L’ideatore del Dantedì al liceo Campanella di Lamezia Terme

Catanzaro Tempo Libero

A 700 anni dalla morte di Dante Alighieri, anche il liceo Campanella di Lamezia Terme ha deciso di celebrare questa ricorrenza.

“Una giornata speciale”, con queste parole la dirigente Susanna Mustari ha definito la giornata. Dopo aver ringraziato i docenti, si è rivolta agli studenti ai quali ha detto: “meritano sempre il massimo impegno”, anche in una contingenza così grave, come l'attuale emergenza pandemia.

Nel Dantedì si intende celebrare “la poesia come forma di resilienza dinanzi al male di vivere e alle tante forme di esilio quotidiano che ancora oggi – ha proseguito la dirigente –si consumano davanti ai nostri occhi. Noi dobbiamo resistere a chi vorrebbe farci chinare la testa e inchiodare il vaglio critico verso il basso, dobbiamo attraversare quelle selve oscure, imbattute ma sempre identiche a se stesse, imparando da Dante, da quel trionfo della conoscenza che è simbolo della rigenerazione, della luce, dell'altezza della poesia come bellezza".

"E allora l'invito a rileggere i meravigliosi versi danteschi vuole essere un elogio a godere di una bellezza che è il vaccino dell'anima, l'eterna modernità del senza tempo, perché Dante restituisce i sogni al futuro con la sua inimitabile capacità di dipingere in versi le infinite sfumature dell'animo, il desiderio di spingersi oltre e al di là dei propri limiti, alzando gli occhi alle stelle attraverso l’amore e il suo eterno potere".

L’incontro è proseguito con il prestigioso intervento del giornalista e scrittore Paolo Di Stefano, colui che ha “inventato” il Dantedì e ne ha raccontato con orgoglio semplice e sentito la genesi quando, nel 2017, per primo, ha constatato la mancanza nel panorama delle celebrazioni di una giornata dedicata a Dante, il padre della letteratura italiana. Una mancanza paradossale che il giornalista ha cercato di colmare, chiedendo in primis l’appoggio del suo giornale, il Corriere della Sera, e poi quello del mondo accademico e politico, raggiungendo il risultato nel 2017 ed eleggendo la data del 25 marzo, fruibile dalle scuole alle quali la giornata è rivolta, data di inizio del viaggio ultraterreno dantesco.

Da quel momento “tutto si è svolto in modo quasi magico” ha affermato Di Stefano, che ha poi risposto alle domande di alcuni studenti sottolineando un elemento importante, ovvero come nella società di oggi in cui ognuno tende a essere un tuttologo, il Poeta abbia affermato il valore dello studio, dell’impegno, della “competenza”.

Ha poi ricordato la sua docente Maria Corti ( filologa, critica letteraria, scrittrice, semiologa e accademica italiana tra le più importanti del ‘900) che sottolineava il concetto di “felicità mentale” che si ritrova nell’opera dantesca e soprattutto nella Commedia: da un lato, la razionalità che si esplica nello studio, dall’altro la passione, equivalente della felicità, ovvero il valore dell’immaginazione. È così che Dante ha attraversato i confini del suo tempo giungendo fino a noi, sempre moderno e attuale, regalandoci – ha concluso De Stefano – il valore della bellezza: “Leggere, prima di comprendere”, leggere i versi ed entrare nella musica dell’architettura perfetta che è la composizione dantesca.

La mattina è proseguita con la presentazione di Nella Coletta che ha illustrato i criteri di scelta e di acquisto di volumi che andranno a costituire la sezione dantesca delle Biblioteche scolastiche Liber Cordis e con gli interventi di alcune scuole europee: la Dirigente Bouillet e Madame Karima Falvo- Collège Saint-Gabriel di Tourcoing che hanno illustrato il progetto Dante: du provençale à la France, seguito dall’Istituto Italiano di cultura di Amburgo (direttrice Nicoletta Di Blasi), il Gymnasium Haren su Dante deutsch, curati dal Dipartimento di Lingue.