali e dirigenti medici. Il sindacato della Dirigenza medica riveste, in questo confronto, un ruolo fondamentale ed insostituibile di mediatore tra le parti per il necessario arbitrato che abbia come obiettivo finale una prestazione sanitaria efficace, efficiente, equa e solidale''. ''Si ha l'impressione - ha sostenuto Marino - che, in Calabria, l'approccio multidimensionale al problema tardi ad attivarsi determinando, di fatto, un corto circuito dannoso e, per certi versi, ostile. Ragionare sulle cause che hanno determinato uno spostamento dell'asse di responsabilità verso la sola figura del dirigente medico, impone di ragionare altrettanto sul perché il problema viene affrontato con il criterio della semplificazione invece che con quello dell'approfondimento. I motivi sono tanti. Il primo: l'approfondimento costa. Costa abnegazione, dedizione, attenzione al problema, impegno di energie ed in ultimo, ma non per ultimo, impegno di risorse. La classe politica, anzi le classi politiche che si sono avvicendate, hanno deciso scelte strategiche in campo sanitario senza il necessario coinvolgimento della classe medica e, in alcuni casi, paradossalmente, addirittura contro la classe medica. E' il caso di ricordare che le nomine dei direttori di struttura complessa, di struttura semplice, di distretto sanitario o di dipartimento vengono effettuate più per l'appartenenza politica che per meriti professionali''. ''Se si vuole affrontare con coraggio e determinazione il problema storicamente annoso - ha concluso Marino - occorre iniziare un percorso nuovo e condiviso di concertazione tra tutti i soggetti coinvolti''.