Cari amici buona domenica. Oggi un sole inatteso propizia un programma familiare che mi terrà lontano dai fornelli. Non significherà "digiuno", ma questa astinenza cade casualmente al punto giusto. Questa settimana è andato Marco Pannella, goliardico promotore di onestà, pagliaccio serissimo. Bizzarro e coerente al tempo stesso, le sue "gesta" avrebbero trovato spazio (e lo hanno fatto) indifferentemente tra le pagine della politica, della cronaca o dello spettacolo. Più raramente (o forse solo ora) tra quelle della cultura, che ha comunque contribuito a colorare, a influenzare, indirizzare. Forse non violento, salvo che con sè stesso, aveva nel sorriso esagerato, nella risata furba e consapevole un'arma efficacissima. Virtuoso del digiuno armato, è un esempio raro di azione culturale, sideralmente avanti rispetto a tanta attuale pericolosissima inettitudine. Oggi, da molti suoi colleghi, gradirei scioperi altrettanto prolungati di gesto, di parola, e da qualcuno anche di ideazione e di pensiero. Forse resterò deluso. Oggi che la platea dei richiedenti diritti si va sempre più allargando, le menti e gli orizzonti sembrano restringersi. Ma il mondo gira, le cose fatalmente cambiano e forse sarebbe anacronistico pensare a un digiuno totale di protesta. Adesso magari, per ìndole o per tradizione, siamo più propensi a pensare ad un "fioretto". Anzi sono certo che più di uno tra i ministri attuali, per aiutare un libico al largo o un siriano stanco di fuggire, rinuncerebbe perfino alla cioccolata. E addirittura per un mese intero, ne sono certo. Buon pranzo.