PATRIZIA MUZZI | Scrittrice
CAMBIO QUOTIDIANO SOCIAL ONLINE
Ci sono gite, viaggi, vacanze che studi per settimane e poi ci sono avventure che ti capitano per caso e ti lasciano un segno indelebile nel cuore. A Tret, in alta Val di Non, si trova un incantevole albergo gestito da Dorotea, una donna instancabile che giorno per giorno si reinventa un modo per attirare turisti nel suo piccolissimo paese. L’accoglienza che ci dimostra, infatti, è perfetta: le camere sono profumate e linde, il cibo è ottimo e abbondante, la vista dai balconi fioriti è mozzafiato. Immersi nel silenzio totale si apprezzano il cinguettìo delle innumerevoli specie di passeriformi e il latrato di qualche cane. Pare che qui si trovino orsi, lupi e perfino gli yak. Le storie sugli orsi si sprecano e gli abitanti sono divisi tra chi li ama e chi li teme a tal punto da avvelenarli. Il giorno seguente al nostro arrivo mi sono recata a Fondo, paese limitrofo a Tret, dove da diversi anni la principale attrazione turistica è diventata il Canyon Rio Sass. Negli anni trenta il comune di Fondo rese percorribile il burrone presente nel paese che venne poi sbarrato dando vita al Lago Smeraldo. Furono restaurati i mulini e alcuni edifici che si trovavano lungo questo percorso molto amato dai paesani e dai turisti ma l’idea del geologo Armando Chini, ovvero rendere accessibile a chiunque il canyon che un tempo era esclusiva solo degli speleologi, è risultata quella vincente. L’ingresso al Canyon Rio Sass è possibile esclusivamente prenotando una guida, e ne vale davvero la pena.