Italia Svezia a Napoli tra partita dei profughi e teatro della diversità

2 febbraio 2016, 14:35 100inWeb | di Vito Barresi

ITALIA SVEZIA 2 – 2
PROGETTO EUROPA DELLE DIVERSITÀ

NAPOLI- RIDOTTO DEL MERCADANTE


Sì, proprio a Napoli un progetto teatrale per l'Europa delle diversità. Al centro dell’ambiziosa iniziativa che cade proprio quando la Svezia non vorrebbe più dare troppa corda allo straniero, pianificando una gigantesca exit strategy che prevede l’espulsione di oltre 80 mila emigrati, profughi e richiedenti asilo in esubero, due autrici drammatiche italiane, Magdalena Barile e Sarasole Notarbartolo, e due svedesi, Katarina Carlshamre e Mia Törnqvist. Loro hanno deciso da tempo di mettere insieme quattro sguardi femminili solo apparentemente contrastanti su vite di cittadini europei di oggi cioè nativi di più generazioni, immigrati di recente arrivo, melting pot ancora non realizzato tra svedesi, turchi, italiani, iracheni, tedeschi, olandesi, spagnoli e francesi e perchè no, esattamente come la pensano i napoletani di ieri e di oggi che in fatto di nuances etnico-linguistiche ne sanno sempre una più degli altri ... Crogiuolo è parola ancora non tornata all'altezza della moda ma è in essa anche se in mini forma di paiolo che le emozioni si scaldano e si fondono tra odio, amore, infanticidi, slittamenti della memoria e delle relazioni familiari. Una rapida carrellata di nuove e vecchie psicologie che hanno del mondo reale evidentemente intuizioni eterogenee ma che si prospettano come possibili forze dinamiche in grado di trasformare nel profondo un presente fortemente in crisi d’orientamento.


Progetto Europa delle diversità si affaccia al pubblico italiano e partenopeo dal Ridotto del Mercadante dal 3 al 6 febbraio, curato da Laura Mariani e Vanda Monaco Westerståhl
. Una texture
 teatrale per l’Europa delle diversità articolato in 4 spettacoli e due incontri di approfondimento.
 Le drammaturghe italiane, Magdalena Barile e Sarasole Notarbartolo, e quelle svedesi, Katarina Carlshamre e Mia Törnqvist incrociano e intrecciano quattro sguardi femminili che hanno come motivo conduttore il comune sentire, la percezione nuova delle parole e delle immagini mentali e quindi la difficile combinazione di stili e linguaggi, testi sottotesti e paratesti di cultur, antropologie e umanità connotate e spesso anche differenziate.
 E lo fanno presentando piece dal titolo di 

SUEÑO #4
, con testo e regia di Sarasole Notarbartolo, 
con Cristina Donadio, Valentina Curatoli, Raffaele Balzano
, prodotto dal Teatro Stabile di Napoli, dove nelle visioni notturne viviamo sospesi fra dubbio e reale. Sueño #4 si apre con un piccolo omaggio alla riscrittura de La vita è sogno che fece Pasolini in Calderon. In una città forse del Sud Italia, Ninetta è in partenza. Si addormenta; sua madre Morgana – un miraggio – la sveglia per aiutarla a ricordarle il motivo per il quale è lì. Così Ninetta vede il suo Pepe partito per la guerra, il padre scomparso, il fratellino Paco….
; FINE FAMIGLIA
 di Magdalena Barile per la 
regia di Aldo Cassano
 con Matteo Barbè, Natascia Curci, Nicola Stravalaci, Debora Zuin
, per una produzione Animanera

, racconto di una famiglia in dissoluzione intorno a una rassicurante torta di Natale. Questa dissoluzione segna la fine della famiglia come istituzione o è provocata da individui incapaci di vivere insieme? Il pubblico deciderà dopo avere assistito a questoNatale in Casa Cupiello del secondo Millennio; 
LA MORTE È UN PUNTO
 di Katarina Carlshamre, per la 
regia di Arturo Muselli
 con Vanda Monaco Westerståhl, prodotto 
dal Teatro Stabile di Napoli

, che si svolge in un ospedale psichiatrico o una stanza che lo sguardo della protagonista trasforma in ospedale, ricordando l’infanticidio commesso anni prima? Madri che uccidono. Infanticidi che raccontano la trasformazione, oggi più complessa, del corpo della donna nel corpo di madre. La madre che si diventa e la madre che ci ha generate; 
LA TUA ISTANBUL
 di Mia Törnqvist, con la 
regia di Vanda Monaco Westerståhl, 
con Raffaele Balzano, Giovanni Del Monte, Stefano Jotti, Serena Lauro, Vanda Monaco Westerståhl, una 
produzione Teatro Stabile di Napoli
, in cui tra emigrazioni, spostamenti, conflitti che nascono nella quotidianità, si stagliano le figure di Yavuz, padre attore e anarchico; Selim, un figlio che non parla più il turco; Recep, l’altro figlio che frequenta la moschea; Klara, una svedese. Amori. Il cibo, un’ascia da intagliatore, un armadio, un coltello per tagliare le verdure.

Per chiusa passaggio su Vanda Monaco Westerståhl una donna, attrice, intelligente e coraggiosa, genio femmine del teatro sensa confini tra nord e sud, che ne sa attraversare il corpo storico e il divenire, le fantasie, le proiezioni. In Svezia calca testo e scena di Don Giovanni, che la Bernhardt riteneva non attoriale per un’attrice, interpretando in Italia, in Colore di carne (2002), un pittore aggredito da fantasmi anche pedofili. In tempi di maschere vietate Vanda ha saputo dare alla maschera di Pulcinella un corpo contemporaneo prima che sessuato”. Vanda Monaco Westerståhl napoletana, eterna scugnizzo vive fra l’Italia e la Svezia, recita in italiano e in svedese. Attrice classica e d’avanguardia, di teatro e di cinema. È saggista, dramaturga, regista e autore drammatico. Conduce workshops sulla voce e sul lavoro dell’attore in Italia e all’estero. I suoi maestri sono stati prima Gian Maria Volonté, poi Erland Josephson, grande attore di Bergman, del quale ha curato l’edizione italiana delle memorie (Bulzoni, 2008). ha diretto la prima compagnia multietnica svedese Tensta Teater Ensemble per otto anni, mettendo in scena, tra l’altro, Shakespeare, Marlowe, Euripide. Nel 2005 ha fondato con Fabio Acca, critico e regista, la compagnia Monaco/Acca in cui la sapienza attorica si intreccia alla cultura pop e alla visualità di oggi. Tra i suoi personaggi: Don Giovanni, Strindberg, Giambattista Marino, Pulcinella, Giacinta Pezzana, Pasolini, Panurge, Nanna Trionfante. Sta lavorando con Marco Sgrosso a un progetto europeo su Pulcinella e lavora a New York come art producer e attrice a una serie di eventi teatrali dove si incrociano emotions acting neurosciences e relational medicine.


_vitobarresi@CamBioQuotidiano