Varia universale, assessore locale. Processione senza inchino fai da te?

1 agosto 2014, 19:21 100inWeb | di Vito Barresi

di Vito Barresi

Varia universale, assessore locale. Ahi ahi ahi! Processione senza inchino fai da te? Venite, accorrete, provate a crederci che è possibile anche in Calabria, dopo la processione degli 'spinati' nella festa di San Rocco, seguire gli antichi riti della devozione mariana, ammirare le sequenze acrobatiche e gli stacchi muscolosi di una processione aerea, il rito celeste della venerata Madonna della Lettera, assistere al corteo storico e alla 'scasata', in agenda il 30 e 31 agosto, senza timore di inchino e mamma santissime da ossequiare con genuflessione.

Almeno per una volta sicuri che dal lato sacro della cerimonia, sarà festa depurata e purissima, con allegato certificato di garanzia anti inchino, dal versante 'profano' si annuncia l'incombente rischio dell'inchino laico, l'umana tentazione del salamelecco politico (saluto, complimento, inchino esageratamente cerimonioso) di produzione tipica casereccia, interamente devoluto a Mario Caligiuri, assessore dell'ultima trovata regionale, l'ormai arcifamosa Giunta facente funzione, in qualità di neo presidente del Comitato Varia 2014.

Una degnazione concessa all'accademico dei segreti, accolta tra mugugni e sopite polemiche che rimbalzano di porta in porta nella cattolica e religiosa comunità palmese, dove a sentir dire dal sindaco di Palmi, Giovanni Barone, Caligiuri era, tra altri nomi indicati per la guida del Comitato, ugualmente validi, quello su cui alla fine è ricaduta la scelta in quanto 'candidato' più forte.

Selezione certamente inappuntabile poiché si è voluto con siffatta alta nomination alla presidenza del Comitato della Varia, sprovincializzare la festa e farla davvero diventare patrimonio dell'umanità, nonostante in tanti sono lì a pensarla diversamente, soprattutto quanti in questi giorni del ritorno per le vacanze estive, a spassetto nella bella contrada di Leonida Repaci, passano i lunghi pomeriggi delle ferie agostane a rimuginare e commentare che si possa trattare, non diciamo di un inchino, ma di una riverenza interessata, con tanti ossequi all'assessore.

Eppure allo scoccare dell'ora del riconoscimento, non eravamo in Calabria, non ci trovavamo in un piccolo contesto del folklore nativo ma, incantevoli immagini di fuochi d'artificio in un cielo azzurro scurissimo, a Baku l'affascinante città e il più grande porto dell'Azerbaijan, perla del Caucaso, oltre 2 milioni di persone, ex avamposto asiatico dell'Unione Sovietica, uno di quei nuovi centri di gravità di un mondo globale che fa tremare ma anche entusiasmare, un luogo d'Oriente dove è rinata l'attenzione per una delle più antiche feste tradizionali occidentali, il posto dove Palmi, provincia di Reggio Calabria, entrava nel prestigioso catalogo dei luoghi d'eccellenza, per diventare Patrimonio dell'Umanità.

Anno speciale di celebrazione della Varia di Palmi in versione universale, nella nuova cornice di patrimonio comune dell'umanità. Festa cattolica, con toni di sontuosa partecipazione corale, tocchi di lirica popolarità, intessuta con momenti di rara e suggestiva spettacolarità.

Dal dicembre del 2013 la Varia di Palmi è ufficialmente Patrimonio culturale immateriale dell’Umanità. Primo bene culturale della Calabria sotto la protezione dell’Unesco. Una cerimonia solenne, un sentimento di orgoglio e di soddisfazione, per un risultato straordinario. I vertici Unesco hanno colto il significato innovativo e la validità universale del progetto presentato da Patrizia Nardi. A lei si deve l'idea forza e la strutturazione intelligente della Rete italiana delle grandi macchine a spalla, un associazione, nata nel 2006, che include quattro feste religiose cattoliche italiane, aver puntato tutto sulla collaborazione tra le altre tre macchine a spalla dei Gigli di Nola, i Candelieri di Sassari e la Macchina di Santa Rosa di Viterbo.

Un arco trionfale con in cima una piccola dea protesa verso il cielo per richiamare amore e benedizioni di Maria Santissima della Sacra Lettera, patrona e protettrice della città, ultima domenica di agosto con cadenza pluriennale. Varia, vale a dire bara in dialetto, eros e thanathos, la vita che vince sulla morte. Una tradizione secolare, evento tra i principali di un'intensa e diffusa religiosità mariana che lega insieme tutti i calabresi. Così nell'anno universale della festa taureana, in corteo tra gonfaloni, fasce tricolori, sbandieratori, apparirà anche tra i vestiti di bianco, il sempre nostro sorridente, politicamente corretto e riverito, facente e funzionante, assessorissimo Mario Caligiuri.

Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.