Paese che vai populismo che trovi... Si chiama AfD Alternative für Deutschland ed è quella che secondo i politologi, sociologi e analisti più attenti, potrebbe imporsi nei prossimi mesi come la forza vincente tra le nuove formazioni politiche che si muovono sulla scena pubblica del paese più forte e solido dell’Unione Europea. Al grido ‘l'Islam non appartiene alla Germania’, che per quanto pacato risuona molto netto e ben scandito, Alternativa per la Germania si mobilita sulle piazze tedesche, lasciando in lontananza i primi gemiti anti-euro puntando sull’effetto di un nuovo populismo più soft, ben vestito, più friendly e ammiccante. Parole comunque sdrucciole, per così dire ambiguizzabili, come quelle sulla libertà di religione non al fine di contrastare i diritti di libertà altrui in terra tedesca quanto di garantire quelli dei cristiani nei paesi islamici, si ritrovano sancite nel programma esposto sul sito web di Alternative. Dove pure si afferma la ‘sacro sanctitas’ del principio di tolleranza di tutte le religioni come requisito di umanità e di ragione. Tutto con l’evidente obiettivo di accreditarsi presso una fetta consistente dell’elettorato euroscettico, in quanto forza politica nazionalconservatrice, chiaramente distinta e diversificata da ogni altro tipo di estremismo xenofobo. Fondato da Bernd Lucke, docente di macroeconomia all’Università di Amburgo, insieme a un gruppo di altri giornalisti e imprenditori dalla solida formazione accademica, la sigla è ormai conosciuta con il nomignolo di “Partito dei professori”. AfD, dopo le prime e deludenti prove elettorali, sembra adesso un buon magnete per captare l’attenzione del ceto medio-alto della società tedesca, cittadini che dell’integrazione europea percepiscono generici quanto incombenti rischi e ne subiscono svariati svantaggi di tipo economico. Quadri dirigenti e iscritti si sono formati e reclutati tra imprenditori ed economisti di cultura neoliberale. Tra di essi, per esempio, si è distinto Hans-Olaf Henkel, ex presidente del Bundesverband der Deutschen Industrie, oppure più di recente l'imprenditore di Freilassinger, Hansjörg Müller che ama fare jogging regolarmente in riva al fiume Saalach. Di lui si racconta che nei mesi scorsi ha potuto osservare direttamente come i profughi stranieri che arrivano in gruppi riescono a guadare il fiume, quando il livello dell'acqua è abbastanza basso. E ciò per significare che i valori di Alternativa sono tutt’altro che razzisti ma invero solidali se solo si pensa che tanti di questi sbandati giunti sul territorio tedesco sono presi in carico dalla Polizia di frontiera, messi in reception, registrati e smistati ai campi di accoglienza dislocati nei dintorni. Poi però come vi racconto viene anche il resto…
_vitobarresi@DirettoreCambio
Certo, dicono quelli di Alternativa, è che nel mentre i rifugiati presi in carico dalle associazioni di solidarietà e soccorso sono ben curati e accolti, finora nessuno si è preoccupato di portare solidarietà e sostegno alle forze dell’ordine, alla polizia di frontiera che pure affronta l’emergenza profughi tra mille difficoltà e spesso tante incomprensioni.
Per questo Hansjörg Müller ha avuto l'idea e preso l’iniziativa di recarsi da loro per ringraziarli pubblicamente, simbolicamente, per l’abnegazione che essi dimostrano nel difendere quotidianamente, notte e giorno, l’identità tedesca, rappresentando lo Stato e la nazione proprio sulla linea dei confini della loro tanto amata terra.
Così insieme ai compagni di partito Petr Bystron da Monaco di Baviera e Martin Protegge da Norimberga, e ai candidati principali per il Consiglio bavarese di Alternativa per la Germania (AfD), hanno distribuito quelle parole di benvenuto sostanziate in forma di panini, frutta, cioccolatini e acqua minerale presso la stazione di Freilassing e Siezenheimer, la passerella sul Saalach, dove passano le ondate dei migranti.
I poliziotti a dire il vero sarebbe rimasti stupiti da tanto affetto ma poi li hanno accolti con gioia, apprezzando il gesto d’attenzione verso il loro duro lavoro, riconosciuto dai cittadini proprio quando il sentimento dell’abbandono da parte di certa parte della classe politica si è fatto più evidente, anche per via di discutibili direttive impartite al fine di facilitare l’ingresso anche di tanti uomini, donne e bambini, completamente sprovvisti di documenti.
Quel che conta è dunque tutto questo, e cioè la capacità di porsi al servizio degli altri nei momenti sociali più difficili, dentro le complicazioni di una crisi economica che sta falcidiando i salariati, i disoccupati e ovviamente il ceto medio tedesco.
Naturalmente i media, come si vede anche dall’inchiesta realizzata dai cronisti di Kontrovers, un programma che va in onda sulla rete televisiva Ard, seguono con attenzione critica le manifestazioni di quella che viene etichettata come la nuova destra populista di AfD, magari per cercare di cogliere le pericolose consonanze con il movimento antislamico denominato Pegida.
Ma per adesso Alternative ribadisce quanto scritto nel proprio programma secondo cui le politiche di immigrazione e di asilo della Repubblica Federale devono essere conformi con gli interessi nazionali della Germania. E per questo ritengono che “è necessario seguire regole chiare; lo stato attuale di una immigrazione di massa disordinata deve essere fermato. Future norme in materia di immigrazione devono essere basate sui benefici per la Germania, similmente agli Stati Uniti o il Canada.”
Da queste inedite contraddizioni che scuotono dal basso la Germania, pilastro sociale ed economico, cuore della controversa identità europea, che incrinano il senso di sicurezza collettiva della nazione più importante dell’intero continente, sta sorgendo ed emergendo una poderosa spinta a favore di una politica delle mani libere che la Germania rivendica di fronte, dicono quelli di AfD, alla ‘natura e alla portata di un'immigrazione su cui la Germania deve decidere da sola perché queste scelte non possono essere lasciate alle istituzioni sovranazionali’.
Praticamente un preavviso, un campanello d’allarme per gli attuali vertici politici dell’Unione Europea.
The advance of populist Germans and Germany who dreams hands free - AfD is called Alternative für Deutschland and what, according to political scientists, sociologists and analysts pay more attention, could establish itself in the coming months as the winning force among the new policies that move the public arena of the country's strong and solid EU . Shouting 'Islam does not belong to Germany', which as peaceful sounds very clear and well marked, Alternative for Germany is mobilized on the streets in Germany, leaving in the distance the first groans anti-euro focusing on the effect of a new populism softer, well dressed, more friendly and inviting. Proparoxytone words anyway, so to speak ambiguizzabili, such as those on freedom of religion not in order to thwart the rights of religious freedom of others on German soil as to guarantee those of Christians in Islamic countries, find themselves enshrined in the programs at the website of Alternatives , which states the 'sacred sanctitas' the principle of tolerance of all religions as a requirement of humanity and reason. All with the apparent goal of accreditation from a large chunk of the electorate Eurosceptic, as a political force nazionalconservatrice, clearly distinct and diverse than any other type of xenophobic extremism. Founded by Bernd Lucke, professor of macroeconomics at the University of Hamburg, together with a group of other journalists and entrepreneurs with a solid academic background, the term is now known by the nickname of "Party of professors". AfD, after the first and disappointing electoral test, now seems a good magnet to capture the attention of upper-middle class of German society, that of European citizens perceive the looming generic risks and suffer many disadvantages of an economic nature. Leading cadres and members were trained and recruited from businessmen and economists of neoliberal culture. Among them, for example, stood Hans-Olaf Henkel, former president of the Bundesverband der Deutschen Industrie, or more recently the entrepreneur Freilassinger, Hansjörg Müller who loves to jog regularly by the river Saalach. Of him it is said that in recent months has been able to directly observe how the foreign refugees who arrive in groups manage to cross the river, when the water level is low enough. And all this to mean that the values of alternative are far from being racist but indeed solidarity only if it is thought that many of these stragglers arrived in Germany are taken over by the border police, put in reception, recorded and routed to the fields open reception around. But then as I will tell you the rest ... _vitobarresi@DirettoreCambio