CAMBIO | Valeria e Rita due donne italiane prime vittime della Terza Guerra Mondiale

Retweet > Le ultime due donne italiane, in ordine di tempo, uccise in questa assurda escalation con scenari da terza guerra mondiale, sono: Valeria Solesin, morta a Parigi durante l’attacco terroristico dell’Isis al teatro Bataclan e Rita Fossaceca deceduta a seguito di un colpo di pistola mentre difendeva la madre da un’aggressione col machete durante un tentativo di rapina a Mijomboni in Kenya. La prima, Valeria, una studiosa modello nonché volontaria e cooperante internazionale per Emergency e la seconda, Rita, una cooperante internazionale per conto dell’associazione ForLife Onlus. A questo punto c’è da chiedersi se lo Stato italiano realmente riesce a difendere i propri cooperanti all’estero specie nelle zone più ‘calde’ del pianeta con una altissima incidenza terroristica. Nel frattempo in Italia il Governo ha varato nuove leggi anti-terrorismo dando incarico alla Direzione Nazionale Anti-mafia di gestire le operazioni e fare prevenzione sul nostro territorio coadiuvata dagli 007 nostrani. 135 milioni di euro per contrastare lo stato islamico in Iraq e sarà reato andare a combattere all’estero in organizzazioni terroristiche (meglio tardi che mai). È stata autorizzata con decorrenza dal 1 gennaio 2015 la spesa di 132.782.371 euro per la partecipazione di personale militare alle attività di coalizione internazionale in contrasto alla minaccia dell’Isis. A molti italiani questi interventi appaiono fin troppo blandi e nel contempo il numero maggiore di vittime dello stato islamico sono di nuovo le donne, sì, proprio loro: quelle islamiche, in balia dell’assurda, insulsa, nauseante, incosciente, inaccettabile e schifosa violenza dei cosiddetti ‘combattenti’ e fedelissimi del Califfo Abu Bakr Al Baghdadi. >


di Carla Liberatore

In qualunque guerra in ogni tempo le donne sono state quelle più esposte alle efferatezze di eserciti amici e nemici, così come insegna la storia recente delle seconda guerra mondiale con le violenze perpetrate prima dagli eserciti alleati diventati poi di ‘occupazione’ e in seconda analisi con gli ‘eserciti salvatori’ in cui gli uomini combattenti si arrogavano il diritto di stuprare e uccidere le donne manco fossero bestie da macello.

L’Isis in particolare ha uomini dotati non solo di questa bestiale presunzione ma anche motivati da ‘profondi’ dogmi sociali e religiosi a loro stessi inculcati a volte anche con la forza o con la manipolazione psicologica coadiuvata anche dall’assunzione di droghe e alcol al fine di rendere nulle quelle poche membra di coscienza umana che in loro risiedono.

Ma l’elemento scatenante che porterà l’umanità verso la terza guerra mondiale, secondo lo studioso, storico e scrittore Luigi Bonante non sarà lo stato islamico bensì una escalation sistematica che avviene ogni settanta anni, atta a riequilibrare le forze mondiali e lo scenario socio-politico internazionale. Infatti secondo Bonante tra circa una quindicina di anni il mondo verrà in qualche modo condotto di nuovo a una nuova guerra mondiale e a parer suo gli abietti combattenti dell’isis non sono altro che un miserabile indicatore di un disordine crescente.

Tale disordine internazionale, secondo il Professore Emerito di Relazioni Internazionali dell’Università di Torino è caratterizzato anche dal declino degli Stati Uniti e dal perpetuarsi della crisi finanziaria ed economica, nonché dall’imminente collasso dell’Unione Europea a cui si contrappongono forze come la Cina in rapida ascesa nello scenario internazionale economico, politico e finanziario.

LE TESI DEL PROF. BONANTE SU CAUSE E SCOPI DELLA NEO GUERRA MONDIALE

In una intervista a LaPresse, lo studioso Bonante afferma:«Tutti vedono l'Isis come il grande nemico dell'umanità. Ma certo non è il più grande pericolo. Oggi gli Stati Uniti sono in una fase di declino, mentre la Cina è in ascesa. E la Russia non si rassegna a diventare una potenza regionale».

Il Prof. Bonante inoltre sviluppò qualche anno fa, la ‘teoria della guerra costituente’, secondo cui come già accennato, ogni settant’anni circa si genera un conflitto mondiale che deve ridefinire gli equilibri. Non una guerra locale come nel caso del Vietnam o dell’Iraq determinata da interessi specifici, ma una guerra di gran lunga più vasta capace di comprendere tutte o quasi tutte, le potenze mondiali esistenti ed emergenti.

Nell’intervista a LaPresse, Bonante prosegue dicendo: «Oggi gli Stati Uniti sono sempre meno al centro, Obama forse è l'interprete di questo declino. Non riesce a governare il mondo. Non abbiamo più un ordine internazionale solido. Quell'ordine lì è stato distrutto. Abbiamo creduto che fosse un bene. E allora era un bene, perché migliorò la situazione dei diritti umani e civili in tanti Paesi. Ma un po' per volta siamo entrati in una fase di crescente anarchia. Non c'è più nessun puntello, c'è solo disgregazione continua. Una degenerazione che tanti studiosi, anche sulla base dell'ascesa della Cina, immaginano negli anni Trenta porterà alla prossima guerra mondiale. Altro che lo Stato islamico. L'Isis è uno dei tanti indicatori del disfarsi del nostro mondo».

LE QUARTINE DI NOSTRADAMUS E LA TERZA GUERRA MONDIALE

Oltre allo studio dettato da osservazioni ed esami dello scenario internazionale del Prof. Bonante, ci sono, come realtà di costume se vogliamo, anche le fatidiche quartine di Nostradamus il quale poco più di cinquecento anni prima ha predetto l’escalation della terza guerra mondiale.

Dalle quartine dello studioso francese si evince: «La grande guerra inizierà in Francia e poi tutta l’Europa sarà colpita, lunga e terribile essa sarà per tutti…. poi finalmente verrà la pace ma in pochi ne potranno godere. Ci saranno tanti cavalli dei cosacchi (popolazioni nomadi tartare che abitavano nelle steppe russe che berranno nelle fontane di Roma. Roma sparirà e il fuoco cadrà dal cielo e distruggerà tre città. Tutto si crederà perduto e non si vedranno che omicidi; non si sentirà che rumori di armi e bestemmie. I giusti soffriranno molto. Roma perderà la fede e diventerà il seggio dell’Anticristo. I demoni dell’aria, con l’Anticristo, faranno dei grandi prodigi sulla terra e nell’aria e gli uomini si pervertiranno sempre di più».

Certamente sia il primo che il secondo studioso citati, non danno adito a tranquillità rispetto a ciò che potrà accadere entro pochi anni e il fenomeno del fondamentalismo islamico ma anche di quello cattolico, induista o di qualunque altra religione non rappresentano situazioni di pacificazione fra i popoli del mondo, anzi, tutt’altro: sono l’elemento fondante per il perpetrarsi di nuove e più distruttive guerre. Ma come sempre dietro ai presunti fondamentalismi di matrice religiosa in realtà risiedono interessi inimmaginabili per i comuni mortali che sistematicamente ne sono vittime e i personaggi che muovono eserciti armati contro presunti nemici ‘infedeli’ non hanno altro motivo che quello di dominare il mondo intero e di appagare la loro follia in balia di ossessioni maniacali non calmierabili con una semplice ‘bevuta’ quotidiana.

IL VERO PROFILO DI ISIS

In ultima analisi è bene conoscere chi è questo nemico col nome di Isis che tanto sta facendo paura e che miete morte e distruzione in tutto il mondo da Occidente ad Oriente. L’Isis è lo stato islamico dell’Iraq e della Siria, si tratta di un gruppo jihadista guidato dal megalomane ‘califfo’ Al Baghdadi, succeduto ad Abu Musab al Zarquawi che divenne capo di Al Qaeda dopo la morte di Osama Bin Laden. Una specie di famiglia mafiosa stracolma di morti ammazzati che si tramanda immense ricchezze. Infatti tutti sanno della incalcolabile ricchezza detenuta a suo tempo dalla ‘famigliola’ di Bin Laden, dei loro pargoli che studiavano nelle migliori università di tutto il mondo e che vivevano nel lusso più sfrenato. Non fanno eccezione i predecessori compreso l’ultimo delirante califfo a capo dell’Isis. In nome del loro ‘dio’ che serve ad oscurare loschi e schizofrenici interessi, uccidono chiunque e assoggettano nel modo più brutale le donne islamiche così come volentieri assoggetterebbero le donne di altri credo religiosi.

L’Isis e i suoi beceri ‘combattenti’ spesso mercenari, tossici, maniaci sessuali ed alcolisti senza futuro, oppure laureati senza gloria, intendono creare uno stato islamico che possa dominare quanti più territorio possibili. La loro radice è da ricercarsi nei fondamenti di Al Qaeda e si sono organizzati sotto la nuova sigla di Isis soltanto nel 2014 allorquando il delirante barbuto imperatore a capo di questa banda di disperati e senza famiglia si è autoproclamato califfo. In un primo momento l’organizzazione dell’Isis tentò un approccio sereno con le popolazioni irachene e siriane ma evidentemente hanno incontrato delle resistenze e comunque la rete dell’Isis sconfinò oltre la Siria in altri lidi come ad esempio la Libia.

L’Isis è l’organizzazione terroristica più ricca di sempre e i suoi introiti provengono dal pagamento dei riscatti ma soprattutto da un forte finanziamento da parte del Qatar, paese in cui risiederebbero tutte le casse ingenti e incalcolabili dello stato islamico. Questa ricchezza immensa è la vera forza dell’Isis che proprio attraverso le ottime offerte in denaro nei confronti di ragazzi spesso poco più che adolescenti e in stato di bisogno, recluta adepti da mandare a farsi saltare in aria in nome delle miserrime bugie che vengono raccontate sulle ragioni religiose della loro guerra santa. Attualmente risultano in tremila gli occidentali reclutati nelle file Isis e questo è un forte indicatore del malessere sociale della nostra civiltà e delle periferie urbane europee e statunitensi.

ISIS, FALSE RELIGIONI E PRASSI DEL FEMMINICIDIO

Ulteriore indicatore è il fatto di cronaca anch’esso recentemente riportato dalla stampa internazionale circa il caso delle due adolescenti austriache, Sabra Kesinovic e Sabina Selimovic, fuggite dal loro paese per unirsi all’isis, rispettivamente di 17 e 16 anni. Sabina Selimovic risulta essere morta in combattimento mentre Sabra Kesinovic utilizzata spesso per la propaganda dello stato islamico, ritratta in video e foto con il velo e il mitra in mano, sorpresa a fuggire da Raqqa dai combattenti islamici è stata massacrata di botte e uccisa a martellate.

La storia insegna a tutti noi indistintamente a ogni latitudine e longitudine, che le nuove generazioni di ragazzi e ragazze ma anche tutte le popolazioni non possono vivere di promesse vane mai realizzabili e che soprattutto le periferie urbane delle nostre metropoli hanno urgente necessità di essere ascoltate e sfamate. Ognuno ha diritto ad un’aspettativa di vita decente e dignitosa e finché i governi occidentali non garantiranno questa necessaria sopravvivenza, le guerre, gli scontri e le organizzazioni come l’Isis avranno sempre degli adepti pronti a morire per falsi ideali.

Medesimamente i giovani laureati con estremi sacrifici dei propri genitori, non possono soggiacere alle austerità chieste per chissà cosa e da chissà chi, ma hanno bisogno di una strada sicura da percorrere per crescere come uomini e donne del futuro. Differentemente, così come accade oggi, nella totale decadenza di valori e nella stretta della regressione lavorativa ed economica occidentale in particolare, nessun popolo potrà mai trovare pace e giustizia ed è per questo che le guerre e il terrorismo avranno sempre partita vinta su di una civiltà senza un domani.


Two Italian women first victims of World War III - The last two Italian women, in order of time, killed in this absurd escalation scenarios with World War III, are: Valeria Solesin, died in Paris during the terrorist attack at the Isis at Bataclan and Rita Fossaceca died following a gunshot while defending his mother from assault with a machete during an attempted robbery in Mijomboni in Kenya. The first, Valeria, was a scholar as well as voluntary and cooperative international model for Emergency and second, Rita, was a cooperating internationally on behalf of the association Forlife Onlus. At this point you have to wonder if the Italian state actually can defend its cooperating abroad especially in the most 'hot' of the planet with a high incidence of terrorism. Meanwhile in Italy the government passed new anti-terrorism laws giving charge to the National Anti-Mafia Directorate to manage the operations and take preventive action on our territory supported by 007 of our own. 135 million euro to fight the Islamic State in Iraq and the crime will go fight overseas in terrorist organizations (better late than never). It was authorized with effect from 1 January 2015 the expenditure of 132,782,371 Euros for the participation of military personnel in the activities of the international coalition in contrast to the threat of the Isis. To many Italians these interventions appear too bland and the same time the highest number of victims of the Islamic state are again women, yes, them Islamic ones, at the mercy of the absurd, silly, disgusting, irresponsible, unacceptable and disgusting violence the so-called 'fighters' and loyalists of the Caliph Abu Bakr Al Baghdadi. _carlaliberatore@