ALLARME CORRUZIONE AIDS DELLA POLITICA. L’ingorgo etico di Matteo Renzi

VITO BARRESI
Cambio Quotidiano Social Online



Che che ne dica il Presidente del consiglio Matteo Renzi la domanda “facile facile” che tutti gli italiani si pongono davanti allo spettacolo indecoroso del degrado quotidiano della politica di questi tempi, è alla fine “semplice semplice”, concisa e implacabile: può la corruzione impossessarsi di un partito politico, prosciugarlo di valori e dignità, fino al punto da ambiguizzarlo costantemente e ripetutamente, far crollare la fiducia non solo del suo elettorato ma anche tra i suoi più ingenui iscritti, dirigenti, simpatizzanti e seguaci? La risposta è purtroppo affermativa. Anzi, a differenza di come più farragginosamente e rudimentalmente era già avvenuto tante altre volte nel passato, all’ora di oggi con la globalizzazione e la sofisticazione dei mezzi a disposizione nel campo economico e finanziario, la frode in campo pubblico-privato è progressivamente in costante aumento. Tuttavia Renzi, che pure sull’allarme corruzione ha messo in piedi una sorta di ‘inquisizione eccezionale’ con il ritorno sulla scena romana di una vera e propria ‘cognizio extra ordinem’ che è l’Autorità Anticorruzione con a capo il magistrato Cantone, fa fatica, anzi tarda ad ammettere che proprio nel ‘Partito Nuovo’ da lui guidato in qualità di segretario nazionale, l’allerta malaffare abbia superato la soglia minima del rischio, presentandosi come un vero e proprio ingorgo etico alle prese con un ‘satanico meccanismo’ che inquina, corrode e infetta. Uno speciale e specifico fenomeno di criminalità che si presenta a primo acchitto come una patologia dal volto suadente, un’opzione provocante e tentatrice, la scorciatoia che porta all’impazzimento e fa deragliare anche tra i quadri politici più solidi molte certezze del passato, sotto l’attrazione per il denaro e i benefit vacillare tanti riferimenti alle buone prassi dell’onestà e della gratuità nella politica, la devozione al servizio e alla militanza senza alcun scopo di lucro e di carriera, distruggendo d’un colpo la ‘dignitas’ dell’uomo politico, a tutto vantaggio di un vieto professionismo egocentrico e senza scrupoli. Il combinato disposto di corruzione, infiltrazione di mafie, camorre e ‘ndranghete nelle liste anagrafiche ed elettorali dei partiti e del Pd, con le logiche e il marketing di una politica dell’efficientismo centralista, con il tanto decantato superamento delle differenze di colore e di schieramento, in ossequio al principio della stabilità e alla superstizione della cosiddetta governabilità, più che aver prodotto la trasformazione positiva della politica, ha determinato una vera e propria malformazione tra i quadri emergenti, i quarantenni e pure i trentenni, che vengono molto spesso utilizzati dai vecchi marpioni della politica, per tingersi la faccia con la ‘voglia del nuovo’. Che Renzi faccia a meno di approfondire quali siano i mezzi per bloccare la cremagliera del malaffare esistente in un sistema politico che è per ampia parte dominato dal PD non è solo affar suo ma di tutti gli italiani.


Dice Antonio Bassolino, che pure ha subito il disprezzo e lo sberleffo da parte di Renzi e dei suoi uomini campani che la filigrana del sistema è abbastanza intuibile se "prima l'ex responsabile dell'organizzazione accusato di corruzione di giudice, ora il presidente regionale. La giustizia faccia il suo corso, e si vedrà. Ma la politica ha i suoi doveri. Cos'altro deve ancora accadere? Renzi intervenga con determinazione, prima che il PD precipiti in un burrone politico e morale".

Sta di fatto che la mappatura delineata dalla cronaca giudiziaria sta assemblando in un inquietante e minaccioso blocco la Calabria, dove è stato arrestato uno dei fondatori del PD regionale, Sandro Principe a Rende, la Basilicata con l’inchiesta sulla corruzione petrometanifera che ha portato alle dimissioni del Ministro della Sviluppo Economico, la signora Guidi, la Sicilia con l’inchiesta sulla portualità che sfiora il Ministro del Rio, la Toscana con il sistema bancario che riguarda il Ministro Boschi, la Campania con il consigliere regionale e presidente regionale del partito di governo, Graziano, fino a delineare una sostanziosa questione morale a livello nazionale.

Un conto è trattare i fatti, le inchieste giudiziarie come episodi singoli,sporadici, occasionali, un altro invece è inquadrarli in una sorta di sceneggiatura, insomma leggerli per quel che realmente sono ovvero il ‘plot narrativo’ della corruzione, la rappresentazione del potere satanico del denaro sporco, il cui contagio è pervasivo tal quale si fosse di fronte a un’epidemia.

Trovare un vaccino per debellare questo AIDS della politica è un imperativo non per una singola parte della politica ma per tutto il sistema istituzionale, per il nostro ordinamento costituzionale e democratico.

E’ anche per questo che la battaglia per sconfiggere la corruzione politica richiede qualcosa di più che l’attuale classe politica non può dare vale a dire l’affidabilità e la sicurezza di un nuovo ceto di governo nelle municipalità, nelle regioni e nel governo.

Un nuovo ceto dirigente che vada oltre la filosofia del finto efficientismo renzista e che ponga al primo posto la questione morale nella selezione del personale politico.


ALARM CORRUPTION AIDS POLICY. The ethical jam Matteo Renzi - You may say that the Prime Minister Matteo Renzi demand "for dummies" that all Italians are placed in front of the unseemly spectacle of daily degradation of politics these days, it's the end "very simple", concise and implacable: can corruption possession of a political party, dry it the values ​​and dignity, to the point of constantly ambiguizzarlo and repeatedly, bring down the confidence not only of his electorate, but also among its most naive members, leaders, sympathizers and followers? The answer is unfortunately yes. Indeed, unlike most farragginosamente as rudimentary and had already happened so many times in the past hour today with globalization and sophistication of the means available in the field of economic and financial fraud in public-private field is progressively constantly increasing. However Renzi, who also on alert corruption has set up a kind of 'exceptional inquisition' with the return on the Roman scene of a real 'cognizio extra ordinem' which is the Anti-Corruption Authority headed by the County magistrate, fatigue, rather late to concede that right in 'New Party' led by him as national secretary, the crooks alert has exceeded the minimum risk threshold, introducing himself as a real ethical gridlock facing a 'satanic mechanism' polluting, corrode and infected. special and specifically a crime phenomenon that occurs at first glance like a disease from the face of persuasive, provocative and tempting option, the short cut that leads freak-out and derails even the most solid political cadres many certainties of the past, under the attraction for the money and benefits falter many references to good practices of honesty and generosity in politics, devotion to service and militancy without any profit and career, destroying at once the 'dignitas' of' politician, to the benefit of a ban pro selfish and unscrupulous. The conjunction of corruption, infiltration of mafia, camorra and 'ndranghete private data and electoral lists of parties and the Democratic Party, with the logic of efficiency and marketing of a centralist policy, with the much-vaunted overcoming the differences of color and deployment, in accordance with the principle of stability and superstition of so-called governance, rather than having produced the positive transformation of politics, resulted in a real malformation among the emerging frameworks, forties and even in their thirties, who are very often used by Marple old politics, to dye the face with the 'desire of the new'. Renzi that face less than deepen what means to lock the rack existing brothels in a political system that is for a large part dominated by the PD is not only his business but of all Italians. VITO BARRESI Social Change Daily Online