Nicola Davide contro i golia del calcio italiano

9 luglio 2016, 20:50 Trasferta Libera

VITO BARRESI


Naturalmente lui ci crede, per via del suo stile, della sua filosofia, del suo modo di concepire il calcio come vita, come un gioco che dura per sempre. Anche quando fa male alle gambe, anche quando picchia duro sulla tua autostima, anche quando si tratta di piangere ma non per una vittoria ma per una brutta sconfitta, anche quando in fondo devi aver fede in questa Italia del pallone che fa ridere e soffrire, divertire e immalinconire. Sta di fatto che nella solare Crotone dopo la non dissimile marinara, corsara e labronica Livorno, che condivide con la pitagorica il fatto di essere città anomala e diversa, quella rispetto alla Toscana e questa alla Calabria, Davide ce la metterà davvero tutta per non deludere la tifoseria paesana nel suo esordio storico della Serie A. Sembra un sogno eppure è realtà. La stessa realtà sportiva che ha una marcia in più, un ritmo da navicella spaziale che gira attorno al mondo che conta, e che va evidentemente più veloce di ogni altra attività istituzionale e politica della sonnecchiante e afosa città calabrese.


Allo Scida che un tempo era un Campo Sportivo la temperatura è in ebollizione. Picchia forte il sole di luglio anche se non si avvera il principio tolemaico che tutto gira attorno alla sfera seppur di cuoio. Fa caldo solo per i picchi estivi non certo per altri motivi. Per esempio il Comune è chiuso e tra sabato e domenica non lavora nessuno. Nonostante sia stato appena conquistato da una compagine nuovista ma senza partiti non pare sia affatto salita la febbre del far meglio e bene, nei tempi celerini previsti dall'ormai imminente pubblicazione del calendario di campionato.


Nicola è allenatore di schietta psicologia adattiva. Anzi non un comportamentista ma un percettivo. E molto probabilmente da più giorni sta studiando insieme alla comunità che conta e che imposta i programmi della squadra, quale dovrà essere l'interpretazione analitica e la lettura narrativa adatta per affrontare la prima partita, presentare il primo biglietto da visita alle altre squadre colleghe già aduse alle ripartenze di stagione.

Anche per lui la Serie A è un continente tutto da scoprire e per questo bisognerà essere affamati ma non come lupi, ambiziosi ma non come zebre, realisti ma non come quei portoghesi che già si vogliono imbucare per vedere la partita gratis.


Come dice Davide che si appresta a battersi contro tanti Goliale idee sono importanti, ma l’elasticità mentale per un allenatore è la dote più importante di tutte. Il modulo è importante per dare certezze ai giocatori. L’idea è quella di proseguire con il modo di giocare col quale il Crotone ha vinto il campionato. Mi aspetto che i calciatori che hanno conquistato la promozione siano fortemente motivati. L’equilibrio avrà un valore importantissimo per questi calciatori, che improvvisamente si troveranno a fare le stesse cose che hanno sempre fatto, ma con effetti moltiplicati, anche mediaticamente.”


E siccome Nicola sembra avere un debole per la filosofia, adesso che è approdato in Magna Grecia sarà interessante vedere come disporrà il suo drappello di giovani filosofi del calcio. Se cioè la sua scuola sarà neo platonica, pitagorica, aristotelica, quale modello di geometrie euclidee disporrà per affermare il suo teorema. Avrà un bel da fare per andare oltre gli schemi, oltre le squadre pesanti. In sintesi come farà a superare le socratiche contraddizioni che si porranno davanti a lui e al Crotone nell'agorà del calcio italiano?