CAMBIO | Buone Notizie. Beppe Grillo torna in teatro con“Grillo contro Grillo”.

Retweet > Correva l’anno 1990 e Beppe Grillo era disperato per la sua prima volta in teatro con la complicità di Giorgio Gaber, suo chiarissimo consulente artistico che al Lido di Venezia una sera d’agosto lo aveva convinto a lasciare piazze, discoteche e tv. Nessuno, si augurarono Grillo e Gaber, lascerà il teatro uguale a prima. Senza copione il giovane Grillo amava parlare dell’attualità, di quel che leggeva o vedeva in diretta dal palcoscenico. Curiosamente proprio in quei giorni avanzò uno dei suoi proverbiali 'non sense', la 'bislacca' proposta di arrestare niente poco di meno che l’onorevole Tina Anselmi, la deputata democristiana che presiedeva la commissione d’inchiesta sulla Loggia P2 di Licio Gelli. “Come si è permessa di parlar male di tanta gente, di rovinare la carriera di scrittori, dirigenti tv, giornalisti? Arrestatela!” esclamò senza mezzi termini. Com’è strana la cronaca con le sue consuete quanto prevedibili simmetrie. Tutto sommato quella battuta è valida ancora oggi. D’altra parte non è vero che molti vorrebbero che una donna fedele discepola ed erede morale dell’Anselmi, assurta anch’essa al laticlavio di presidente di una commissione parlamentare, finisca male male, tale e quale come pronosticava il comico ben 25 anni fa? >



Vito Barresi | Direttore di CAMBIO

Ma che ci ritorna a fare uno come Grillo che si è dato alla politica come fosse l’ippica, nel senso britannico e snob del termine, di nuovo in teatro? Come nel 1990, dopo aver vinto ben sei Telegatti Beppe Grillo "fuggì" dalla televisione per cercare scampo in teatro, lasciandosi alle spalle varietà, telegiornali, telequiz, aste e dibattiti, debuttando con uno spettacolo portato in scena con il titolo "Buone Notizie", che autobiografandosi dice di sé ‘un vero evento in teatro sia come critica che come presenze di spettatori’, il Reagan italiano,nel senso di attore impegnato in politica, torna sui suoi passi, ma senza Celentano, a Milano dal 2 al 5 febbraio al Teatro Linear Ciak con "Grillo contro Grillo”, una storia di schizofrenia, di un uomo diviso tra due identità, quella di comico e di politico, aspettando la fine dello spettacolo quando ne rimarrà una sola. Un caso clinico, disperato, tragicomico. Una storia che ripercorre una mutazione genetica in cui il protagonista cerca di riappropriarsi della sua vita.

Fin qui le note di copertina quasi autografe. Come tanti anni fa, 'chi viene a voi adesso?', esattamente era il 16 gennaio del 1990, tutti in piedi, standing ovation, si torna a parlare di lui, a sentirlo disperato come la prima volta, a rivederlo in blob, 'elegante, sobrio e nello stesso tempo attento a non mettere in difficoltà lo spettatore meno abbiente', mentre si slacciava la cravatta tre volte in un un’ora, mentre mordeva il collo alla bottiglia d’acqua minerale, mentre abbracciava i cuscini del divano, mentre faceva le boccacce a Erica Jong “quella che ha paura di volare”, impegnata su un divano accanto. Quasi come il tempo si fosse fermato, anzi tornato indietro, al moviolone.

Povero Beppe Grillo, che condanna la sua. Soffre e s’interroga con angoscia proprio come quel giorno là perso nella memoria collettiva e rimosso in quella personale, quando rispondeva al giornalista de ‘La Stampa’, pagina 11 Spettacoli, Giovanni Cerruti: “Debutto in teatro, il mio primo spettacolo vero, con tutti convinti che io sia un attore, addirittura con un copione, e mi domando: cosa farò nell’intervallo? Lo faccio per far contento Giorgio Gaber. Nelle discoteche c’è posto solo per la lambada, che sta facendo danni incalcolabili, o per le tette e gli imitatori di Colpo Grosso”; nelle piazze il comico non funziona più. La verità è che c’è già troppa comicità in televisione. Ecco, questa esperienza in teatro per arriva nel momento giusto”.

Che cosa pensasse di fare Grillo nell’intervallo, uno come lui, abituato alla velocità, all’improvvisazione, al monologo che finisce quando deve finire e non quando lo stabilisce il copione, per l’occasione scritto con mani amiche di Arnaldo Bagnasco e Michele Serra, non fu un enunciato metafisico ma un vero e proprio valore predittivo, detto sotto il segno della infinita autostima, di cui già all’epoca, evidentemente, godeva un Grillo consapevole delle proprie enormi capacità, di vedere avverarsi eventi o situazioni future, quando rispondeva senza esitazione che “da grande farò l’attore drammatico, così mi recensisce Raboni che non ride neanche se lo minacci. Reciterò “cos’è la vita se non una favola scritta da un idiota. Avete presente quelli che fanno il teatro nel teatro? O Ronconi che fa uno spettacolo che dura sei ore e gli spettatori si portano il panino da casa?”

Poi venne il 31 dicembre del 1989, quando intorno all’Italia succedeva di tutto, i muri cadevano, i mondiali di calcio, l’attesa nascita dell’Europa nel 1993, mentre ‘noi ci presentiamo con le leghe lombarde’, si ritrovò a Bologna per provare ‘da solo è terribile, fai le battute e non ride nessuno… la novità, per me, sono i tempi tecnici, trovarmi al momento della tale battuta in quell’esatto centimetro per essere illuminato dalla tale lucina. Boh?

Provò la parte dieci giorni prima in un teatro parrocchiale alla periferia di Milano. C’è una certa consolazione a ritrovarsi ancora là mentre tutti hanno provato a fare le stesse cose che ha già fatto lui. Anche se, oggi come ieri, c’è sempre il solito dilemma alla Giorgio Gaber. Che cosa farà Grillo nell’intervallo. Aspettiamoci meno, non nulla, semplicemente di più.


Good news. Beppe Grillo in theater with "Cricket against Grillo" - The year was 1990 and Beppe Grillo was desperate for his first time on stage with the help of Giorgio Gaber, his clear artistic consultant to the Venice Lido an August evening had convinced him to leave the streets, nightclubs and television. No, they wished Grillo and Gaber, will leave the theater the same as before. Unscripted young Grillo loved to talk of current events, of what he read or saw live from the stage. Curiously, in those days, he advanced the odd proposal to stop none other than the onorevoleTina Anselmi, the deputy Democrat who chaired the Committee of Inquiry into the P2 Lodge of Licio Gelli. "As it is permitted to speak ill of so many people, to ruin the careers of writers, TV executives, journalists? Arrestatela! "Exclaimed bluntly. How strange is the record with his usual predictable as symmetries. All in all, the joke is still valid today. On the other hand it is true that many would like a woman faithful disciple and heir moral dell'Anselmi, risen to laticlavio also chairman of a parliamentary committee, will end badly wrong, exactly as predicted comedian 25 years ago? _vitobarresi@