Calabrese detenuto a Parma fa sciopero della fame per protesta
Ha già perso oltre 15 chili Carmelo Tripodi, calabrese detenuto in regime di sicurezza a Parma, in sciopero della fame dallo scorso 13 aprile. A darne notizia è il difensore del detenuto, l'avv. Mirna Raschi, di Reggio Calabria. "Le ragioni della protesta pacifica - afferma il legale - si fondano su un malessere legato inizialmente alla mancata possibilità, nella casa circondariale, di poter esercitare un'attività lavorativa, di studiare e, soprattutto, alla mancanza di programmazione circa l'inizio di un percorso rieducativo e di reinserimento. Recentemente si sono inoltre verificati contrasti con appartenenti alla Polizia penitenziaria, dissidi che rendono ancora più invivibile la detenzione all'interno della struttura. Carmelo Tripodi è detenuto da circa 15 anni e di attività rieducativa della pena in carcere non ha mai sentito parlare". Ieri, fa sapere ancora il legale, Tripodi ha ricevuto la visita dei familiari che hanno potuto verificare direttamente il dimagrimento, deperimento e affaticamento del detenuto. Mantiene ancora la lucidità mentale e, sostiene, che porterà avanti la protesta fino a quando non verrà trasferito ad altra casa circondariale, così da poter scontare con dignità e con prospettive di vita che si possano definire tali, la sua condanna all'ergastolo". "Ad oggi - sottolinea ancora Raschi - nessuno degli organi investiti della questione, sia da parte del detenuto che del difensore, hanno adottato alcun provvedimento". Da qui la nuova richiesta di "un intervento immediato, per risolvere un problema che può essere affrontato e risolto dal Dap, per evitare estreme conseguenze e un ennesimo fallimento della giustizia".