VITO BARRESI
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E se invece del Ponte sullo Stretto Matteo Renzi si fosse innamorato del tunnel? Un’ipotesi tutt’altro che peregrina poiché essa potrebbe tornare a galla, anche dopo gli esiti ormai consolidati dell’Eurotunnel che da decenni collega e unisce la Francia e la Gran Bretagna. Comunque un progetto già scartato dalla società ‘Stretto di Messina Spa’ a favore dell’attraversamento aereo, nonostante a suo tempo avesse tutte le carte in regola e portasse la firma dell’Eni che oggi tornerebbe alla carica con rinnovate ragioni e più consapevole protagonismo progettuale. Le caratteristiche della soluzione alvea proposta all'inizio degli anni Settanta dalle società Saipem, Snam Progetti del Gruppo Eni, Spea e Tecnomare, imprese pubbliche Iri, Imi e Italstat, a loro volta partecipate Eni, erano state dimostrate come molto valide e sostenibili alla Società Stretto di Messina avvalendosi di uno studio di fattibilità sviluppato in collaborazione con l’Università di Pisa. Sulla base di quei risultati scientifici, 'Stretto di Messina' chiese alle autorità concedenti una proroga per prendere le sue decisioni. Questo perchè lo studio di fattibilità aveva confermato le conclusioni di un altro studio precedente, per cui all’opzione del ponte sospeso si aggiungeva anche quella alvea che presenta ancora oggi diverse caratteristiche qualificanti. Tra le quali spiccano: la perfetta integrazione dell’attraversamento con il sistema viario e ferroviario esistente; la perfetta rispondenza alle azioni sismiche e più in generale ai condizionamenti di tipo ambientale come il moto ondoso e le correnti; la modularità delle costruzioni che permette di prefabbricare a terra moduli facilmente trasportabili al punto di assemblaggio con il vantaggio di poter impiegare nella prefabbricazione procedure e controlli ottimizzati che garantiscono qualità e riduzione di tempi e costi; la progressività della realizzazione che consente l’approntamento di ciascun tunnel in maniera indipendente con la possibilità del suo immediato utilizzo, anticipando in tal modo l’operatività del sistema e il ritorno economico dell’investimento. Ora accade che tra la Calabria e la Sicilia è stato costruito realmente un tunnel di collegamento tra Scilla e Cariddi. Ciò laddove il Gruppo Terna - nel settore elettrico primo gestore di rete indipendente in Europa e sesto nel mondo – ha realizzato un traforo (elettrico) sotto lo Stretto di Messina, che unisce le due sponde,collegando tra loro le province di Messina e Reggio Calabria. Un progetto ambizioso, tra le più grandi e importanti 'gallerie' tecnologiche dell'intera storia industriale italiana ed europea, finalizzato al completamento, al rinnovo e al potenziamento della rete elettrica di trasmissione nazionale. Il tunnel di Terna, rete elettrica nazionale, denominato 'Sorgente Rizziconi' conquista non uno ma più record mondiali: la posa del più lungo cavo sottomarino a corrente alternata al mondo (38 chilometri, che raggiunge i 370 metri sotto il livello del mare), la realizzazione del più profondo pozzo verticale per cavi ad altissima tensione (300 metri, con un diametro di 7 metri) e
il più lungo tunnel orizzontale sempre per cavi ad altissima tensione (scavato per 2,8 km sotto una montagna, a una profondità di 600 metri e con una pendenza del 10%). Ma torniamo ancora sulle sponde della punta dello Stivale per ritrovare, più o meno come quaranta anni addietro, le stesse due fazioni che si sono affrontate fin qui praticamente su un bel nulla di fatto. Toccherà a Renzi decidere se sarà ponte oppure tunnel?
Nonostante i vantaggi in costi, impatto ambientale e fattibilità la proposta di Alan Grant & Partners per il cosiddetto “ponte di Archimede” sommerso naufragò nelle acque profonde dove regnava la leggendaria storia di Colapesce.
Qualcuno disse stranamente no al tunnel sottomarino...
La preferenza andò del tutto ‘indefinitivamente’ a favore del ponte a campata unica scartando ovviamente l’ipotesi di una galleria. E si giustificò quella scelta poiché secondo i valutatori la galleria sub-alvea era una soluzione che avrebbe obbligato a seguire un percorso di circa 55 km.
I tecnici furono sfavorevolmente colpiti dal fatto che bisognava scavare la galleria su un fondale posto a una profondità di 100 metri, cominciando a scendere con una pendenza dell’1,5% per la ferrovia e del 35 per l’autostrada, che si incuneava nelle viscere della terra per risalire alla quota di qualche centinaio di metri sopra il livello del mare.
E questo perché i punti di sbarco non si sarebbero trovati lungo la costa, che appariva congestionata da insediamenti estesi e da una rete di strade che sembrava impossibile scardinare, costringendo l’uscita in un entroterra altimetricamente elevato. Si disse inoltre che per le percorrenze automobilistiche erano da considerare anche gli effetti psicologici negativi, come la claustrofobia che implicavano una potenziale probabilità di incidenti altissima.
La soluzione alvea comporta invece delle percorrenze in tunnel dell’ordine di 16-20 km. Una struttura totalmente in acqua, a circa 20 metri dalla superficie, strallata sul fondo marino e sostenuta per contrasto dalla spinta idrostatica. La sezione era segmentata in tre tubi (ciascuno con due camicie coassiali in acciaio riempite di calcestruzzo) zavorrati con pietrame sciolto nella parte superiore, per diminuire il carico sui tiranti in acciaio ancorati sul fondale, disposti ogni 150m circa. Si trattava di una ipotesi piuttosto snella, visto che i carichi statici erano assorbiti dalla ‘spinta di Archimede’ e le sollecitazioni sismiche sarebbero state smorzate dalla presenza del liquido intorno.
Il ponte divide il tunnel unisce?
Ma sul ponte degli anni ’70 aleggiavano sospiri e perplessità. Tra le altre quelle del leader socialista Giacomo Mancini che osservo come al suo solito con taglio critico: “Non vorrei turbare il coro degli entusiasti, ma pongo quattro problemi. 1) Se i mezzi finanziari verranno destinati al ponte, quali mezzi residui saranno disponibili per i problemi della Calabria? 2) Facendo il ponte si rinuncia a qualsiasi possibilità di sviluppo legata ai porti di Gioia Tauro e Milazzo. 3) Che avvenire avrà Reggio Calabria? Ci sono pericoli di emarginazione. 4) Si cancellerà un impareggiabile panorama per far posto ad un’opera gigantesca, mastodontica e faraonica.”
Non è che ‘Giacomino’, lungimirante come fu, era già dalla parte del tunnel?
RENZI DID TERNA.TRADE IN BRIDGE TO BET ON THE TUNNEL?
And if the bridge over the Strait Renzi was in love of the tunnel? Hypothesis anything but farfetched as it may return to the surface, even after the now consolidated results Eurotunnel that for decades linking and uniting France and Britain, a project already discarded by society 'Stretto di Messina Spa' in favor air clearance, at the time presented by Eni and today would return to the fray with renewed reasons and more conscious design leadership. The feature of the proposal ALVEA solution by Saipem, Snam Progetti, SPEA and Tecnomare, had been demonstrated to the Stretto di Messina in a feasibility study developed in collaboration with the University of Pisa. Based on those results, the Messina Strait to the licensing authorities asked for an extension on its decisions. In any case the feasibility study had confirmed the findings of another previous study, so the option of suspension bridge is also added that ALVEA presenting still different characteristics qualifying among which: the perfect integration with the dell'attraversamento existing road and rail system; the perfect response to earthquakes and more generally to environmental influences such as waves and currents; the modularity of the buildings which allows to prefabricate ground easily transportable modules to the assembly point with the advantage of being able to employ in the prefabrication optimized procedures and controls that guarantee quality and reduction of time and costs; the progressive realization of which allows the preparation of each independently tunnel with the possibility of immediate use, anticipating in this way the system's operation and economic return. Now it happens that between Calabria and Sicily was really built a connecting tunnel between Scylla and Charybdis. Ie where the Terna Group - in the electricity sector first independent grid operator in Europe and sixth in the world - has built a tunnel (electric) beneath the Strait of Messina, which joins the two banks, linking the provinces of Messina and Reggio Calabria . An ambitious project, one of the largest and most important technological tunnels of the entire Italian and European industrial history, aimed at completion, renewal and upgrading of the national electricity transmission grid. Terna tunnel, the national power grid, called Source Rizziconi winning not one but multiple world records: the laying of the longest AC submarine cable in the world (38 km, reaching 370 meters below sea level), the realization the deepest vertical shaft for high-voltage cables (300 meters, with a diameter of 7 meters) andthe longest horizontal tunnel ever for high-voltage cables (dug under a mountain for 2.8 km, at a depth of 600 meters and with a gradient of 10%). VITO BARRESI Social change Daily Online