La Vittoria di Enzo Sculco e l’immagine di Crotone

26 giugno 2016, 15:47 Il Fatto


Come era prevedibile ancora una volta l’onorevole Vincenzo Sculco, attuale leader di una coalizione di forze eterogenee rappresentata nelle istituzioni dalla consigliere regionale Flora Sculco e dal nuovo sindaco di Crotone Ugo Pugliese, è riuscito a dare alla Calabria e al Paese un immagine di Crotone che si sostanzia sinteticamente in quello che ormai si può definire un suo forte e sicuro feudo politico ed elettorale, una specie di riserva personale e personalizzabile in cui si dispiegano, in tempi e luoghi democraticamente ben precisi, gli effetti di un suo lungo radicamento assieme a quelli di un ramificato potere decisionale nei comuni del territorio di una provincia estrema.


Ci sarà consentito dire, ovviamente dando atto a Sculco del suo indiscutibile fiuto, e del valore organizzatorio e mobilitante che ogni volta gliene deriva come ricavato della sua intrapresa politica, che la rappresentazione di una Crotone intesa come feudo familistico-parentale, curiosamente e improvvisamente accolta da quegli stessi suoi denigratori paragiornalistici e a gettoni che popolano come funghi a settembre il sottobosco della politica regionale calabrese, non corrisponde affatto, se non in modo molto parziale, con la realtà più articolata e a suo modo diversa che pure, a lettura più attenta dei nuovi assetti, si è venuta a determinare con il più recente voto amministrativo.


La prima novità sarebbe quella della clamorosa sconfitta di una vecchia e antiquata sinistra rappresentata in continuità storica da un ceto dirigente impreparato e retrivo che non aveva avuto né forza né cultura politica di spezzare la catena regressiva e conservatrice che legava ancora Pci-Pds-Ds-Pd. Ma anche di aver spazzato via sia il vecchio che l’acqua sporca, trovandosi a non avere in loco più alcuna sponda a lui speculare, quella dei suoi simili e concorrenti esponenti del Pd ed ex comunisti. In buona sostanza gli stessi che proprio lui, a cominciare dal sindaco e presidente della Provincia Talarico Carmine, poi dai sindaci suoi avvocati Grillo Gaetano e Vallone Giuseppe e dal presidente della Provincia Iritale Sergio, aveva contribuito a far eleggere, in una sequenza di ex sodali occulti e manifesti da cui immediatamente dopo aveva ricevuto accuse, contumelie, profferte ipocrite e indecenti, calci, pugni e schiaffi in faccia e altrove.


E poiché la sua non è stata mai, né tanto meno lo sarà in futuro, una politica di cambiamento semmai sempre e solo di ‘scambiamento’, dove il termine va proprio inteso nel senso ferroviario dello scambio, come testimoniano le ricorrenti ‘love-story’ e le lunghe fughe d’amore con il centro destra di Peppe Scopelliti, assieme al suo ormai dimenticato e negletto ex assessore all’ambiente Franco Pugliano, appena seppellito il Pd ora Sculco è alla ricerca dell’alter ego migliore e ottimale per il suo telaio performante a tal punto da battere il 'populismo' grillino in una sede disagiata e scomoda proprio come quella di Crotone.


E se le cose andranno per quel che lui ritiene il suo verso, il nuovo partner ha già un volto ed una stazza rispondendo pressa a poco alla figura di quel bel pezzo di governatore dal tridimensionale nome di Oliverio Mario Gerardo.


Forse anche con un pizzico di calcolato cinismo appena giunto allo spareggio Sculco ha voluto umiliare tale elenco di falliti, sistemando sul dischetto di rigore un pallone d’oro disponibile per chiunque avesse avuto voglia di fare finalmente un goal pesante sebbene a porta libera. E ciò perchè similes cum similibus congregantur, essendo egli della stessa stoffa del Pd, cioè composto d’identica materia organica, se non ha già intavolato appena dopo le relative trattative di pace certamente le avrà già iniziate prima.


Per quanto l’aria di Crotone possa rendere automaticamente sudditi i suoi stessi abitanti adesso che il nuovo sindaco di Crotone Ugo Pugliese sì è ufficialmente insediato con l’avvenuta proclamazione in Tribunale sono già in molti a domandarsi, liberamente e senza alcun calcolo di parte, qual sia il vero peso reale di Enzo Sculco a Crotone e nel quadro degli assetti politici e organigrammatici che si annuncerebbero a livello di Regione Calabria, dopo che il sedicente Presidente Oliverio od Oliviero che dir si voglia, è rimasto praticamente a dialogare con un solo sindaco cioè il giovane compagnuccio di partito, pure di familistica stirpe, Falcomatà.


A stare rigorosamente ai numeri, alle cifre elettorali esso è pari a 9,054 voti, 26,23% al primo turno con 5 liste, impennato al 59,27% e 12.860 voti con un solo candidato nel successivo di ballottaggio. Cosa diversa è il potere di suggestione politica, sicuramente grande, enorme, forse anche sproporzionato, sicuramente sopravvalutato soprattutto da ‘concorrenti schiappe’ che invece di contrastarlo sul piano politico si sono incatenati in una una sorta di ossessione al limite dalla psichiatria.


Tuttavia bisogna fare attenzione a considerare tutto questo come una sub specie del voto del gambero, cioè un enorme ritorno al passato. Come pure occorre far evaporare al più presto l’incenso ben diffuso e propagato per obnubilare immediatamente la contraddittoria realtà di questo voto e di simile vittoria, guardando al fare di un sindaco che potrebbe in qualche modo nascondere quelle che sono le strutturali e genetiche tare insite in tale apparentemente stabile equilibrio di potere.


Tutto questo non è né un bene per la democrazia a Crotone né in Calabria e per quel che auspichiamo si chiarifichi e si imponga in quanto un vero e autentico processo di costruzione della modernità in Calabria e nella città di Pitagora.


Non fosse altro perché la vittoria di Ugo Pugliese e quella della loro Prossima Crotone resta purtroppo per i registi, gli attori protagonisti e le comparse varie che si sono cimentate nel colossal, costantemente ambiguizzata ed equivocata, dalla presenza sempre attiva, vigile e centrale sulla scena politica locale e regionale dell’onorevole Vincenzo Sculco.


Vito Barresi