PRIMO MAGGIO SENZA LAVORO. Se non c’è niente di grave...

VENTURINO LAZZARO
L’Elzeviro della Domenica



Cari amici, Buona domenica. Buon Primo Maggio. Non mi aspettavo l’acqua, oggi. Ma c’è quiete fuori, e l’odore del bosso arriva dentro casa. A leggere i giornali, questa settimana pare che non sia successo niente. Ma visto che da un pò le cronache grondano sangue e puzzano di marcio, qualche volta “Niente” suona come un gong di fine ripresa, come una sospensione, come un sollievo temporaneo.“Niente” è una categoria composita, non facile, variegatissima. “Non ho fatto niente” può essere una dichiarazione di innocenza, o il bilancio triste di una vita bigia. “Non ho niente” è un attestato di buona salute, o di indigenza estrema. “Che hai stasera?”“Niente”, è così, a volte, che iniziano dei confronti chiarificatori che ribaltano rapporti e situazioni. “Che abbiamo per cena?” “Niente”, ed è così che certe sere, a fornelli spenti, inizia un’aggressione smodata alla dispensa, tra conserve, sott’oli, boccacci di olive verdi, nere o infornate, pomodori secchi, carciofini, peperoni, cipollette in agro-dolce, tonno sott’olio o al naturale, cetriolini nani, funghi di ogni tipo, marmellate di cipolle, soppressate, pecorini, capicolli che da tempo aspettavano il giorno del giudizio, e provola fresca o affumicata, e fagiolini dimenticati, melanzane ormai tristi e altri sottaceti mai considerati. Dimenticavo i taralli, e la sardella. “Niente” è qualcosa a cui siamo abituati e, dalle nostre parti, è il frutto florido e maturo di ogni piano di sviluppo, di ogni fantasia politica. È tutto ciò che offriamo ai nostri giovani in cerca di un lavoro e di un futuro. Peccato festeggiare il Primo Maggio senza loro. Domani torno al lavoro dopo una breve pausa e oggi mi tengo leggèro. Per primo tagliatelle fresche alla bolognese. Per secondo…niente.