Lamezia. Quote rosa, la Benincasa risponde alla consigliera Falvo
Lamezia. Quote rosa, la Benincasa risponde alla consigliera Falvo
"L'esperienza delle cosiddette quote rosa, in Italia come in Calabria e Lamezia Terme, evidenzia come in materia di pari opportunità, a mancare non siano le norme e i principi". Così Teresa Benincasa, Il Consigliere comunale del Pdl a Lamezia Terme che aggiunge: "Quel che manca è piuttosto la loro effettiva e ampia applicazione, a causa di una consapevolezza limitata e strumentale. Ci sono retaggi culturali - come dimostra la replica della consigliera Falvo - da cui emanciparsi davvero è ancora una sfida aperta. Non ho mai creduto nelle asserzioni femministe - continua la Benincasa - che predicano la conquista dei diritti universali e giustificano l'usurpazione sotto i loro occhi. E' facile accodarsi alle proteste contro le violenze sulle donne nei regimi confessionali, basati cioè sulla morale e non sui diritti costituzionali. Nella responsabilità politica che anima il mio impegno pubblico, coerentemente con il percorso di crescita personale e professionale, trovo insostenibile la lapidazione culturale delle conquiste dei diritti per le quali altre donne hanno lottato, non immaginando la perdita sostanziale di memoria per quelle battaglie appassionanti e "alte" che portarono le donne al voto, solo 60 anni fa. Lo spirito di collaborazione che la Falvo chiede spero vada oltre questioni teoriche come la legge elettorale regionale per la quale peraltro ho dato il mio contributo insieme alle donne dell'università calabrese in cui ho collaborato da docente nei corsi di "Donna politica e istituzioni".
"La consigliera Falvo- aggiunge il consigliere comunale - spero abbia in serbo di iniziare a lavorare partendo dall'amministrazione comunale in cui opera da svariati anni. Lanciarsi in campagne di lotta femminista senza alzare un dito per la realtà in cui si vive, sarebbe poco credibile, come uno spergiuro. Personalmente la mia sfida comincia da me stessa, a favore delle donne che mi stanno accanto e senza badare ad appartenenze di partito. Affermare diritti e pari opportunità, non significa però negare le differenze che fanno il bello di una società in cui donne e uomini possono riuscire a lavorare insieme e a condividere valori che sono alla base della dignità dell'essere. Per essere liberi bisogna davvero avere rispetto dell'altro, donna o uomo, di destra o di sinistra. L'altro che diverso da sé merita il rispetto che chiedo per me: un valore cristiano prima che democratico e liberale che sta alla base di una società, e di una politica, sana. Condivido il giudizio negativo della Falvo sulla scarsa rappresentatività femminile nella giunta Speranza. Speriamo - conclude Benincasa - le scelte future sapranno essere di qualità, basterebbe che Speranza chiedesse lumi a Doris Lo Moro che, sebbene di sinistra, da sindaco ha saputo dare dignità alla nostra città"