Tra diritto comune e universale alla memoria e squallido negazionismo quali sono oggi i veri diritti di Anna Frank? Un tema che ritorna puntuale allo scadere, secondo alcuni, dei diritti d’autore del famoso Diario. Una questione sollevata in Francia da Olivier Ertzscheid che ha diffuso online alcuni pdf delle due versioni esistenti dei Diari di Anna Frank, suscitando le immediate rimostranze da parte dei titolari della proprietà letteraria che ne hanno ottenuto la proroga fino al 2050. Nonostante i diritti concernenti l’opera di Anna Frank, che morì nel 1945 a Bergen Belsen, avrebbero dovuto far cessare ogni privativa al termine del 2015, la Fondazione che ha sede ad Amsterdam, attiva dal 1963 per impulso e volontà del padre di Anna, ha ritenuto far valere la versione integrale dei diari editata negli anni Ottanta sotto forma di opera nuova e che pertanto, nel godere dei diritti relativi alle opere postume, sono soggette al vincolo di pubblicazione almeno fino al 2030. Scossi e sconcertati dalla decisione dei titolari dei diritti di posticipare l'entrata in editor di dominio pubblico di varie parti del Diario, ritenendo ciò una scelta e un atteggiamento definito come ‘follia del diritto d'autore’, che mira a controllare l’uso e a tutelare tutte le possibili estensioni della proprietà intellettuale, in molti hanno silenziosamente sollevato dubbi su quella che, almeno a prima vista, potrebbe apparire come una contraddizione rispetto all’urgenza di dispiegare, diffondere e far conoscere, nell'interesse generale di tutti i popoli, la testimonianza e l’opera di Anna Frank, ritenuta un bene comune che ha valore universale e imperituro. Tuttavia la problematicità della questione, proprio perché riguarda la tutela assoluta di un valore universale, la Memoria della Shoa, quale è quello della lotta alla barbarie del razzismo e alla negazione della libertà e della vita umana, che non può essere esposto al rischio di essere mercificato e svilito, merita considerazioni e approfondimenti ripetuti e sofisticati, tale da essere sottoposta a imperterrita vigilanza. La storia e la figura di Anna Frank in quanto simbolo della Shoah è costantemente al centro di una molteplicità di reinterpretazioni da cui deriva un immenso sfruttamento economico soprattutto nell’epoca della riproduzione dell’immagine mediale, venuta dopo e accanto a quella cinematografica che annovera già tanti film e documentari.
_vitobarresi@DirettoreCambio
Olivier Ertzscheid, non è un volgare pirata del web né tanto meno un blogger alla weak leaks. E' semplicemente un accademico che da quindici anni approfondisce e studia le problematiche connesse alla fruizione e all’accesso pubblico alle opere, uno cioè che conosce i modelli editoriali e che pur senza essere un avvocato è consapevole delle questioni giuridiche di fondo. Per questo lui prima e meglio degli altri ha avuto il coraggio di protestare e reagire. E per farlo ha messo online, anche se per poche ore, soltanto una parte della documentazione che riguarda gli scritti di una donna speciale e straordinaria, Anne Frank, un angelo caduto nel mezzo del fuoco infernale del secolo Novecento, a cui ha indirizzato un'accorata lettera immaginaria indirizzata, parlando viso a viso con la coraggiosa olandese, la martire ebrea trucidata dai nazisti, rivolgendosi a quella geniale e sensibilissima adolescente proprio come farebbe un suo coetaneo, o magari esattamente come tantissimi, un’immensità, studenti universitari e delle scuole superiori, che hanno letto e scoperto il suo Diario, scritto nei terribili giorni di una prigionia affrontata con una incrollabile quanto lucida e luminosa umanità, un’immemorabile forza spirituale:
"Carissima Anna, ho appena saputo che il vostro editor e le persone che gestiscono il Fondo Frank Anne, si sono opposti al passaggio del Diario nel dominio pubblico con una serie di argomenti giuridici e legali, che sembrano giuridicamente e legalmente indiscutibile. Ma chi sono loro per opporsi a questo? L'ingresso di un opera nel dominio pubblico è sempre, comunque una possibilità. Perché, ad oggi, il tuo Diario, la tua testimonianza non è più solo un lavoro letterario, ma una parte della nostra memoria e della nostra storia collettiva. Ma io parlo di memoria, proprio a te, cara Anna, il che dovrebbe farti sorridere. Chi meglio di te sa quanto la memoria è importante? Quanto costa un dovere, quanto costa il dovere della memoria che nessuno, meglio di quanti come voi, conoscono avendo contribuito a formarlo con il sacrificio della propria vita? Dobbiamo quindi aspettare. Aspettare altri 50 o forse anche 70 anni dopo quella che viene legittimamente considerata la "prima’ edizione del Diario che, secondo i titolari dei diritti, è del 1980. Puoi immaginare un pò, Anne? Il tuo Diario per essere un bene comune, per entrare nel dominio pubblico dovrà attendere il 2030 o il 2050. Più di un secolo dopo la morte in quel campo di concentramento. Aspettare cento anni dopo la morte di una giovane donna ebrea di 16 anni in un campo di concentramento, affinché la sua testimonianza, il suo diario, il suo lavoro possano essere un diritto di tutti alla memoria. Chi sono loro, Anna, per opporsi all'ingresso del tuo Diario nel dominio pubblico? Il fatto che tu sei morta da 70 anni non è sufficiente per loro, per questi editori e manager? Che cos’è il ‘copyright’ dopo aver già venduto oltre 30 milioni di copie del Diario? Di chi sono questi diritti? Dei bambini che non hai mai avuto? Anne, mia cara Anne, ti scrivo questa lettera per chiederti il permesso di non aspettare il 2050. Dopo aver scritto questo messaggio metterò online il tuo diario. Così facendo, compirò un’azione illegale.”
E’ stato allora e a questo punto che Ertzscheiz ha ricevuto una lettera di "costituzione in mora" con la quale gli si chiedeva di rimuovere i file. Cosa che, sebbene a malincuore, ha immediatamente fatto.
The rights of Anne Frank and the cost of memory - Between common law and universal memory and dreary denial which are today the real rights of Anne Frank? A theme that returns on time at the end, according to some, the copyright of the famous diary. One issue raised in France by Olivier Ertzscheid which released online some pdf of the two existing versions of the Diary of Anne Frank, eliciting immediate complaints from the owners of literary who have obtained an extension until 2050. Despite the rights relating to the 'work of Anne Frank, who died in 1945 in Bergen Belsen, they should end any deprivation at the end of 2015, the Foundation which is based in Amsterdam, active from 1963 to impulse and will of the father of Anna, considered the claims full version of the diaries edited in the eighties in the form of new work and therefore enjoy the rights to posthumous works are subject to the constraint of publication at least until 2030. I shook and shocked by the decision of the owners of the rights to postpone the entry into editor of the public domain of various parts of the diary, thinking what a choice and an attitude described as 'madness of copyright', which aims to control the use and to protect all possible extensions of intellectual property, many have quietly raised his doubts about that, at least at first glance, might seem like a contradiction to the urgent need to deploy, disseminate and raise awareness in the general interest of all peoples, the witness and work of Anne Frank, considered an asset municipality that has universal value and imperishable. However, the problematic nature of the issue because it relates to the absolute protection of a universal value, the memory of the Holocaust, which is the fight against the barbarity of racism and the denial of freedom and of human life, which can not be exposed to the risk of being commodified and debased, deserves considerations and insights repeated, constant, sophisticated, that it be subject to supervision undeterred. The story and the figure of Anne Frank as a symbol of the Holocaust is constantly at the center of a multiplicity of interpretations to which an immense economic exploitation especially in the era of image reproduction media, and after coming close to that film which has already attracted many films. _vitobarresi @ DirettoreCambio