IL MAGO IN FRAC. Vita fantastica di Ranieri Bustelli principe degli illusionisti

16 marzo 2016, 09:31 100inWeb | di Vito Barresi

Chissà se un pizzico di quell’uomo in frac, così famoso e imperituro nel canto lindo di Domenico Modugno, in fondo, proprio in fondo in fondo, non fosse proprio lui, il principe dei maghi Ranieri Bustelli? Che costa averne illusione quando si ripensa a quell’uomo che finito lo spettacolo a mezzanotte, spenti i rumori, spenta anche l'insegna di quell'ultimo caffè
 tra le strade deserte di una indimenticabile Italia degli anni Venti e Trenta
, lentamente 
con incedere elegante
, aspetto trasognato, 
malinconico ed assente
, con cilindro per cappello, 
due diamanti per gemelli
, un bastone di cristallo
, la gardenia nell'occhiello 
e sul candido gilè, 
un papion, un papion di seta blu
….
caracollando alla ricerca di un'ultima carrozza, solo andava un mago in frak
 ? Sì un mago incredibile, inimitabile, indimenticabile che portava nel suo nome il segno siderale di un nobile figlio delle stelle, Ranieri Bustelli. Grazie a Valeria E. Russo, docente, saggista e videomaker, nonché appassionata di prestigiazione, se ne torna a parlare per via del suo libro Il mago dei maghi. La vita straordinaria di
 Ranieri Bustelli. L'uomo di cui si narra fu il più grande illusionista italiano della prima metà del Novecento. Da Tuscania dove nacque raggiunse Firenze dove restò quasi una vita, nel quartiere delle Cure. Lo chiamavano il mago in frac. Diceva sempre: per essere un buon mago serve imparare a far sparire una moneta: poi si può far la stessa cosa con un elefante, o una casa. Il sistema è sempre quello. Cominciò dopo aver visto un suo amico che mangiava la stoppa accesa, faceva sparire fazzoletti. E le ragazze lo ammiravano. Allora si convinse che quello era il suo mestiere, il bel mestiere, che faceva per lui. Fondò la sua compagnia dopo la Prima Guerra Mondiale, era il 1919. La carovana si attrezzò di tavolini, palloni, bauli, fiori artificiali, valigie a doppio fondo, rotoli di carta colorata, fazzoletti di seta, sigari finti. Il successo arrivò come per incanto. Bustelli allestiva spettacoli pieni di gaiezza, divertenti, imprevedibili, fantastici con cinesi che zampillano acqua dalle dita, donne che si mutano in ragni, fanciulle segate in due, uomini che mangiano spade, teste senza corpo che parlano, bambini che nascono nei cappelli, auto che svaniscono in corsa, piccioni che si rivelano conigli, equilibristi senza sostegno, bottiglie inesauribili. Bambini, donne, adulti, insomma il popolo di ogni età andava a vederlo manovrare nella sua straordinaria e premiata fabbrica delle illusioni. Il mondo era più bello, si stava insieme con gioia, si poteva ridere di gusto. “Fummo felici, in quel tempo, spargevamo incantamenti. Ci trascinavamo dietro un bagaglio d’un centinaio di quintali. Scenari, attrezzi, congegni: un luna park. Eravamo affiatati: una ventina. Conquistavamo la gente con giochi assurdi, con inganni maliosi, che mettevano tregua all’assalto dei crucci quotidiani.”


_vitobarresi@CamBioQuotidiano


Nel 1955 a Madrid fu il suo l’ultimo spettacolo, il giorno in cui dimise il suo elegante frac regalato a chi forse ne aveva bisogno. Non aveva più voglia di inventare illusioni ormai pronto com’era di salire sul camion di Zagamo con i pazzi congegni che avevano sempre prodotto dolci menzogne. Lavorava tantissimo, guadagnava altrettanto e di più. Un milione a serata. Anche cinque. Una montagna di denaro. Gli rimase tanto da poterci invecchiare tranquillo. Bustelli fu davvero il mago più bravo di tutti. E tutti nell’Italietta fascista e in quella nuova del dopoguerra conoscevano Bustelli come il "Mago dei Maghi", la personificazione del Mandrake a fumetti, in possesso di un ampio repertorio illusionistico, mai greve né scadente, sempre all’altezza dello stupore che sapeva suscitare tra grandi e piccini. Disse un giorno del suo sogno e della sua illusione:“Era teatro. Però non raccontavo vicende, cose dell’uomo: narravo l’assurdo. Uno show dell’incredibile, che aveva successo, perché c’è bellezza in ciò che non s’adegua al senso comune, in ciò che si ribella alla logica, in ciò che sovverte ogni giudiziosa attesa.”

libro+film documentario Dvd (90 min.) su "Il Mago dei Maghi.La vita straordinaria di " che si terrà il 18 marzo ore 17.00 :-) Presenta ENRICO ZOI, giornalista, scrittore e critico cinematografico.

Il documentario è dedicato alla carriera artistica dell’illusionista Ranieri Bustelli (1898-1974), vissuto a Firenze dalla fine degli anni Trenta in poi. L’artista fu il più grande prestigiatore italiano della prima metà del Novecento, inventore di una vera e propria “Rivista Magica” con cui ha tenuto la scena nei più importanti teatri fiorentini ( tra i quali il Verdi, la Pergola), italiani e stranieri tra gli anni ’30 e gli anni ’50. Abbandonato il palcoscenico, Bustelli diede vita a Firenze, e ne fu vero pioniere, a un laboratorio di produzione di attrezzi di prestigiazione. Per via del fatto che la sua carriera si svolse quando ancora non c’era la televisone, non ci sono pellicole né tape video dei suoi applauditissimi spettacoli di lunga durata, fino a tre ore.

Il documentario – il primo mai girato su questo personaggio – si basa in gran parte su una serie di interviste a prestigiatori che hanno conosciuto personalmente Bustelli: Aldo Savoldello (in arte: Silvan) Carlo Bianchi (in arte: Baku) Roberto Faggi (in arte:Trebor) Vito Maggi (in arte: Maxim) Calogero Bongiorno (in arte: Kalò). Su alcune fonti documentarie viene anche intervistato Marco Aimone (Illusionista e Presidente del CLAM di Torino).

A distanza di più di mezzo secolo, gli intervistati, che lo hanno conosciuto, hanno ancora un vividissimo ricordo dei suoi straordinari numeri di prestigiazione. Nel documentario – della durata di 100 minuti - sono presenti anche numerosissime foto di scena, manifesti, locandine, documenti, giornali dell'epoca, e anche citazioni di film che riecheggiano l’atmosfera degli spettacoli dell'epoca (quelli di Kalanag, Danté e altri artisti degli anni Quaranta-Cinquanta); e poi, naturalmente, ci sono i “luoghi” di Bustelli a Firenze, la casa nel quartiere delle Cure, il laboratorio dove venivano ideati e forgiati i giochi di prestigio della “Casa Magica Bustelli, i teatri in cui si è esibito, mietendo uno strepitoso successo per decenni. Infine si ricostruisce il ruolo fondamentale avuto da Ranieri Bustelli nella creazione del primo circolo nazionale di Illusionisti Italiani: il Club Magico Italiano.


The magician in tails. Fantastic life of Prince Rainier Bustelli illusionists - I wonder if a pinch of that man in frack so famous and enduring in lindo song by Domenico Modugno, at the bottom, just down it was not really him. That costs have illusion when you think back to the man who ended the show at midnight, the noises off, turned off even the sign of that last coffee among the deserted streets of an unforgettable Italian twenties and thirties, with an elegant gait slowly , it looks dreamy, melancholy and absent, with cylinder hat, two diamonds for twins, a crystal stick, the gardenia in the eye and white waistcoat, a papion, a blue silk papion .... Caracalla looking for one last carriage was only a magician in frak. Yes an incredible magician, inimitable, unforgettable carrying in his name the sidereal sign of a son Powers of Matthew Star, Ranieri Bustelli. Valeria E. Russo, lecturer, essayist and filmmaker as well as a passion for conjuring, he returns to speak because of his book The Wizard of Magicians. The extraordinary life of Ranieri Bustelli. The Wizard of Magicians was the largest Italian illusionist of the first half of the twentieth century. From Tuscania birthplace he reached Florence and lived almost a lifetime, in the Cure district. They called him the magician in tails. To be a good magician need to learn to get rid of a coin then they can do the same thing with an elephant, or a house. The system is always the same. He began after seeing one of his friends who ate the stuffing on, was disappearing handkerchiefs. And the girls admired him. Then he became convinced that this was his job, good job, that was for him. He founded his company after the First World War, was 1919. The caravan is outfitted with tables, balls, trunks, artificial flowers, double-bottomed suitcases, colored paper rolls, silk handkerchiefs, fake cigars. Success came as if by magic. Bustelli allestiva performances full of gaiety, fun, unpredictable, fantastic with Chinese gushing water from the fingers, women who turn into spiders, sawn in two girls, men who eat swords, heads without bodies speaking, children who are born in hats, car that vanish in the race, pigeons that prove rabbits, tightrope without support, endless bottles. Children, women, adults, in short, the people of all ages went to see him operate in his extraordinary and award-winning factory of illusions. The world was beautiful, we stayed together with joy, you could laugh out loud. "We were happy, at that time, we spargevamo enchantments. We dragged behind a luggage of a hundred tons. Scenarios, tools, devices: a funfair. We were rehearsed: twenty. Conquistavamo people with absurd games, with sorcerers deceits, that put truce onslaught of daily worries." _vitobarresi@CamBioQuotidiano