CAMBIO | Il gioco di Renzi tra Napoli, Cantone e Bassolino

Il grande slum delle Elezioni Comunali 2016 per Matteo Renzi non parte più da Milano come vorrebbe far credere la facile e depistante propaganda filogovernativa. Signori si cambia, road map in partenza da Napoli Stazione Centrale, la capitale di un Sud in perenne ritardo di sviluppo dove il Pd appare sempre più un partito in forte e preoccupante disfacimento organizzativo e non un partito moderno e innovativo all’altezza della Serracchiani. Appena all’inizio del nuovo anno, giocando d’anticipo prima dell’Epifania, con una partenza a dir poco ‘pirotecnica’, il presidente del consiglio nonchè del Partito Democratico ha sferrato un attacco a sorpresa, violento, subdolo e diretto, sulla faccia pulita dei grillini, facendo cavalcare alla sua cabina di regia, capitanata dal magistrato ‘in house’ Raffaele Cantone, lo strano caso dell’inquinamento camorrista nel comune napoletano di Quarto. Tutto per frenare la lunga marcia dei pentastellati che va verso la conquista di alcune tra le più importanti città italiane, tra cui Roma e Napoli dove, secondo un sondaggio, i partenopei sarebbero intenzionati a votare per Luigi Di Maio a sindaco, tributandogli un 30% di consensi netti, voti utili per affrontare in abbrivio il successivo ballottaggio, la partita di ritorno con Gianni Lettieri, quotato al 26%, l’industriale di centro destra già sconfitto da Luigi De Magistris nel 2011, nel mentre il sindaco uscente, resterebbe terzo con il 21%, a pari merito con Antonio Bassolino. Tuttavia, pur avendo assestato un vero e proprio ‘knock out in time’ che rischia di mettere fuori combattimento Luigi Di Maio, colui che resta uno degli uomini di punta del Movimento di Beppe Grillo, nel frattempo impegnato nelle prove finali prima del suo imminente ridebutto teatrale a Milano, per Renzi i conti potrebbero non tornare visto che secondo vari sondaggi il Pd resta un partito perdente al di sotto del 12%, profondamente spaccato e lacerato da lotte di potere interne, incapace di fermare l’avanzata poderosa di un vecchio caudillo di stampo vicereale, un Bassolino, che come un sassolino appare sempre più lanciato alla conquista di una vittoriosa nomination a candidato ‘tricolore’ per Palazzo San Giacomo.



_vitobarresi@DirettoreCambio


Come nella famosa favola di Fedro Lupo Renzi non si farebbe scrupoli di mangiare già a Pasqua l’Agnello grillino soprattutto se dalla morsa politico-giudiziaria ben provvista dell’acuminata dentatura del giudice fuori ruolo Raffaele Cantone e di quello incardinato Henry John Woodcock, riuscirà a sollevare la bocca dal fiero pasto, dopo aver forbito i capelli al capo, per dire definitivamente la sua opinione.

Ma se tutto questo al segretario generale del Pd non dovesse riuscire allora Grillo potrebbe pesantemente accusare Renzi di aver usato armi o strumenti sleali nei confronti della maggiore forza di opposizione parlamentare. Specie quella dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, che rischierebbe di tracimare dal proprio ruolo istituzionale, creando una rete di controllo sulle amministrazioni pubbliche, quasi una sorta di magistratura speciale, in evidente conflitto con i poteri ordinari di pertinenza giudiziaria.

D’altra parte proprio Raffaele Cantone è diventato di fatto e di ‘diritto’ lo snodo e il volano di tanta parte delle decisioni e della dinamica politica del governo Renzi.

Il capo dell’Anac sarebbe già al centro di dicerie e contumelie molto fastidiose come quella riportata dal quotidiano partenopeo ‘Il Mattino’ che nel contresto di un’ inchiesta su ‘Alcove, politici e amicizie pericolose’, riporta alcune allusioni attribuite al giudice Donato Ceglie, attuale procuratore generale di Bari, che in una conversazione telefonica definiva il collega Cantone come ‘un codardo… quando annusa che è mal tempo, si è fuori ruolo…quando annusa che c’è aria di merda… mò vuole andare a fare il direttore della Mondadori. E’ andato a prostrarsi da Berlusconi, lui può fare quello che vuole è fuori ruolo. Il fratello riesce ad avere autorizzazioni a tutto spiano’, riferendo anche di alcuni atti di dossieraggio spionistico da parte di ‘servizi che sono in moto alla grande’ e su cui la stessa Procura di Roma sta svolgendo apposite indagini.

Per Renzi, dopo aver stracciato le prime pagine di un diario napoletano segnato dalla debole presenza del Pd nella società metropolitana, il rinnovo di palazzo San Giacomo potrebbe diventare un ennesimo boomerang con un Bassolino scongelato che aspira a diventare il candidato del nuovo che lava più bianco dopo essere passato alla storia come l’uomo dei rifiuti, del fallimento di Bagnoli, dei processi. Un ottimo bersaglio per il tiro a piattello e a senso unico della propaganda virale a cinque stelle.


The Renzi game between Naples, Cantone and Bassolino - The largest slum of the Municipal Elections 2016 Matteo Renzi not part of Milan would have us believe as easy and depistante pro-government propaganda. Gentlemen you change, the road map from Naples Central Station, the capital of South constantly lagging where the Democratic Party is increasingly a party strong and worrying disintegration organizational and not a party to the height of modern and innovative Serracchiani. As soon as early next year, anticipating before the Epiphany, with a departure to say the least 'fireworks', Chairman of the Board as well as the Democratic Party has launched a surprise attack, violent, subtle and direct, face clean of grillini, doing ride to his control room, headed by a magistrate 'in-house' Raffaele Cantone, the strange case of pollution Neapolitan Camorra in the municipality of Quarto. Everything to curb the long march of pentastellati going to conquer some of the most important Italian cities, including Rome and Naples, where, according to a survey, the Neapolitans would be willing to vote for a mayor Luigi Di Maio, tributandogli a 30% consensus net, helpful to deal headway in the next ballot, the return match with Gianni Lettieri, quoted at 26%, the industrial center-right already defeated by Luigi De Magistris in 2011, while in the outgoing mayor, remain third with 21%, on a par with Antonio Bassolino. However, despite having dealt a real 'knock out in time' that threatens to knock out Luigi Di Maio, who remains one of the top men of the Movement of Beppe Grillo, meanwhile engaged in final tests before its imminent ridebutto Theatre in Milan, for Renzi accounts could not return since according to various surveys the Democratic Party is a party losing to below 12%, deeply split and torn by internal power struggles, unable to stop the advance of a powerful old caudillo mold viceroy, a Bassolino, who looks increasingly like a pebble launched the conquest of a victorious candidate nominations to 'flag' for St James's Palace. _vitobarresi@DirettoreCambio