PAOLO SOLLIER. Il compagno giocatore che sferrò un calcio al football dei padroni

Profilo di Paolo Sollier visto da Pierpaolo Barresi... Paolo il compagno calciatore che non ebbe paura di tirare un calcio al calcio dei padroni. Volontario di Mani Tese, associazione cattolica che raccoglieva carta e stracci per mandarli in un’azienda agricola in Chubut, in America Latina. Studente di Scienze Politiche, militante di Potere Operaio e inquilino di una “comune”, una «casa di matti» che divide con tre coetanei. A vent’anni tra il mito del compagno Che Guevara e la tragica morte del presidente Allende, era d’estate da Mirafiori a Corso Traiano, quando vide le cariche delle forze dell’ordine e disse che Pasolini, che attaccava i contestatori, sbagliava, perché tra i manifestanti «nessuno se l’è mai presa col singolo poliziotto, ma con la polizia che difende il potere a manganellate e lacrimogeni in faccia». In Avanguardia Operaia passando a fare il calciatore professionista...