LA NUOVA NOTTE DI SAN BARTOLOMEO. Hollande e il terrorismo fuori controllo

VITO BARRESI
CAMBIO QUOTIDIANO SOCIAL ONLINE



Se un Presidente potente e determinato come Hollande non é riuscito a spezzare la spirale di questo terrorismo che insanguina la Francia e il Belgio c'è da chiedersi in che cosa abbia sbagliato e perché la sua politica risulta così tragicamente inefficace, a tal punto da mettere a rischio la vita dei francesi innocenti a Parigi come a Nizza. Si è vero quel che scrive Federico secondo cui “la sua idea è che sono talmente tanti gli arabi francesi o naturalizzati che - se anche non fiancheggiano - hanno comunque forti simpatie per l'estremismo religioso criminale, che sia letteralmente impossibile tenerli tutti a controllo. E così di tanto in tanto uno sfugge…”. Tuttavia comincio a pensare che questo terrorismo sia connotativamente francese e nazionale come lo fu il nostro sia rosso che nero negli anni Settanta. Dunque non si può escludere che tali fatti degenerativi e criminali così orripilanti nascano dal terreno di una sordita e accanita lotta politica interna che parte dal caso di Domenique Strauss-Khan, attraversando trasversalmente la presidenza Hollande e l’opposizione di Sarkosy, facendosi animare da settori oscuri e deviati, manipolabili cinicamente ai danni del popolo innocente per assoggettarne le coscienze ai fini di un consenso ampio attorno a determinati obiettivi di potere. Certo si resta atterriti di fronte a tanta violenza omicidiaria e stragista. E per questo scatta ogni più forte rifiuto umano contro la cecità della barbarie. In realtà i problemi si stanno sovrapponendo, anzi furiosamente mescolando, in modo alquanto sfuggente ed equivoco, specie sul piano di una ampia confusione ideologica. Che c'entra per esempio l'Islam contrapposto ai 'sacri' valori della Rivoluzione Francese? O forse questa è come se fosse stata una strage post moderna, in qualche modo collegata da un filo sotterraneo con il massacro della notte di San Bartolomeo?



Quel che avvenne in quella data lo si conosce dai libri di storia ma il monito che ancora emana è tutt’ora intensamente e tetramente vibrante. La strage di Nizza, identicamente a quella ricordata nell’arte da un dipinto di Dubois, rievocava la violenza di una notte estiva, ed è simbolo di un fanatismo oscuro e minaccioso che fa sempre più paura. Accade a quel tempo qualcosa che andrebbe riletto alla luce dell’attualità. Papa Woityla chiese il perdono ai protestanti di Francia per la strage del 24 agosto 1572, 
e nel farlo non mancò di richiamare sibillinamente le "motivazioni assai oscure" che indussero i cattolici di Francia e una parte dei loro capi politici (re Carlo IX e la madre-reggente Caterina dei Medici) a progettare lo sterminio di migliaia di calvinisti e della loro guida, l'ammiraglio Gaspard de Coligny.


Coligny fu uomo che nel 1571, dopo la battaglia di Lepanto, la stessa che segnò la sconfitta dei turchi, suggerì al suo re di evitare uno scontro frontale e ideologico-religioso con la Turchia. Anche oggi si fronteggiano principi politici di governo ispirati alla rinchiusura e altri alla tolleranza e al 'pluralismo' religioso. Tra il 1561, quando a nove anni salì al trono Carlo IX, e il 1570 furono tanti gli scontri di civiltà e di vedute tra gruppi religiosi diversi e in conflitto. In quel decennio il protestantesimo si diffuse grandemente e abbastanza pacificamente per tutta la Francia e perfino tra le classi popolari delle città e tra i contadini.

Dunque, torna nella cronaca ciò che stava nelle pagine della storia, una specie di neo Vandea islamica contro il presunto Progresso francofono?

Tali quadri apocalittici lasciamo pure agli strateghi e agli ideologi a mezzo stampa e media della strategia globale della tensione. Per restare con i piedi per terra c'è da capire immediatamente a chi giova quanto sta accadendo, fin troppo ripetutamente, tanto da sfuggire così platealmente ai controlli della sicurezza.


Domandarsi come e perché nel giorno in cui tutte le strade della Francia si riempiono di ali di popolo festante, appena dopo le grandi misure di sicurezza messe in scena durante il Campionato Europeo di Calcio, sia possibile che un camion all'evidenza equivoco privo d'alcuna scritta e marchio di un finto gelataio, guidato dall'ennesimo terrorista delle bande dei balordi che sbeffeggiano la polizia di Hollande, venga lasciato scorazzare impunemente senza che vi sia stata in giro una pattuglia pronta a verificare, un celerino o una testa di cuoio in un giorno di per sé stesso ad alto rischio sicurezza.

E da qui cercare di decifrare qualcosa oltre gli opachi e rigidi protocolli istituzionali degli appelli alla nazione, quel che sembra obnubilato alla vista della grande opinione pubblica mondiale ed europea. Comprendere fino in fondo chi sono i veri protagonistidi questo stragismo, i capi e i vertici, gli schemi e le armi legittime e illegittime che risultano sguainate in una battaglia campale senza quartiere. La stessa che in Francia si sta scatenando incontrollata e sanguinosa (sia dentro che fuori il PSF) contro François Hollande. Altrimenti che dire di questa strage si San Bartolomeo proprio in questa notte di festa nazionale?


Quel che a noi tocca chiederci è se vi siano possibili similitudini da analizzare e da cui attingere utili suggerimenti per fermare questa avanzata dell’odio. Per determinare un clima di più umana e moderna tolleranza, la stessa che nella storia nazionale francese fu a lungo una chimera irraggiungibile.


Voltaire il filosofo della tolleranza ogni 24 agosto soffriva l'incubo della strage notturna del 1572. Costretto dai rimorsi della ragione e dalla paura trascorreva insonne quella notte con gli occhi sbarrati per scacciare via da se gli orrendi spettri del male.