Il cavallo di Tsipras di fronte alla rocca dell’Unione Europea

26 gennaio 2015, 15:24 100inWeb | di Vito Barresi

di Vito Barresi

Alexis Tsipras superstar. Anche se ci s'immaginava che fosse poco poco più lunga l'onda jonica partita dal Pireo, raggiunto l'importante obiettivo , per quanto non algebricamente perfetto (numeri circolari con rappresentanza non a tutto tondo), le elezioni di Atene, dove la nuova sinistra sfiora ma non conquista la maggioranza assoluta dei seggi in Parlamento, costituiscono abbondante materiale per più ampie analisi di respiro europeo.

Ponendosi non fuori ma dentro un lato estremo dell'Unione, resta il fatto rilevante che la Grecia contemporanea mette a segno un enorme risultato, insediando nella platea decisionale continentale, un capo di stato che porta in dote integralmente la sua legittimità. Un passaporto ottenuto tutto per intero direttamente dalla fonte democratica per eccellenza, costituita dal voto e dall'investitura del popolo sovrano, a differenza di Matteo Renzi che fin qui è figura con i documenti a metà, cooptato dal club del potere istituzionale italiano.

Un nuovo giorno uguale a tanti altri? Atene ricomincia da Syriza con i suoi 5 milioni circa di abitanti, un numero d’automobili ancora da rottamare impressionante. Rombano assordanti a ogni semaforo. Un mare di marmitte pre catalitiche che sparano a zero benzine e fumi contro ogni passante. Praticamente un moto perpetuo che non si ferma in nessun ora, né di giorno e né di notte. Città violentissima e ammaliante. Nell’aria si percepisce l’aggressione dell’eros, la rapacità della droga, il potere occulto del denaro e della corruzione. L’urban way rapisce con forza zeusica fulminante. I flussi di luce riverberano ancora un fuoco mitologico. Persino i neon narrano parabole guerre di stellari e peloponnesiache mentre le penombre sono recite di platoniche reincarnazioni. Dunque un nuovo leader che come si vuole nel giuoco democratico, attiva il cambiamento con nuovi processi di capovolgimento e alternanza, assumendo da subito una dimensione di preminenza europea.

Vi è di più che Alexis Tsipras comincia la sua lunga e difficile marcia verso il centro dell'Europa, aggiungendo nel suo curriculum carattere, tempra, principi e spirito, tipici di un leader politico che viene dal Sud Europa, capace di saper assemblare e aggregare un'insieme eterogeneo di forze, intenzionate a battersi contro l'austerità a senso unico. Un blocco che potrebbe estendersi persino ai 'Podemos' spagnoli e agli Arancioni di 'DeMa', capeggiati da De Magistris a Napoli, per contrastare le politiche restrittive pagate solo dalle quote nazionali e regionali più deboli. Insomma un possibile fronte di quelle nazioni o macroaree regionali che nel disegno strategico della Germania e dell'Italia, dovrebbero essere soppiantate, per creare nuovi assi di governabilità nell'Unione, puntando sui paesi di più recente adesione alla Comunità.

Comunque sia, si tratta di due elementi non secondari che potrebbero influenzare, e non solo incidentalmente, anche l'imminente conta per il Quirinale, dove si sveleranno in qualche modo, i destini futuri di una sinistra in rapida fase di mutazione politico-antropologica, stretta com'è in una drammatica crisi identitaria.

Gli slogan elettorali connotati in senso radicale, finalizzati alla lotta all'evasione fiscale, alla priorità per la spesa sociale, alla redistribuzione su basi più egualitarie del reddito, dovranno adesso misurarsi nel concreto, essere al più presto rimodulati e ristrutturati in vista di un realistico e sostenibile programma di governo. Atene, un tempo in rivolta, dopo la vittoria di Syriza adesso riposa oltre i muri caduti. C'era la paura e con essa in agguato i dispositivi di un possibile dispotismo. Straordinari e affollatissimi gli american bar. Serraglio strettissimo di cemento armato, dolcissima e abbandonata tra le strade e gli stretti dei suoi quartieri vive un’umanità nuova ed eterna di popoli ed etnicità provenienti dall’immenso mosaico asiatico, dai Balcani e dall’arcipelago russo. Sotto l’Acropoli domina il crimine. Se domandi la gente risponde: Mafia? Altro che mafia! Big mafia! Crimine internazionale, mercato euroasiatico delle droghe, transito della prostituzione afronigger verso il vicino Adriatico, traffico di diamanti, indicibili scambi, archeologie e opere d’arte, servizi segreti in fitto movimento, tanta corruzione politica, poliziotti deboli al soldo. Il mercato delle droghe scoppia platealmente verso mezzogiorno. Drug day. Women Night. Altro che oscar di Gomorra. Qui la pantomima del crimine italiano fa un poco sorridere. Coraggiosi gli anziani e i giovani della generazione Tsipras. Pronti e precisi nel far scoppiare la pancia di un cavallo di Troia con le forme dell'Unione Europea.

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