CAMBIO | LA BACHECA DI UMBERTO ECO. Omaggio all’intellettuale del Circolo Placanica

L'ELZEVIRO

DI VENTURINO LAZZARO


Cari amici, buona domenica. Oggi vento forte. Mi scompiglia le palme, e da due giorni è variabilissimo (marzìa). La notizia della morte di Eco, filosofo, semiologo, uomo di grande cultura, ieri è dilagata in un soffio. Un semiologo è (per definizione), uno che sa quello che dice. Ed è merce rara, che non può dirsi di tanti altri, che invece hanno voce e risalto. La comunicazione è importante, e per questo motivo, per il Circolo, abbiamo pensato a una bacheca sul Corso. Sembra strano e bizzarro, ma la cosa (a cui tenevo moltissimo) è diventata un pallino e un impegno, e alla fine, come ogni cosa davvero voluta, è arrivata. Il modo in cui si fanno le cose, e il modo di dirle, spesso è sostanza, a volte anche più di ciò che si è detto, di ciò che si è fatto. So accettare un insulto, se fatto in un modo elegante, più di un elogio sguaiàto. Così come un sacrosanto diritto può valere pochissimo, se malamente difeso. L'intento è quello di dire, di fare e affermare cose pulite e concrete, e farlo in piazza, in un modo visto fare a persone pulite e concrete, da piccolo. Accanto a messaggi virtuali (veloci, importanti, efficaci), avremo notizie e pensieri scritti su carta, con puntine da disegno colorate, sottovetro, a sottolineare un impegno, un programma, un disegno. Mi sembra di fare cose già fatte, ma con spirito nuovo, o forse antichissimo. Semplice e chiaro come un sorriso leggero, e sincero. Dolce e sfumato come ogni ricordo lontano. Desuèto e bellissimo come una dedica alla radio, o come ...una bacheca sul corso Mazzini. Oggi salsicce (un poco piccanti) e patate fritte, tagliate grosse, alla silana (non stancano mai). Buon pranzo.