CAMBIO | Il Giubileo che non riesce a ritrovare l’entusiasmo perduto dell’antico Natale

E adesso chi salverà l'entusiasmo del Natale? Mai come quest’anno con le feste che bussano alle porte, persino a quelle del Giubileo della Misericordia, in giro si avverte un senso di domanda e uno di smarrimento ben racchiuso nell’ovetto del claim pubblicitario, una ‘mission impossible’, sull’orlo dell’off limits: Oh no! Il Colpo della Befana. E adesso chi salverà l'entusiasmo del Natale? Ovunque tu vai paese che trovi spira il vento di una mesta rassegnazione. E sia perchè evidentemente così com’è il mondo attuale non basta più a far felice nessuno, neanche quando a proporcelo è la stessa religione che ha dato di più alla storia del mondo con la sua millenaria invenzione della speranza e del futuro che aspetta in una culla d’immensa civiltà. Il tempo lineare del progresso e del riscatto, per non usar altre parole forti, è definitivamente chiuso negli scatoli degli archivi, sperduto tra le pietre tombali dei musei, nelle pergamene delle emeroteche, nelle raccolte degli incunaboli del passato. Le chiese sono al freddo e al gelo ma non certo come la grotta perchè mancano sia i buoi che gli asinelli, nel mentre tutti fuggono alla ricerca di un io imprendibile che non ha più il profumo delle grandi multinazionali dell’effetto, della cosmetica, della moda consumistica. Parfum ed eau delle più rinomate marche francesi odorano di terrore e d’inferno. La scia pestilenziale del Daesh che vuol punire tutte le colpe della depravata civiltà occidentale, proprio a partire dalla capitale in cui trovò rifugio e protezione il tetro Ayatollah Khomeini. Il magnetismo new age è finito sotto i colpi di mitraglia al Bataclan. Se la gente parla per le strade o nelle deserte metropolitane sfollate dalla paura lo fa scegliendo un dialogo su fatti banali e quotidiani, raccontando svogliatamente insignificanti opinioni sugli accadimenti televisivi per poi rinchiudersi in uno sperso mutismo singolare. Aspettando la stampante 3D dell’anima perduta del Natale tutt’intorno non c’è più né profondità né elasticità. L’elastico che come una fionda lanciava avanti l’immaginario del futuro è stato improvvisamente tranciato dalla nuda verità della realtà.


_vitobarresi@DirettoreCambio


Ci sarà ancora l’Unione Europea? Vedremo tre o quattro papi benedire insieme in mondovisione? Tra Giubileo e Natale ci sarà almeno l’attesa di nuove religioni senza guerra? In un libro attento e denso scritto da Maurizio Bettini, Elogio del politeismo, c’è tutto quello che possiamo imparare oggi dalle religioni antiche. Greci e Romani non hanno mai fatto guerre di religioni. L’Olimpo era plurale, mai visto e sentito qualcuno parlare a vanvera di politeismo, idolatria e paganesimo. Non si era né tolleranti né intolleranti. Qui da noi ci sono tanti Santi anche se non sono affatto inclini come le divinità antiche a confrontarsi, anche ruvidamente fra loro. Stanno in silenzio e non si guardano neanche.

Forse il problema di oggi rispetto al passato è che le religioni non evolvono verso un loro futuro. Sono stanche, ferme, statiche, a differenza delle religioni antiche che sfociarono in altre religioni, elaborando nuovi monoteismi dal monoteismo stesso e dai politeismi mediterranei e orientali. A meno che qualcosa non si stia muovendo a nostra ‘insaputa’ senza che gli altri se ne accorgano, ingaggiando in retrovie imprescrutabili una vera e propria lotta per la conquista di un scettro che si chiama ‘powershift’ del domani con altri centri di comando economico, militare e politico. Non c’è ancora un’alfabetizzazione digitale e interattiva di una fede che si organizza in una sorta di conversione del non sense globale.

La planetarizzazione va verso le divergenze di città mondiali che usano le tecnologie di comunicazione e trasporto, cercando di evitare lo spazio che sta loro attorno. I vecchi sono stati chiusi e pochi innalzano nuovi templi se non Scientology o qualche altra setta monitorata dal Cesnur di Massimo Introvigne e PierLuigi Zoccatelli. Eliminando, dopo la storia, anche la geografia, per imporre la sola disciplina della geopolitica. Parigi non deve più esistere se non è uguale a Londra e a Tel Aviv. Anacronistico è il pensiero diverso che sta ancora nelle maglie strette dello Stato-Nazione. Saranno soltanto immense città-mondo stagliate e differenziate tra di loro, ognuna con una propria gelosa identità che non significa riconoscimento ma identificazione militare dell’altro straniero e alieno.

Proprio quello che non poteva accadere nelle città sante del passato, Gerusalemme, Roma, Mosca, La Mecca, o altrove tra Confucio e Buddha, Prajana e Karuna, Saggezza e Comprensione, dove il tempo caduto dall’ordine celestiale in mezzo al mondo, si muoveva sempre tra ordine e disordine, interazione e organizzazione, duttile e scorrevole, in continuo cambiamento anche quando sono in volo radente i droni a mezza altezza e i dispositivi di sorveglianza a infrarossi monitorati, attimo per attimo, nella grande e plateale cabina di regia della Protezione Civile.

Se possibile potrei definire tutto questo intrecciarsi e sovrapporsi di Misericordia e Sicurezza, introspezione spirituale e sorveglianza esterna, come la prima grande sfida del neo sistema planetario. Un sistema di osservazione stellare, come le guerre stellari, costruito e installato in una immensa territorialità mondiale, chiamato a riconoscere e distinguere la vera dalla falsa partecipazione. Andare al Giubileo significa prendere coscienza che non siamo più semplici pellegrini che osservano le videocamere che ci osservano a loro volta.

Quanti cambiamenti avvengono nelle chiese al riparo delle nuove tecnologie della sorveglianza e della sicurezza? Un bel problema. Non sono leggende ma fatti veri. Come quando nel 1968 un chimico della 3M, a quell’epoca ventisettenne, riuscì a ‘inventare’ un nuovo adesivo capace di incollare, essere rimosso e poi riattaccare ancora. Di quella che sembrò una bislacca intuizione il marketing non sapeva che farsene. Così passarono alcuni anni fino a quando, era il 1974, durante la celebrazione della Messa nella notte magica della Vigilia. Fu proprio in quella sera in cui avviene il miracolo della Natività che il giovane talento, in quanto membro del coro della sua chiesa si avvide che come sempre accadeva alla recita di Natale, gli altri cantori continuavano a cincischiare con i segnalibri che cadevano dagli innari perdendosi a terra. Si poteva fare qualcosa anzi di più. Così la 3M ebbe l’illuminante regalo che ha fatto cambiare il modo stesso di ricordare e far memoria breve, il mitico e comune Post-it attaccato prima della stella cometa sulla grotta di rupe in paglia, tra i canti natalizi.

Bisognerebbe analizzare e studiare, rovistare a fondo non nelle casseforti vaticane ma di più nelle sacrestie delle chiese si città. A Napoli, la Chiesa Valdese alla domenica mattina è frequentata ormai da pochi metodisti che abitano nei dintorni di Piazza Duomo. Sono tutti italiani, tradizionalisti, conservatori, anziani. Nella stessa sala il pomeriggio l’adunanza cambia parallelo. Scanni e sedili sono occupati da una collettivo naive e scanzonato di famiglie filippine, una comunità che canta e danza a ritmo di chitarre elettriche, bassi acustici e piatti di gigantesche batterie ‘in the shadow of man’. Si sono trovati qui perché un tempo accompagnavano i loro vecchi. E altri ci andavano per trovare qualche bella ragazza filippina da sposare nell’avanzata terza età di tanti Gioacchino che non divennero mai santi.


The Jubilee that fails to regain the lost enthusiasm ancient Christmas - Now who will save the excitement of Christmas? As ever this year with the holidays knocking on doors, even those of the Jubilee of Mercy, around there is a sense of demand and one of loss of well-enclosed nell'ovetto advertising slogan, a 'mission impossible', on ' hem of off limits: Oh no! Shot of the Epiphany. Now who will save the excitement of Christmas? Wherever you go the country that are the wind is blowing a sad resignation. It is because obviously the world as it is today no longer enough to make anyone happy, even when proporcelo is the same religion that gave more to the history of the world with its ancient invention of hope and the future that awaits in a cradle of great civilizations. The linear time of progress and redemption, not as strong usar other words, is permanently closed in the BOXES archives, lost among the tombstones of museums, in the scrolls of the newspaper libraries, collections of incunabula of the past. The churches are in the cold and frost, but not like the cave because they all flee in search of an elusive that I no longer has the scent of the big multinational effect, cosmetics. Parfum and eau of renowned French brands smell of terror and hell. Magnetism new age came under machine-gun shots at the Bataclan. All speak if they do choosing a dialogue on trivial facts and newspapers, telling listlessly insignificant opinions on events and then retreat into a dispersed singular muteness. Waiting for the 3D printer soul lost around there is neither deep nor elasticity. The rubber band as a slingshot throwing forward the imagination of the future was suddenly sliced. _vitobarresi@Direttore Cambio