CAMBIO | L’ultima sentenza del Pentagono Grillino. La condanna di Serenella Fucksia

La filastrocca tanto menzionata e osannata nel periodo elettorale di ‘uno vale uno’ si è andata squagliando col passare del tempo divenendo una informe poltiglia che defluisce oramai nelle fogne del sistema chiamato ‘realtà delle cose’. Come dimostrato a fatti e non con le parole, ‘uno vale uno’ è una atroce fesseria, una menzogna tanto infantile quanto becera poiché gli stessi patroni di M5S stanno volgarmente dimostrando a tutti che loro valgono più di chiunque altro e pariteticamente o quasi, valgono solo quelli nominati da loro. È un sistema di potere che si perpetua solitamente nelle aziende commerciali, quindi o il Movimento 5 Stelle come lo intendono Grillo e Casaleggio è una abile e subdola attività di marketing oppure è un sistema di regime per questo non potrà mai essere un partito politico, né una associazione di persone e né tanto meno un movimento di opinione, perché manca la democrazia oltre alla tutela territoriale dei rappresentanti eletti e dei meet up cittadini. Questa mancata presa di posizione ad esempio, dei vertici M5S nei riguardi delle caciare relative alla nascita di meet up di ogni tipo e con ogni nome possibile e immaginabile, che fra l’altro sistematicamente si fanno guerra fra loro al fine di sancire chi più degli altri rappresenti M5S nei territori, è una ulteriore misura di quanto gliene possa fregare ai due commendatori, di ciò che accade nel ‘popolino’ che li sostiene. Il Movimento sarà un organismo civile solo quando saranno indette delle elezioni con tanto di variegati candidati, alla dirigenza M5S eletti dagli iscritti di tutta Italia e non nominati da una ristretta cerchia quasi massonica che si arroga il diritto di vita e di ‘morte’ dei suoi rappresentanti parlamentari e oltre. Solo allora il Movimento 5 Stelle dimostrerà di avere tutte le carte in regola per diventare un organo di governo pronto a rimettere a posto l’Italia e gli italiani, tutto il resto, come si suol dire, “è solo fuffa”, perché ‘se uno vale uno… allora… tutti gli altri non son nessuno’!


di Carla Liberatore


Ormai la Grillo-Casaleggio&co. ha abituato gli elettori quanto i normali osservatori esterni del ‘fenomeno M5S’ a performance giudicative quanto giustizialiste verso i propri rappresentanti al Parlamento e al Senato. L’ultima epurazione riguarda la Sen.Serenella Fucsia, marchigiana di nascita, imprenditrice di professione, la quale sarebbe ‘rea’ di non aver ‘restituito’ la ‘dovuta’ parte di compenso come espresso nel contratto firmato da tutti i parlamentari del Movimento 5 Stelle al momento della investitura nei rispettivi incarichi in qualità di eletti.

Fatti di questo genere in verità sono accaduti immediatamente dopo l’insediamento degli attivisti pentagrillini alle poltrone di governo e dintorni allorquando per motivi se vogliamo, più futili, vennero epurati alcuni rappresentanti solo perché osarono apparire in televisione nei vari talk show di politica. “Come si sono permessi”… tuonò qualcuno, ma poi ragionevolmente riportato alla calma, questo ‘qualcuno’ pensò bene di dare l’autorizzazione, seppur con certi parametri piuttosto restrittivi in merito alla libertà di parola e scegliendo bene ‘lui’ stesso chi mandare, di apparire in televisione perché ne andava del buon nome dell’emergente classe politica a 5 stelle.

A conti fatti il ‘tuonatore giustizialista’ che epurò gli eletti parlamentari da M5S andati in televisione senza il suo permesso, si guardò molto bene dal chiedere scusa e ritornare sui suoi passi proponendo loro un rientro nel movimento. Questo fu evidente indice di arroganza dei vertici massimi oltre che metro di misura sulla buona fede di chi ha fondato il Movimento 5 Stelle e lo ha diretto e gestito fino ad oggi. Al contrario, sulla credibilità invece dei parlamentari del movimento e degli attivisti, non c’è mai stato nulla da ridire: loro ci credono davvero e vogliono veramente il cambiamento positivo della classe politica nazionale.

Anche nei casi delle ‘epurazioni da TV’ come negli altri del resto, agli elettori del movimento grillino sicuramente son venuti dei dubbi atroci rispetto alla cosiddetta ‘democrazia partecipata’. Il primo è proprio quello della ‘democrazia, partecipata… da chi?’ si perché in effetti la partecipazione a questa, chiamiamola, ideologia socio-politica è apparsa fin dall’inizio unilaterale; cioè che la partecipazione democratica sia appannaggio del ‘vertice mai eletto’ di M5S.

Ben poco vale la ‘mossa’ da antico teatro napoletano del commendator Grillo, il quale come Zazà, in un sol colpo d’anca ha incassato il tripudio del pubblico grillino affermando di uscire fuori definitivamente dal movimento, obbligando tra l’altro a far cambiare quanto meno le scritte sul simbolo pentastellato a tutti i meet up italiani.

La teatralità del popolo 5 stelle e dei suoi patron fondatori è anche questa, una caratteristica dell’Italia che va… dove ancora, non lo sa nessuno, ma intanto galoppa verso lidi sconosciuti con a tratti derive ideologiche di ogni genere.

Tornando alla questione Serenella Fucsia, ultima giustiziata alla berlina dalla premiata ditta e suoi partner più fedeli, aveva già da tempo avvisato i referenti parlamentari a cui fanno riferimento gli eletti, che avrebbe avuto delle difficoltà nei tempi di restituzione e che comunque provvedeva entro la fine dell’anno a rendicontare il tutto. Tant’è vero che altri senatori e deputati M5S hanno avuto la medesima difficoltà e proprio in questi giorni stanno terminando la rendicontazione.

Ma Fucsia è una ribelle, una di quelle persone che di domande se ne è fatte e molte altre se ne farà specialmente dopo quanto accaduto e quindi essendo reticente a quanto le viene somministrato in pillolone e suppostone dai vertici del movimento, mette in discussione tutto e pone quesiti scomodi. Il risultato è che Fucsia è fuori con un pretesto, il primo che i magistrati grilleschi hanno trovato sottomano a loro comodo, ed evidentemente concordata in precedenza, ossia nel momento dell’attesa che la senatrice facesse il fatidico ‘passo falso’, è partita puntualmente la campagna mediatica e internautica di massacro della persona, del personaggio, di ciò che rappresenta e di quanto di buono ha fatto. Tutto cancellato in una sola volta e inserita definitivamente nella ‘lavagna’ dei buoni e dei cattivi.

Chiaramente Fucsia sta fra gli ultimi menzionati. Uno dei dilemmi che chi ha ‘mente pensante’ si pone è: “Dove finiscono i soldi che i Senatori, i Deputati e gli eletti al Parlamento europeo restituiscono al gruppo? Chi sono esattamente i beneficiari?”

Infatti una vera e propria lista di coloro che stanno ed hanno beneficiato di queste somme non è mai stata resa pubblica ad alcuno, tantomeno a coloro che con le restituzioni foraggiano un sistema che in linea teorica appare positivo ma che in realtà ben poco risponde nero su bianco.

Sembra che uno dei canali in cui confluiscono i fondi sia quello dei finanziamenti alle micro imprese ma anche lì dubbi e dilemmi si alternano di conseguenza poiché questo sistema di finanziamento non è attivo come dovrebbe, in tutte le città italiane; pertanto non è affatto vero che ogni micro impresa può usufruirne.

Altra questione che determina il caos delle restituzioni parlamentari è generata dal fatto che tali fondi siano gestiti solo ed unicamente dai vertici di M5S, nominati sempre e comunque dai due fondatori Grillo e Casaleggio.

Pertanto solo gli ‘unti’ dei due signorotti possono accedere a informazioni sulle somme erogate e a chi vengono devolute. Ci sono stati inoltre dei casi in cui alcuni parlamentari avevano espresso la volontà di elargire parte dei loro stipendi a famiglie e imprese in grave difficoltà ma non gli è mai stato concesso il permesso di attivare l’operazione solidale che volevano approntare con tanto di nomi e cognomi dei beneficiari e di documentazioni probanti lo stato di estrema difficoltà economica. Sarebbe questa la ‘democrazia partecipata’?


The final judgment of the Pentagon 'grillino'. The condemnation of Serenella Fucksia - The nursery rhyme much mentioned and praised in the election period of 'one true one' has gone melting over time, becoming a formless mush that now flows into the sewer system called 'reality of things'. As demonstrated in deeds and not words, 'one is one' is a terrible nonsense, a lie so childish as vulgar as the same patrons M5S are commonly proving to everyone that they are better than anyone else, and equally or almost, are worth only those appointed by them. It is a system of power that perpetuates itself usually in commercial companies, so either the 5 Star Movement as it is understood and Cricket Casaleggio is a clever and devious marketing activities or is a system of rules for this will never be a political party, nor a body of persons and even less a body of opinion, because there is no democracy beyond the territorial protection of elected representatives and citizens meet up. This failure to take a position, for example, in respect of the vertices M5S caciare related to the emergence of all kinds and to meet up with any name imaginable, which among other things systematically are at war with each other in order to establish who the most others represent M5S in the territories, it is a further measure of what can fool him to the two commanders, of what happens in the 'common people' that supports them. The Movement is a civil organization only when the elections will be held with a lot of diverse candidates, the leadership M5S elected by members from all over Italy and not appointed by a small group almost Masonic who assumes the right of life and 'death' of his parliamentary representatives and beyond. Only then the 5 Star Movement will prove to have all the credentials to become a governing body ready to replace Italy and Italians, all the rest, as they say, "it's just crap," because 'if one is one ... ... then none of the others are no '!