CAMBIO STAGIONE TRA PROFUMO DI MARE E ODOR DI NAFTALINA

VENTURINO LAZZARO
L’Elzeviro della Domenica



Cari amici, buona domenica. Praticamente è estate, e come al solito è una sorpresa forte. Il cambio di temperatura impone una rapida revisione dell’abbigliamento, e questo è un rito come al solito piacevole e gravoso. Mi ricordo quando da ragazzi il cambio di stagione, specie quando era repentino, comportava che per qualche giorno andassimo in giro un pò impacciati, con vestiti che sembravano prestati, e puzzavàmo tutti quanti un po' di naftalina. Ricordo le scatole di vimini o cartone in cui si tenevano in letargo le magliette e le cose estive, nei piani alti dell’armadio grande. Improvvisamente venivano alla luce, e non si mangiava più minestra o brodo caldo, e d’incanto sparìvano i tappeti (arrotolati, avvolti nei giornali, e riposti alle spalle del divano). Ricordo una luce nuova che arrivava dalla finestra del bagno, di mattina (una sorta di calendario puntuale, perenne e naturale) e comparivano anche le grandi gonne fiorate di mia madre, e le sue scarpe chiare (le calze, sottili, le teneva fino a luglio). E poi chiudevano le scuole, iniziavano le discese più o meno clandestine al mare, e con qualcuno ci si prometteva di restare amici veri, anche se non ci si sarebbe visti più, fino ad ottobre. Una grande libera uscita, una fuga provvisoria e attesa, che subito innescava un’altra attesa. Quella del rientro, del ritorno indietro, di quell’ottobre in cui avremmo ritrovato i “veri amici” lasciati all’improvviso ai primi caldi. Solo un battito di ciglia, un tuffo, due nuotate, e poi (sempre all’improvviso), un nuovo odore di naftalina. A suggello e testimonianza della strada maestra ritrovata, della normalità riguadagnata. Oggi, visto che è periodo, mi butto sulla cipolla rossa, per una zuppa estrema (la casa poi puzza per tre giorni, ma contro la naftalina, non c‘ė antidoto migliore). Buon pranzo.