CAMBIO | Inferno sanitario in Calabria. La “cassa sacra” di politici in carriera e avidi affaristi.

Disprezzo e cinismo nonostante la sequela dei martiri innocenti della malasanità. Nonostante i delitti eccellenti di medici politici che hanno brutalmente marchiato la vita del Consiglio Regionale in questi ultimi cinquanta anni. Medici uccisi con un solo colpo di pistola, altri finiti in galera per accuse infamanti di collusione e appartenenza alla ‘ndrangheta. Inutile stare lì a fare memoria, sareste inascoltati anche dagli ultimi arrivati alla Giunta Regionale e a Palazzo Campanella. Imperterriti, tutti gli uomini che fanno parte di un regime criminale che governa in maniera occulta e manifesta la sanità pubblica e privata nella regione più povera e arretrata d'Italia, continuano ad agire impunemente con la copertura di pezzi delle istituzioni, contrattualizzati e ben remunerati con i soldi dello Stato, con la firma delle amministrazioni regionali e di governo. Tante le connivenze, numerosi gli interessi, impressionante la bramosia di denaro e di potere che si aggira come un vero e proprio vampiro lungo le dolenti corsie degli ospedali calabresi. E tutto questo in barba alle denunce, alle inchieste giudiziarie e televisive che si avviano nel clamore del momento e poi sistematicamente si arenano e finiscono per essere dimenticate. Una madre che vide il figlio morire per un grave episodio scrisse a un quotidiano milanese chiedendo di “fermare la mattanza” negli ospedali del sud, specie in Calabria: “sono la mamma di un bimbo di 7 anni che nell’ottobre del 2005 perse la vita nell’ospedale Civile Annunziata di Cosenza per un’ingessatura troppo stretta applicatagli al braccio. Scrivo questa lettera perché l’ultimo dell’anno, in Calabria, si è verificato l’ennesimo caso di malasanità. Nello stesso ospedale, stesso reparto di ortopedia e traumatologia, a una bambina di due anni e mezzo è stato ingessato il braccio sano anziché quello fratturato e ai lamenti della bambina la risposta è stata che faceva i capricci, esattamente come si diceva per Andrea. Qui la gente perde la vita, non perché viene sottoposta ad interventi di alta chirurgia, dove i rischi sono messi in conto, bensì per appendicite, per ascesso tonsillare o peggio ancora per un semplice gesso. È forse chiedere troppo, desiderare che qualcuno faccia qualcosa per fermare questa mattanza?”. Da allora sono passati dieci anni e se non è cambiato nulla siamo al quasi poco. La geografia sanitaria regionale invece di essere messa in sicurezza si è sempre più degradata, frammentata, isolata dal resto del sistema nazionale, rinserrandosi in una sorta di campo off limits alla giustizia e alla deontologia, separata dal resto della società, una rete regionale scalcinata fatta di 'ospedali incivili', che agisce incurante del pericolo, nelle spire dell’affarismo politico-imprenditoriale, in strafottente spregio di ogni regola legale e costituzionale. Ma alla politica che governa con gli uomini e le donne del Partito Democratico, quello di Oliverio e Renzi, quella del Nuovo Centro Destra di Alfano, Dorina Bianchi e Tonino Gentile queste cose non importano, anzi tirano dritto lungo il proprio percorso di scambio elettorale, potere e consenso. Non si sa più dove volgere lo sguardo tra tanta miseria morale e desolazione politica. Una situazione allarmante, insopportabile, incivile e illegale. Tanto eccezionale che dovrebbe richiedere il più altto intervento del Capo dello Stato. Ma Sergio Mattarella venuto a Catanzaro per inaugurare una scadente cattedrale nel deserto non ha detto purtroppo nemmeno una parola.



_vitobarresi@direttore CamBio


Sostengono i parlamentari del Movimento 5 Stelle Dalila Nesci e Paolo Parentela che ‘davanti agli abusi del governo e della struttura commissariale per la sanità, complici divertiti, i consiglieri regionali hanno preferito intervenire sul cranio del brigante Vilella, pronti a lacerarsi nella battaglia delle rane e dei topi. Non una parola, un cenno d’indignazione o un solo atto contro le riassunte irregolarità, sempre segnalate con cura. Tutti zitti, tutti d’accordo.

Il giovin signore di Reggio Calabria, il Presidente del Consiglio Regionale Irto, dal nome e dal volto oscuro a un milione di calabresi non votanti, incalzano i 5 Stelle “è andato all’Università di Catanzaro e accanto al rettore Quattrone ha ascoltato le ennesime doglianze per quattrini, come se l’ateneo fosse all’asciutto e non avesse mai avuto montagne di soldi sprecati. Basti pensare alla fine della Fondazione Campanella e alla scomparsa delle sue attrezzature, alle gravi carenze certificate nella Cardiochirurgia universitaria e alla perdurante mancanza di un pronto soccorso a Germaneto. Lei era lì, presidente Irto, come «personaggio in cerca d’autore».

E non finisce qui per il giovin signore di Palazzo Campanella Irto la cui conduzione del Consiglio Regionale appare all’opinione pubblica calabrese sempre più opaca e discutibile. E questo perchè il report dei due coraggiosi parlamentari grillini continua e affonda con dovizia di particolari avanzando più che un sospetto sul possibile intreccio tra carriere e fortune dei politici e varie lobbies affaristiche sanitarie: “ad oggi non ha trovato il tempo per scriverci due righe contro l’assegnazione di servizi aggiuntivi al revisore contabile Kpmg, avvenuta in violazione della normativa sugli appalti pubblici. Così ha agito a proposito della nomina, da parte dell’esecutivo Oliverio,di Antonio Belcastro quale commissario del policlinico dell’Università di Catanzaro, deliberata nonostante il divieto tassativo della legge regionale n. 22/2010, che dalla dirigenza esclude i responsabili di disavanzi. Ancora, è rimasto fermo e muto sui milioni in più che la Regione Calabria eroga da anni per le attività di questo ospedale, ben al di là della produzione effettiva e perfino in mancanza di valido protocollo d’intesa. Nel complesso si tratta di una trentina di milioni, che paga la Regione, non la Deutsche Bank o il furbo George Soros. Eppure le abbiamo scritto, esponendole i problemi con chiarezza di argomenti. È rimasto immobile anche per la vicenda dell’integrazione tra l’ospedale Pugliese-Ciaccio e il policlinico universitario di Catanzaro, imposta a modo suo dal commissario Scura in barba alla Costituzione, che nel merito assegna al consiglio regionale la potestà legislativa. Non avrà avuto modo di notare che i parlamentari del Movimento 5 stelle sono stati gli unici, dalla lontana proclamazione del governatore nel dicembre 2014, a difendere le prerogative della giunta e del consiglio della Regione Calabria, pur non avendo propri eletti. Ma in Calabria legalità e fatti sono sostituiti spesso dalla propaganda, dalla retorica, da segnali di forza più o meno criptici. Intanto, negli ospedali di Vibo Valentia o San Giovanni in Fiore sono morti pazienti per ragioni assurde, legate alle risorse che la Regione nega ai territori, ma che all’Università di Catanzaro garantisce a prescindere da norme e fatti, perché in casa propria essa è un’eccellenza, un eden, un orgoglio trascendentale. Presidente Irto, nonostante la giovane età, lei è sulla buona strada per tradurre il motto del “Gattopardo”, «bisogna cambiare tutto per non cambiare nulla».


Hell health Calabria. The sacred strongbox of political career and greedy businessmen - Contempt and cynicism despite the succession of the innocent martyrs of medical malpractice. Despite excellent political crimes doctors who have brutally marked the life of the Regional Council over the past fifty years. Doctors killed with a single gunshot, others ended up in jail for defaming accusations of collusion and belonging to the 'Ndrangheta. Needless to stay there to make memory, you would also unheeded by newcomers to the Regional Council and at the Palazzo Cmpanella. Undaunted, all men that are part of a criminal regime that governs in a covert manner and manifests the public and private healthcare in the poorest and backward region of Italy, continue to act with impunity under the cover of pieces of the institutions, contracted and paid handsome with the money of the state, with the signing of regional administrations and government. Many connivance, many interests, awesome greed of money and power that hovers like a real vampire along the lanes of mourners Calabrian hospitals. And all this in spite of the complaints, the judicial and television investigation that start up in the hype of the moment and then systematically get stranded and end up being forgotten. A mother who saw her son die for a serious serious episode he wrote to a Milan newspaper demanding to "stop the slaughter" in hospitals in the south, especially in Calabria: "I am the mother of a 7 year old who in October 2005 lost life in the hospital Civil Annunziata Cosenza applicatagli too narrow for a cast on his arm. I write this letter because the last year, in Calabria, there was yet another case of medical malpractice. In the same hospital, same department of orthopedics and traumatology .. in a two and a half years he has been plastered his good arm instead of the fractured and lamentations of the answer was that little girl made a fuss, just as it was said to Andrea ... here people lost their lives, not because it is subjected to major surgery, where the risks are put into account, but for appendicitis, for tonsillar abscess or worse for a simple plaster. Is it too much to ask, want someone to do something to stop this slaughter? ". Since then it's been ten years and if nothing is changed we are almost at least. The regional health geography instead of being made safe has become increasingly degraded, fragmented, isolated from the rest of the national system, rinserrandosi in a kind of field off limits to justice and fairness, separated from the rest of society, an autonomous stronghold that acts heedless of the danger, in the political and business dell'affarismo coils, in arrogant defiance of all civil and constitutional rule. But the policy that governs with the men and women of the Democratic Party, to Oliverio and Renzi, that of the New Centre-Right Alfano, Dorina Bianchi and Tonino Gentile these things do not matter, rather pull straight along their path of power and consent . It does not know where to turn our eyes from so much moral misery and political desolation. An alarming situation, unbearable, uncivilized and illegal. So exceptional that would require the intervention altto even the Head of State. But Sergio Mattarella come to Catanzaro to usher in a poor elephant did not say unfortunately, not one word._vitobarresi@direttore CamBio