di Vito Barresi
Renzi fuori da Amici appende al chiodo il giubbotto di Fonzie. Il “bla bla...Blair” italiano, costantemente in movimento tra la finestra di Palazzo Chigi e gli studi televisivi a più alto indice d'ascolto, rischia irrimediabilmente d'incepparsi nella rete perversa di una legge, la par condicio, voluta proprio dallo stesso schieramento di Renzi, per limitare le esternazioni televisive di Silvio Berlusconi.
Salta la presenza del premier Matteo Renzi ad Amici di Maria De Filippi su Canale 5, quella stessa trasmissione in cui aveva già debuttato con il giubbotto di pelle, riecheggiando il look di Fonzie in Happy Days, tanto che Beppe Grillo da quel momento lo ha soprannominato Renzie. Un colpo duro alla sua strategia mediatica, proprio all’inizio della campagna elettorale per le Europee.
Così al posto di Renzi negli studi di Mediaset, dove si doveva registrare la puntata è arrivato un comunicato aziendale che informa a frasi brevi, una decisione pesante, comunque destinata a far rumore polemico, assunta dai vertici Mediaset, preoccupati per il rispetto della par condicio, che vieta la presenza di politici negli show di intrattenimento.
Par condicio grande tagliola che di fatto blocca la sovraesposizione mediatica già rilevata da AgCom, che ha evidenziato la presenza non equilibrata del presidente del Consiglio nel Tg di La7 e dall’altra che sulle reti Mediaset era carente la presenza di esponenti del Movimento Cinque Stelle.
Renzi messo alla porta da Mediaset è lo specchio di quanto sia ancora grande il potere della televisione rispetto a quello della politica. Certo ma attenzione a dimenticare che sulle opinione dei telespettatori adesso pesa e si vede quanto la scelta di un personaggio a forte impatto mediale come Beppe Grillo che ha rinunciato di suo a ogni talk show, riportando di fatto la politica nelle piazze, fuori tiro anche per il proiettile magico e spettacolare delle apparizioni televisive.
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