CAMBIO | Inchiesta Creazzo. Identikit di Mercuri, il calabrese di fiducia del vicepresidente Unicredit

Retweet > "A Milano si muove Roberto Mercuri. Gira per il centro. Viaggio d’affari e di piacere. Chi è Roberto Mercuri? È un giovane imprenditore calabrese, ha 35 anni, è ricco di ottimi rapporti con la politica. Ha messo le mani su una seria azienda milanese di progettazione che si chiama Pianimpianti, strappandola ai vecchi manager, ingegneri appassionati del loro lavoro che hanno però dovuto cedere davanti al ragazzotto rampante che promette di portare commesse e appalti. Quel mercoledì 4 maggio 2005, Roberto Mercuri, amministratore delegato della Pianimpianti, ha una serie di concitate conversazioni telefoniche." Gianni Barbaceto, Diario, 13 aprile 2007 <


Vito Barresi | Direttore di CAMBIO Quotidiano social online

Una vita all’ombra delle banche, della politica, dei finanziamenti miliardari, appalti e grandi opere. Un uomo, dicono da Dagospia a Libero, dai più definito sbrigativamente un faccendiere con un percorso imprenditoriale accidentato, Roberto Mercuri, assistente del presidente di Aeroporti di Roma e vice presidente di UniCredit Fabrizio Palenzona, che secondo quanto scriveva nel 2011 un’agenzia Radiocor, venne coinvolto in una presunta truffa legata ai finanziamenti dell’Unione europea, che riguardava la mancata realizzazione di una centrale a turbogas, con conseguente danno per il bilancio dello Stato e della Regione Calabria di 4 milioni di euro, nell’ambito di un’inchiesta della Procura di Crotone denominata Energopoli.

Questo lo statino breve di Roberto Mercuri, il calabrese più influente nell’entourage del vicepresidente del colosso bancario Unicredit, Fabrizio Palenzona, un big dell’alta finanza e del potere bancario italiano descritto al telefono da altri personaggi coinvolti nell’inchiesta banche e mafie aperta dal Procuratore Generale della Repubblica di Firenze, Giuseppe Creazzo, con questa rapida impressione: “Palenzona non è un fesso ma un furbo e che già sa tutto, conosce bene la situazione”.

Che conoscesse bene il calabrese Roberto Mercuri è un dato ormai noto, pubblico, privato e acclarato dall’inchiesta fiorentina che vede accusato il Palenzona di reati pesanti per avere contribuito a far «accogliere il piano di rientro di una notevole esposizione debitoria che prevedeva un abbattimento degli interessi di mora per un ammontare di 5 milioni di euro e il finanziamento pari a 17 milioni e mezzo di euro per due cantieri aperti a Pisa», a favore di una società del gruppo di Andrea Bulgarella, un imprenditore che gli inquirenti ritengono collegato al boss mafioso Matteo Messina Denaro.

Inquirenti che puntano a capire quale sia stato il ruolo di questa figura che fa da punto di scambio e di passaggio in tutta la ricostruzione probatoria e narrativa di questa spinosa e spigolosa indagine che rivolge il faro al centro del cuore oscuro, che potrebbe aiutare svelare i legami misteriosi e indicibili tra potere bancario, Cosa Nostra e ‘ndrangheta.

Secondo le indagini coordinate dal giudice Creazzo, Mercuri avrebbe avuto un ruolo strategico nel brutto affare che coinvolge Unicredit: «Le conversazioni intercettate sulla sua utenza documentano il costante interessamento per l’approvazione del piano e infatti sollecita un intervento presso Verardi, che lo sta esaminando, affinché Bulgarella possa avere al più presto la disponibilità dei 17 milioni di euro». Dai recoconti dei Ros «emerge anche che Bulgarella, intorno a metà gennaio, si è recato direttamente a Milano presso la sede dell’Unicredit dove, come lascia intendere a Leporino, ha incontrato direttamente Palenzona: “ho parlato pure con il vice presidente nazionale della tua banca che abita al trentesimo piano delle vostra sede di Milano”». Poi il fendente finale dell’accusa: «In effetti, grazie all’incessante interessamento di Mercuri, che come tutti sanno, agisce sotto le direttive di Palenzona, il piano di ristrutturazione è stato approvato il 23 aprile 2015».

Dalle informative dei Carabinieri su Mercuri nonché “dalle più recenti conversazioni intercettate sull’utenza in uso a Palenzona emerge lo stretto legame che costui ha con Mercuri al quale, oltre ad assicurargli nella sua qualità di Presidente della società “Aeroporti di Roma” uno stipendio annuo pari a circa 230mila euro come dipendente della medesima societa s’interessa anche per trovare il modo, intervenendo personalmente presso Vito Mangano e Lorenzo Lo Presti, rispettivamente direttore risorse umane ed amministratore delegato della societa Adr, di fargli ottenere un ulteriore emolumento pari a circa 46mila euro. Nella medesima societa lavora anche l’attuale fidanzata del Mercuri, la cittadina romena Talida Stroie».

Vita e attività di Roberto Mercuri sono state scannerizate dalle cronache italiane di questo ultimo decennio. Quel che dicono di lui lo si può capire componendo un ampio e consistente report, un collage a mezzo stampa di articoli, pezzi, note, commenti, opinioni e fatti apparsi su siti e blog, tutti argomenti, con fonti debitamente richiamate, dati da cui emerge l’identikit professionale, politico e imprenditoriale di uno dei principali protagonisti dell’affare banche a mafie che sta tra i fascicoli della Procura di Firenze.

CAMBIO FONTI

Foto Milano - The new Porta Nuova at night di Cristiano Secci, su Flickr

De Magistris Why Not 'Troppi intrecci. Il filo conduttore sono le Massonerie deviate', La7 Attualità