di Vito Barresi
Che cosa conta di più in politica il bacio di Hayez o quello del Migliore? A giudicare da quanto avvenuto sull'altare del Parlamento italiano nel più bel giorno di primavera, proprio sullo scranno più alto, posto sotto l'empireo del Presidente della Camera, là dove suole sedere il Governo, in base al fiuto dei 'trendsetter', dovremmo essere appena agli inizi di una nuova, travolgente epoca di seduzione repubblicana. Una 'new age', platealmente e 'costituzionalmente', inaugurata pare proprio in 'candit' Camera dalla affascinante Ministra, Maria Elena Boschi, colta dai flash eccitatissima ed emozionatissima nel festeggiare il successo di una sudata legge elettorale, infine suggellata dall'ardimentoso abbraccio con l'ex comunista rifondarolo, Gennaro il 'lumbersexual', che abbandonato sulla via della Leopolda il partito di Gender Niki, assurge al rango di primo 'boscaiolo' parlamentare.
Per il resto come è ormai di dominio pubblico, una volta dimenticati i triviali set ove si giravano le calde scene dei soft porno berlusconiani (che non si capisce perché ancora non siano diventati hot video di massa), vi è chi si spinge in una originale lettura del renzismo tra eros e politica, l'approfondimento sul rinnovato immaginario erotico di una politica sempre più sensuale e ammiccante, dopo la stagione trash di Silvio Berlusconi.
Altrimenti etichettata maliziosamente come la casta Moana di Matteo Renzi, Maria Elena Boschi, nella versione lady in red selezionata per l'ora fatale dell'approvazione della cosiddetta 'legge renzissima', ha scelto un abito rosso, aderente al punto giusto quanto misuratamente castigato, per segnare il punto più alto della battaglia del rinnovamento della nouvelle vague democratica italiana. Suscitando così, contraddittori commenti sui social che ondeggiano dai toni antipatizzanti ai pareri accondiscendenti tipo 'personalmente trovo Boschi molto antipatica ma non è quello il punto, buca il video, ma è politicamente inconsistente'; oppure 'Maria Elena Boschi no, tanto una cara persona ma ripete la lezioncina a memoria, pure con una pessima interpretazione, no, grazie'; e ancora 'il Ministro Boschi in prima serata,tacco 12, ogni accavallamento di gambe il Pd guadagna 100mila voti'; nonché, last but no least, perfida e fatale similitudine, 'La #Boschi sembra la riproduzione al museo delle cere di Moana Pozzi.'
Evidentemente in corsa, con altre concorrenti, per conquistare lo scettro di sex-symbol dell'era renziana, la Ministra che veste in rosso, suo malgrado rischia di richiamare altre storiche icone d'attrazione sensuale. E tra queste l'indimenticabile attrice Kelly Le Brook che nel famoso film di Gene Wilder, La Signora in Rosso, danzava su una grata d'aria che alzò al vento la sua gonna. Scena cult holliwoodiana, citazione di Marylin Monroe in Quando La Moglie è in Vacanza, tanto che mise sottosopra le convenzioni a quel tempo imperanti.
In coda, certi piccolissimi dettagli. Al Ministro per i Rapporti con il Parlamento, volto da cover story, trucco armonico in ovale botticelliano, che va a segno e colpisce il bersaglio comunicativo, sembra solo mancare la colonna sonora. Selezionerà per la sua play list “I Just Call To Say I Love You”, l'evergreen di Stevie Wonder? O il suo dj-set fiorentino sceglierà di meglio per i suoi discorsi parlamentari?
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