COP SENZA COOP. Gli americani mangiano, pregano, sparano e si divertono

FAUSTO ANDERLINI | Sociologo
CAMBIO QUOTIDIANO SOCIAL ONLINE



A parte l'oleografia petroliera restituita dal celeberrimo serial, Dallas è una splendida città americana. Conserva intorno al luogo dove fu ucciso Kennedy vestigia affascinanti dell'epoca ante-sessanta e un magnifico parco liberty eretto nel centenario dell'indipendenza dello Stato. La down town è fantastica e nella notte si illumina con colori fluorescenti. Venendo da Fort Worth è uno spettacolo vedersela venire incontro. Perchè i Cops, del Texas come ovunque, sono così cattivi ? Certo per i modi spicci inscritti nella tradizione del potere esecutivo sin dall'800. Ma oltre che cattivi sono soprattutto goffi e grassi. Uccidono non solo perchè hanno la licenza di farlo, ma perchè spesso, in un paese in cui chiunque è armato fino ai denti, sono terrorizzati d'essere sopraffatti. Appartenendo molti ai grandi obesi sparare d'acchito a un reo ipotetico salva dal rischio di morire d'infarto dovendolo rincorere. Generalmente nelle piccole contee delle Great plains non hanno nulla da fare, salvo che fermare gli automobilisti di passaggio lungo le strade secondarie. In alternativa li si può trovare nei Mc Donalds e nei Subway intenti ad abbuffarsi di hamburger. Anche quando sono appostati in una viuzza laterale o in un boschetto passano il tempo mangiando panini e bevendo coca cola. Salvo eccezioni il Cop è innanzitutto una guardia che mangia. Agiscono sempre da soli pronti ad assalire alle spalle l'automobile di passaggio colpevole di qualche infrazione (quasi sempre un eccesso di velocità, che gli è segnalato da un pc satellitare incorporato al mezzo, oppure una luce di posizione malfunzionante....) mettendo in azione pirotecniche luminarie sonore e ingiungendo ordini perentori via megafono. La prassi prevede che l'automobilista resti immobile al suo posto, vetri abbassati e con le mani bene in vista sul volante. Derogare dalla regola può essere fatale.


La presenza dei Cops è immanente quanto misteriosa. Anche nei luoghi più sperduti dove non si incontra un'anima per miglia e miglia può capitare di trovarseli improvvisamente a tergo con quelle vecchie Ford corazzate senza cerchioni sbucati da chissà dove.

La prima volta che fui fermato, nel Michigan, scesi dall'auto gesticolando e andai incontro al Cop per giustificarmi di non aver visto il semaforo. Come conseguenza fui invitato ad appoggiarmi all'auto a gambe divaricate dove fui prima ammanettato e poi accompagnato da un tabaccaio a pagare una multa di un centinaio di dollari. Però ebbi anche piacevoli incontri. Nelle piccole contee i poliziotti riflettono spesso l'ingenua bonarietà degli abitanti. Durante una esplorazione del Texas fui fermato per otto volte consecutive per eccesso di velocità, ma non fui mai multato. Fu sufficiente dichiarare che ero un turista italiano con famiglia e che mi confondevo nel tradurre i kilometri in miglia. Furono molto contenti di darmi spiegazioni al riguardo e mi chiesero informazioni su dov'era l'Italia e che cosa trovassi di interessante in quei posti dimenticati da Dio.

A prescindere da questi episodi fortunati e personali, i Cops, come ogni altro funzionario pubblico, applicano lo stesso rigore a qualsivoglia situazione. Dalle più gravi alle più futili. Avendo davanti un criminale o uno semplicemente alticcio, un serial killer come una donna presa da un attacco d'isteria. Mancano cioè totalmente di flessibilità e di adattamento intuitivo. In ogni incontro col 'cittadino' pretendono di vedersi confermata l'autorità e non ammettono alcun dialogo, se non una sequela di yes sir. Già questo aspetto è una causa di possibile degenerazione. Il contesto più innocuo può evolvere in situazioni catastrofiche. Lo sbocco violento di ogni conflitto, da quelli sociali ed etnico-culturali a quelli banalmente interpersonali come una causa di vicinato, è una situazione normale negli States: L'uso delle armi, disponibili in quantità illimitate, fa parte della mediazione sociale, quasi un momento evolutivo del contenzioso.

Credo che la cosa abbia a che vedere con il contrasto fra una società atomizzata e segregata, perciò carica di conflitti, è una struttura psicologica basata sulla rigidità del rapporto fiduciario tratto dall'osservanza del vecchio testamento. Desta stupore viaggiare in un paese di cui è nota la violenza diffusa ma dove le persone sono di una gentilezza così squisita da rasentare l'ingenuità. L'America si basa su rapporti fiduciari preventivi certificati dalla religione. Un ateo è normalmente malvisto perchè non credendo alle verità rivelate non è degno di fede. Proprio per questo non è ammessa la minima infrazione. Una rottura della fiducia, magari in seguito a una banale bugia, crea uno sconcerto assoluto e ha conseguenze immediatamente catastrofiche.

Agli antipodi di quanto accade da noi, dove la regola è la sfiducia preventiva. Là il sospetto e la dissimulazione rompono il rapporto fiduciario e aprono il conflitto sino alle estreme conseguenze. Mettendo mano alla pistola. Qui il sospetto preventivo, circonfuso da una cultura del perdono e della leggerezza esistenziale, induce semmai alla negoziazione e all'avvicinamento in progress.

Una società fortemente individualizzata ma culturalmente rigida può incorrere negli stessi deficit regolativi di società fortemente aggregate. Nel Sud-Est asiatico la diffusione di una cultura assoluta della benevolenza quale incorporata nel buddhismo Mahayana non ha impedito cicli inenarrabili di violenza civile.
Nelle peculiari condizioni sociali degli States, l'avvento al soglio di Obama ha reso orgogliosi i neri,ma incrementato la frustrazione dei bianchi poveri. Il conflitto razziale è inscritto nelle pieghe profonde di una società nel cui principio di regolazione la critica delle armi può prendere facilmente il posto dell'arma della critica. Credo che una delle ragioni della spettacolarizzazione di ogni cosa sia un modo per immettere un certo quantum di leggerezza e futilità in questa pesante contraddizione. Gli americani mangiano, pregano, sparano e si divertono.