Scuola. Al liceo Campanella un tango contro la mafia

Catanzaro Tempo Libero

Tango contro la mafia al liceo Campanella di Lamezia Terme. È successo in occasione della giornata conclusiva del Magna Graecia Film Festival School in the city, durante la quale gli studenti hanno rappresentato, in modo inedito e originale, il percorso di un magistrato, il giudice Livatino, che nella semplicità di una scelta importante ha combattuto con fermezza e determinazione ogni forma di illegalità.

L’evento ha coinvolto Giulio Scarpati, interprete de “Il giudice ragazzino” che ha molto apprezzato la coreografia, lodando la valenza pedagogica della danza per la sua forza empatica e narrativa.

“In questo modo, il liceo coreutico – afferma la dirigente Susanna Mustari – ha dichiarato il suo “dissenso costruttivo” alla criminalità mafiosa e lo ha fatto con la danza, la modalità espressiva più efficace per svelare quei movimenti interiori dell’anima capaci di costruire nuovi significati metaforici, attraverso la creatività armoniosa del forte sentire, tipico dell'età giovanile”.

“Grazie a questa preziosa opportunità, i nostri studenti – ha aggiunto la dirigente - attraverso la dimensione artistica e transculturale della danza, hanno voluto lanciare il loro messaggio di speranza per un nuovo Umanesimo: con le premesse di scelte eticamente forti e coraggiose, la nostra terra può davvero rinascere nella misura in cui saprà percepirsi come una nuova città del sole, dotata anzitutto del senso di sé, della giustizia e del rispetto della dignità umana”.

Un tango contro la mafia, su musica originale di Giovanni Nicotera, che ha voluto sollecitare domande e riflessioni, utilizzando il linguaggio universale del corpo poetico come messaggio contro tutte le mafie: un annuncio di liberazione laddove c’è “occupazione”, un grido rivolto alle coscienze.

E la terza classe dell’indirizzo coreutico " Tommaso Campanella", coordinata da Roberto Tripodi, ha danzato con questa consapevolezza, esprimendo un vigoroso dissenso, al di là delle consuete immagini di lotta e di sopraffazioni con un tango che evoca la lotta per la vita nel dialogo esclusivo tra pianoforte e fisarmonica.

Presente all’incontro, su invito della Mustari, anche Don Giacomo Panizza, fondatore della Comunità Progetto Sud e partner del Liceo lametino che ha ben delineato come la prima missione della scuola sia “disegnare” gli uomini, rappresentare esperienze di vita che possano divenire modelli come quello del “giudice ragazzino”, Rosario Livatino e offrire un contributo al recupero profondo del senso della civiltà.