Carissimi, nello slang americano Where's the rhyme and where’s the reason vuol dire semplicemente “qual è il motivo di questo?”. La morte di tanti fratelli in questa nuova strage a Bruxelles - come anche l’uccisione di P.Vincent a Beni - è una ferita nell’anima che riaccende il dolore disseminato nel mondo dal terrorismo internazionale. Uno di voi mi ha scritto: “E’ stato un martedì di sangue insensato in Belgio e spesso non si capisce il perchè di ciò che accade e come si possa rimediare a questa insensatezza.” Ho sentito di rispondere, di primo acchito, così: “C’è un potere di potenze senza controllo che, con tutto il rispetto dei razionalisti, ha radici ed energie “altre”… il terrorismo internazionale è da tanti e diversi punti di vista l’evidente dimostrazione del fallimento umano di ogni secolarismo e in particolare dell’illuminismo, perché tradisce il loro tallone d’Achille = l’astrattismo”. A buoni intenditori poche parole. Ieri sera in una cena di solidarietà per il Centro cardiologico Pino Staglianò, realizzata nel locale Tropi&Co a Siracusa dalla Band avolese “I Falsi d’autore”, ho potuto dedicare a questi morti quella bellissima canzone di John Denver “Rhimes and reason”. Già negli anni ‘70, egli percepiva il “gelo” che stava entrando nei nostri rapporti umani (“il sopraggiungere dell’inverno nel cuore e la paura che non sarebbe più passato”), mentre le utopie e i sogni si dissolvevano,mentre le città implodevano e le “torri facevano crash”; e ci si domandava “perché di tutto questo”, “qual è il motivo”, “dove stiamo andando”. La proposta è quella di riscoprire/cercare the wisdom of the children and graceful way of flower in the wind (la saggezza dei bambini e la grazia dei fiori al vento). E d’altronde a chi Gesù propone di “diventare come bambini”? E di guardare con più meraviglia i “fiori dei campi”? Forse ai bambini che già lo sono o non piuttosto a noi adulti, che nel frattempo abbiamo perso la tenerezza, le risa, l’amore, e l’incanto dei bambini, riempiendo il nostro cuore di sospetti, di odio, di gelosia e di arroganza, incapaci di gustare la “musica delle montagne” e “i colori dell’arcobaleno”. Per Denver “se il sole lentamente scompare ed è più freddo del mare, i bambini con la loro innocenza e la loro fiducia ci insegneranno a essere liberi”. La bellezza straordinaria del testo è nella chiusura: “la canzone che sto cantando è una preghiera per i non credenti, venite e sedete con noi, troveremo insieme la strada migliore”. Ecco cosa ci vuole (oltre l’accecamento universale dei tempi correnti): una nuova santa alleanza tra credenti e non credenti, laicismo e religione, a favore dela comune lotta per l’umano dell’uomo, contro il degrado, contro la barbarie. Una preghiera per i morti in questo Mercoledì Santo + Don Tonino