Pd, Guccione su dissesto idreogeologico
“L’annuncio di uno stanziamento di 200 milioni di euro per fronteggiare i danni provocati dal dissesto idrogeologico in Calabria è solo un palliativo, una piccolissima goccia nel grande mare delle emergenze che affliggono la nostra regione”. E’ quanto ha affermato il Consigliere regionale del Pd, Carlo Guccione, intervenendo in Consiglio regionale nel corso del dibattito dedicato al grave problema del dissesto idrogeologico. “La grave situazione di dissesto idrogeologico della Calabria –ha aggiunto Guccione- rappresenta, infatti, dopo la lotta alla ‘ndrangheta e la battaglia per la legalità, una delle tre emergenze da affrontare e risolvere con urgenza. Da sola. Però, la nostra regione non ce la può fare. Essa deve pesare a Roma allo stesso modo del Veneto e delle altre regioni che si sono trovate a fronteggiare le emergenze o, come è accaduto per la Sicilia e per la Campania, per gli Lsu e gli Lpu. Deve avere quanto le spetta di diritto senza elemosinare nulla o, peggio, presentarsi con il cappello in mano”. “Non ci può essere nessuna sorta di sviluppo. infatti –ha proseguito il Consigliere regionale del Pd - se ogni volta che piove in questa terra franano le infrastrutture, si bloccano i servizi, crollano le abitazioni e si allagano le aziende. A seguito delle calamità verificatesi recentemente e negli ultimi due anni, la nostra regione ha subito un notevole aggravamento della situazione e dei rischi per i centri abitati, per gli uomini, le cose, le attività produttive e l’agricoltura. La situazione è diventata ancor più preoccupante in conseguenza del fatto che alle calamità del 2008, del 2009 e del 2010 non sono seguiti interventi adeguati sia di carattere strutturale che per far fronte alle emergenze. Tantissimi sindaci dei comuni calabresi vivono ormai in una condizione di perenne difficoltà economica poiché da molti anni sono esposti ad una serie di dissesti finanziari a seguito degli atti di pignoramento delle imprese che hanno effettuato i lavori di somma urgenza. Occorre, quindi, dare immediatamente risposte concrete a queste situazioni, stanziando i finanziamenti necessari alla copertura degli impegni finanziari assunti dai Comuni e dalle Province a seguito delle calamità naturali 2008-2009-2010 per le somme urgenze. Bisogna avviare, inoltre, un programma complessivo di sistemazione idrogeologica, difesa del suolo e sistemazione idraulica.. In questa direzione abbiamo presentato nelle scorse settimane una Proposta di Legge attraverso cui destinare 600 milioni dei fondi POR-FSR alla sistemazione idrogeologica e alla difesa del suolo, con il 30% da destinare alle emergenze dei Comuni, delle Province e dei privati e il 70% per predisporre un Piano Generale per la difesa e la prevenzione dal rischio idrogeologico”. “Abbiamo proposto, infine –ha concluso Guccione- di destinare finalmente alle Province le risorse per le funzioni trasferite in materia di assi fluviali e di torrenti (Legge 34 del 2002); di procedere in tempi rapidi ad un decentramento territoriale della Protezione Civile che tenga conto della vastità dei territori per operare con tempestività in caso di necessità e di urgenza e di utilizzare risorse umane e strumentali della stessa Protezione Civile al fine della prevenzione. O si fa questo tipo di intervento complessivo oppure i palliativi e le promesse anche questa volta non serviranno a nulla”.