Appello | Commissariare la Regione. Lo Stato Salvi la Calabria

VINCENZO FALCONE | Economista
CAMBIO QUOTIDIANO SOCIAL ONLINE


Poiché qualche amico sostiene che io sto estremizzando con le mie esternazioni e che i calabresi non vogliono il caos, cercherò di essere più chiaro.
 A me non interessa più la destra o la sinistra della politica calabrese.
Tutta la politica calabrese è marcia.
 Marcia perchè affaristica, marcia perché ignorante, marcia perché non ha idea di che cosa sia il bene comune, marcia perché clientelare, marcia perché localistica, marcia perché ormai figlia delle meschinerie dei clan e delle tribù che si sono formate negli anni e marcia perché ha distrutto la società civile, approfittando dei bisogni dei cittadini ed ha trasformato i diritti in favori.
Io non sono per le creazione di nuovi partiti o movimenti politici.


Io voglio una società civile forte che sappia reagire agli abusi, alle perversioni ed al malaffare.
 Io voglio una società civile in grado di diventare il pilastro della crescita ed il vero capitale sociale dello sviluppo sostenibile.
Una società civile che si trasformi in un grande depuratore contro la feccia dei poteri visibili ed occulti che stanno distruggendo questa Regione.



La Regione deve essere commissariata in quanto, al di là della destra e della sinistra, non è più in grado di assolvere alle sue funzioni istituzionali.

I calabresi devono essere in grado di fare rete e mettere in crisi il regionalismo se esso viene usato per far morire una società locale.


Non accetto che si parli di "eletti democraticamente" con questo sistema elettorale. 
Quattro governatorati, in circa 20 anni, che hanno disoccupato, impoverito ed invecchiato tutto il tessuto sociale costretto, di nuovo, ad emigrare in massa, destra o sinistra, dimostrano l'incapacità del sistema di governo regionale di esercitare la "buona politica".


Il web è l'unica arma che abbiamo per combattere la supponenza e la cattiva gestione del potere.
 Se diventiamo diecimila e centomila e condividiamo l'obiettivo di un benessere sociale migliore e di una vera crescita strutturale non ci dobbiamo stancare di lottare via web.
Se non ci scrolliamo di dosso il peso del sistema feudale e non ci sforziamo di abbandonare il nostro individualismo a favore di una organizzazione sociale più complessa, ma più democratica, non andremo da nessuna parte.



Ognuno di noi farà il suo piagnisteo, a seconda del suo livello culturale, e l'immobilismo "vincerà di mille secoli il silenzio".
Questo è il mio pensiero, caro amico che pecchi di manicheismo, quando vuoi difendere la tua parte politica dicendo che è meglio dell'altra, senza considerare che " meglio" non è un valore assoluto ma un valore relativo; questo perché si può stare "meglio" rispetto al "peggio", ma questo non significa, obbligatoriamente, che si sta bene.