CAMBIO | La Coalizione Civica per Bologna tra polvere a Cinque Stelle e declino del Renzismo

Avete presente gli Indiani d’America con l’orecchio attaccato a terra per sentire il rumore del treno che sta per arrivare? Vi ricordate quella famosa frasetta secondo cui può bastare soltanto ‘una scintilla per dar fuoco a tutta la prateria’? Bene allora prestiamo molta attenzione a quel che può succedere in uno di quei posti in cui la lotta si fa fino in fondo e all’ultimo sangue, per conquistare il palco nel teatro del decentramento della politica, dove la tattica non è più parlamentare, lo scontro si fa guerriglia senza vessilli, la trincea è nervi a pezzi ma senza tregua, la tenzone familistica una pugna personale insaziabile, con morti e feriti lasciati cadere sul campo di battaglia delle comunali. In una parola giriamo subito il nostro sguardo laddove può diventare più chiaro se una devastante crisi orizzontale, la disfatta nella disfida tra Renzi e Grillo, farà cadere come un ‘buratto’ l’invincibile armata pentastellata, l’esercito di Masaniello di Beppe e Casaleggio. Certo ci sarebbe di che discutere sul controverso rapporto di scambio e interazione, storicamente consolidato nella storia politica italiana, tra nuovi movimenti e vecchie istituzioni. Magari partendo dall’annosa questione se cioè sono i primi a essere portatori, poi non tanto sani, del virus della corruzione o i secondi l’incubatore mastodontico e pantagruelico della degenerazione morale e concussiva che affligge la vita pubblica ai suoi vari livelli nazionale, regionale e locale. Di sicuro c’era, cioè e c’è di tutto nell’inventario di quel peccato di presunzione, consumato dentro il perimetro del proprio orgoglio, di chi come Grillo e i suoi seguaci avrebbe voluto far credere, cioè darla a bere agli assetati di una bibita politica da discount, di essere mondati per natura da qualsiasi peccato originale. Su questo crinale frastagliato e sfrangiato si nasconderebbe il passaggio decisivo da cui aprire il varco per una nuova fase politica italiana. Quella cioè che potrebbe delinearsi a partire dalle elezioni comunali 2016 su cui pesa la tripla incognita dell’astensionismo, della crisi del Movimento Cinque Stelle e del tanto pronosticato (prefigurato ma predittivo) successo di Renzi. Quali siano queste forze dell’alternanza al “Duopolio PD-M5S” è tutto da vedere ma di certo fra di esse ne spicca una al di sopra delle altre che ha gettato la rete appuntandola tra la Torre degli Asinelli e il tridente di un Nettuno che si bagna in Piazza Maggiore a Bologna. Dove di fronte alle difficoltà di Cinque Stelle, il progetto di Coalizione Civica di Mauro Zani potrebbe assumere ben altro rilievo, andando oltre lo sperimentalismo, con nuove, interessanti e più motivate connotazioni nazionali.


_vitobarresi@DirettoreCambio


Fatti fuori con un colpo solo quei bravi ragazzi travestiti da gruppo rock, Di Maio, Di Battista e Fico, come era prevedibile il modello unico dei rappresentanti di una razza politica in purezza di sangue, geneticamente immune da partitocrazia, mafia, ndrangheta e camorra, al primo caso di ‘Quarto Grado’ non ha retto alla prova empirica, mandando in fumo l’intera fabbrica dei fuochi pirotecnici a Cinque Stelle.

Adesso che il re è nudo, ora che la clausola della diversità ‘ontogenetica’ del pensiero grillista è stata invalidata e falsificata in quanto colossale ‘bufala’, per giunta campana, una balla retorica e demagogica, la politica soprattutto quella di base, dentro i confini reticolari ma sempre gelosi della propria autonomia dei piccoli e grandi municipi che compongono il mosaico vero della civiltà italiana, dovrà fare un passo in avanti.

Il Pd tricolore di Matteo Renzi, il partito per eccellenza della leva politica dei sindaci non più rossi, è chiamato alla sua prima grande prova. E certo non si potrà risparmiare né fare economia magari soffermandosi a godere del solo vantaggio differenziale, che non è di per sé un valore aggiunto, di gioire nel suo insieme essenzialmente del male altrui. Anzi lo stato maggiore democratico deve più che mai restare in guardia. Perché se il recinto ‘lucchettato’ in cui Grillo tiene forzatamente chiuso il proprio gregge dovrebbe cedere, sarà solo dalla base del poliedro pentastellato che avverrà lo sversamento di consensi e di voti, altrimenti destinato ad altre forze diverse da quelle del regime renzista.

Anche se per il momento Bologna sta a guardare, lenta e frastornata dal grande rito delle feste del solstizio d’inverno, aperte proprio dal debutto ufficiale della Coalizione con il suo ‘ballo dello sgombero’ molto viennese e tanto rural-chic, pare che a molti sia rimasta la voglia del bis. Magari vestendo il nudo Nettuno che è il loro simbolo elettorale con gli abiti borghesi del dottor Balanzone.

Proprio nella città felsinea, la Rossa come un classico accanto alla Vecchia Romagna, sembra trovare prime conferme un’intuizione che potrebbe balzare alla ribalta della politica romana come il ‘teorema’ di Mauro Zani, la sua ultima fatica di bottega, persino un’ipotesi di start-up da esportare a livello nazionale.

Per l’ex parlamentare dall’impeccabile passato marxista ‘l'idea di una grande alleanza tra cittadini e anche tra territori muovendo da Bologna’, una Coalizione Civica sarebbe il ‘veicolo per risalire alla politica. Il contrario dell'antipolitica. Ma opposta. 
Radicalmente opposta, alla attuale merda della politica. Nessuno escluso. A partire dal PD, ovvio. 
Uno pseudo- partito eterodiretto da poteri altri, nazionali e sovranazionali. Renzi è solo l'abile (chapeau) interprete della morte della politica. Ma anche diversamente sincera rispetto al populismo grillesco o salvinista.’

Come un buon maestro di vecchio stampo Zani torna a citare Antonio Gramsci, attualissimo tra i giovani di Podemos in Spagna. Attenzionando i suoi seguaci su un diffuso ‘calo d'attenzione tra i bolognesi’, per dirsi pronto a puntare a un superamento delle sinistre residue, esortando il suo gruppo a ‘calarsi, senza puzza al naso, nelle preoccupazioni, nell'insicurezza, nella mancanza di prospettiva e di futuro, e persino nelle paure reali o anche solo percepite dai bolognesi. Serve empatia. Non esibita ma realmente sentita. Serve modestia, umiltà e capacità di immedesimarsi nello stato d'animo diffuso. Serve capire a fondo il comune buon senso ai fini di superarlo. Si tratta di agire, senza alcuna remora di superiorità con tutti e due i piedi entro la sfera del senso comune, "modificando l'opinione media di una certa società" a addirittura "producendo nuovi luoghi comuni".

Parole chiare, evocative. Che nel Partito Democratico trovano e riscontri sia soggettivi che oggettivi nell'ampio fronte dei dubbiosi e dei nostalgici del cerchio della qualità che alimentano la fronda anti Merola. Un sindaco che non ha mai goduto di consensi appassionati. Come dimostra la sua catastrofica posizione affondata all'88° posto nella classifica dei primi cittadini. Praticamente fuori da ogni 'grazia' elettorale.


The Civic Coalition for Bologna between dust Five Star and decline Renzismo - You know the American Indians with the ear attached to the ground to hear the noise of the train that is coming? You remember that famous little phrase that is enough only 'a spark to ignite a prairie'? Well then we pay much attention to what can happen in those places where the fight gets to the end and the last man to win the place in the sun in the decentralization policy, where the tactic is no longer parliamentary confrontation is ago guerrilla without flags, the trench is a nervous wreck but relentlessly, the duel familistic an insatiable personal battle, with dead and wounded dropped on the battlefield of municipalities. In a word, we turn our attention now to where it can become clearer if a devastating crisis level, the defeat in the duel between Renzi and Grillo, will fall as a 'sieve' the invincible army pentastellata, the army of Masaniello Beppe and Casaleggio. Of course we would argue that the controversial relationship of exchange and interaction, historically consolidated in the Italian political history, between new movements and old institutions. Maybe starting from the age-that is, whether they are the first to be carriers then not so healthy virus corruption or second incubator mammoth gargantuan and the moral degeneration and concussive afflicting public life to its various national, regional and local levels. Certainly there was, that is, there is everything and regardless of the inventory of the sin of presumption, consumed within the perimeter of their pride, arrogance in hydro often, in people like Grillo and his followers wanted to believe the next , that is, to give drink to the thirsty to drink a political discount, to be washed by nature from any original sin. On this ridge jagged and frayed would hide the decisive turning point from which open the door to a new phase of Italian politics. Namely, which might emerge from the municipal elections in 2016 which weighs the triple unknown abstention, the crisis of the Movement of cricket and the much predicted (but foreshadowed predictive) success Renzi. What are these forces of alternation in "Duopoly PD-M5S" it remains to be seen, but certainly one of them stands out nationally one above the other that has thrown the net pinning between the Asinelli and the trident of a Neptune who bathes in Piazza Maggiore in Bologna. In this context some 'platitudes', as Bologna and Rome, are at once both symbolic and practical. Bologna, for example, where the face of difficulties of Five Stars, the draft Civic Coalition Mauro Zani could take another relief, going beyond the experimentation with new, interesting and motivated national connotations. _vitobarresi@DirettoreCambio