CAMBIO | Attacco al cuore della Francia. Le impressionanti responsabilità di Francois Hollande

Retweet > C'è un legame tra l'attacco al cuore della Francia e le responsabilità di Francois Hollande? La filiera terroristica dell’Isis francese pone ancora una volta lo stesso interrogativo. Questi criminali sono cittadini francesi? Secondo una fonte della polizia la loro identificazione richiederà tempo a causa della condizione dei corpi di coloro che si sono fatti esplodere. Il turismo a livello mondiale è sull’orlo del crollo. Dopo l’attentato all’aereo russo in volo da Sharm el-Sheikh è stata colpita un’altra città-mondo, una della grandi capitali del turismo globale. A Parigi i turisti stranieri sono in preda al panico. Tutti vogliono lasciare la Francia, le prenotazioni sono state annullate a migliaia. Molti evitano di uscire in strada. Le agenzie di viaggio stanno organizzando i rimpatri. Ognuno immagina di essere un potenziale bersaglio. Dai media rimbalzano e riecheggiano le frasi di Francois Hollande, la diffusione planetaria della sua prima ‘verità’ di Stato: "Quello che è successo ieri a Parigi e Saint-Denis è un atto di guerra, e il volto della guerra, il paese deve prendere decisioni appropriate un atto commesso da un esercito terrorista, contro un siamo un paese libero che parla a tutto il mondo. Un atto di guerra preparato, pianificato, dal di fuori, con concorso esterno che l'inchiesta stabilirà. Un atto di barbarie assoluto.” Parole dette all'uscita dello stadio, dopo aver assistito in diretta e impietrito al micidiale colpo dei suoi nemici. >


VITO BARRESI | DIRETTORE DI CAMBIO

Prima di tutto cordoglio per le vittime innocenti, cittadini eguali a tutti noi, il volto singolare e collettivo del popolo francese ed europeo, il soggetto sovrano, purtroppo sguarnito della sua prima prerogativa, poiché mai come in questo tristissimo frangente torna vero e forte il pensiero di Montesquieu, secondo cui non può esserci libertà senza sicurezza.

Poi la condanna, la ripulsa e la richiesta immediata e lungimirante dell’assoluta fermezza verso ogni violenza, contro ogni terrorismo cieco e irrazionale, assassino e disumano, come quello che si sta abbattendo ormai in ogni angolo del mondo contro il principio fondamentale della pace e della vita stessa.

Infine lo sconcerto e la preoccupazione per le responsabilità politiche, purtroppo gravissime, le sottovalutazioni e i molteplici errori commessi dall’attuale presidente della Francia Francois Holland per avere lasciato ampiamente scoperta la capitale del proprio stato, una città faro di luce e vitalità, simbolo del progresso in tutto il mondo, facendola diventare il territorio privilegiato del terrorismo internazionale, il palcoscenico sanguinante di una tragica catena di attentati, lo spazio reale e vulnerato di un oscura quanto aberrante nuova guerra senza quartiere né confini.

Sulle analisi che hanno portato alla degenerazione dell’Isis si potranno avere anche opinioni diverse. Ma le responsabilità interne, politiche, riguardanti la sicurezza democratica del popolo e della libertà collettiva e individuale, quelle che in ogni sistema costituzionale sono imputabili e imputate a coloro che sono chiamati a governare in difesa della sicurezza e della libertà, appaiono implacabilmente evidenti. A queste responsabilità non si possono sottrarre né statisti né presidenti, né governanti né rappresentanti.

Nè tanto meno lo potrà l’operato molto discutibile e ondivago di un Hollande, che è lo stesso che già dopo il tremendo colpo del Charlie Hebdo non aveva avuto alcun sussulto politico e morale di ammettere l’incredibile disattenzione verso un nemico interno che ha radici lontane e salde in una Francia, ormai da decenni incubatoio privilegiato e vera start up europea del terrorismo islamico.

Non si dica per questo che quanto sta accadendo sia una novità per la Francia. Sapevano, infatti, sia Holllande che Sarkosy, fino a rimontare a Mitterand e Chirac, che la filiera francese della Guerra Santa, non risale all’attualità della guerra civile siriana quanto invece al colonialismo, all’Algeria, al Gruppo Islamico Armato (GIA, dal francese: Groupe Islamique Armé; arabo: الجماعة الإسلامية المسلحة, al-al-Islamiyah Jama'ah al-Musallaha), fondato nel 1992, diramazione del partito islamista Fronte Islamico di Salvezza (FIS).

Non tanto ipoteticamente si parla ormai di un vero e proprio ISIS francese, cioè di una centrale sovversiva ben localizzata nella ‘ville lumiere’ e forse anche altrove, vista la perfetta e millimetrica conoscenza della mappa urbana di Parigi. Un organizzazione politico-militare endogena alla società transalpina, con ramificazione e appoggi a livello globale, stabilmente installata nel territorio locale, fin quasi a rasentare le sembianze di un misterioso e inafferrabile ‘mob cittadino’, capace di destreggiarsi nella realtà metropolitana e sfuggire abilmente ai controlli di una polizia ormai obsoleta, pronta a regredire al rango di vigilanza stradale, che si vorrebbe sostituire con una più stringente militarizzazione della sicurezza pubblica e nazionale.

Le pesanti responsabilità di Hollande non si cancellano con il solito corteo di solidarietà, non si rimuovono chiudendo le proprie frontiere per non fare entrare gli altri quando gli altri capi di stato europei, prima di tutto Renzi, dovrebbero chiedere di non far uscire persone sospette dalla Francia, sono adesso di fronte all’opinione pubblica mondiale, alle nazioni dell’Unione Europea, ai cittadini francesi, che ne devono chiedere dovuto conto, oltre il fumo amaro dei soliti escamotage emergenziali.

L’atteggiamento di Hollande in questo senso resta sotto tutti i profili politici nazionali e internazionali non solo sconcertante ma preoccupante. Lo stesso ordine di sterminare i terroristi ancora vivi, senza lasciare di fatto alcun testimone che possa aiutare a capire perchè e per come tutto questo è stato ordito e realizzato, è agghiacciante, allungando ombre di sospetti su angoli sempre più contorti di questo attacco al cuore della Francia.


Attack in the heart of France. The awesome responsibility of Francois Hollande - There is a link between the attack on the heart of France and responsibilities of Francois Hollande? The French chain terrorist Isis puts again the same question. These criminals are French citizens? According to a police source their identification will take time because of the condition of the bodies of those who blew themselves up. Tourism in the world is on the brink of collapse. After the attack on the aircraft Russian flight from Sharm el-Sheikh has been hit another city-world, one of the great capitals of global tourism. In Paris, foreign tourists are in a panic. Everyone wants to leave France, bookings were canceled thousands. Many avoid going out in the street. Travel agencies are organizing repatriations. Everyone imagines to be a potential target. Media bounce and echo the phrases of Francois Hollande, the worldwide spread of its first 'truth' of the State: "What happened yesterday in Paris and Saint-Denis is an act of war, and the face of the war, the country has make appropriate decisions an act committed by a terrorist army, against a we are a free country that speaks to the whole world. An act of war preparation, planning, from the outside, with collusion that the investigation will determine. An act of absolute barbarism". Words said output of the stage, after witnessing live and frozen the deadly blow of his enemies. _vitobarresi@

Attaque dans le cœur de la France. L'énorme responsabilité de François Hollande - Il ya un lien entre l'attaque sur le cœur de la France et les responsabilités de François Hollande? Le terroriste de la chaîne française Isis met à nouveau la même question. Ces criminels sont des citoyens français? Selon une source de la police leur identification prendra du temps en raison de l'état des corps de ceux qui se sont fait exploser. Tourisme dans le monde est sur le bord de l'effondrement. Après l'attaque sur le vol d'aéronef russe de Charm el-Cheikh a été frappé une autre ville-monde, l'une des grandes capitales du tourisme mondial. A Paris, les touristes étrangers sont dans une panique. Tout le monde veut quitter milliers France, les réservations ont été annulées. Beaucoup éviter de sortir dans la rue. Les agences de voyages organisent des rapatriements. Tout le monde imagine être une cible potentielle. Rebond des médias et font écho aux phrases de François Hollande, la propagation dans le monde entier de son premier «vérité» de l'Etat: "Ce qui est arrivé hier à Paris et Saint-Denis est un acte de guerre, et le visage de la guerre, le pays a prendre des décisions appropriées un d'acte commis par une armée terroriste, contre un que nous sommes un pays libre qui parle à tout le monde. Un acte de préparation à la guerre, de la planification, de l'extérieur, avec la collusion que l'enquête déterminera. Un acte de barbarie absolue . "Les mots de ladite sortie de la scène, après avoir été témoin direct et gelé le coup mortel de ses ennemis. _vitobarresi@