Fuori la politica dalla Curva Sud. Il Crotone di Vrenna squadra dei senza stadio

10 agosto 2016, 08:19 Trasferta Libera

Vito Barresi
Trasferta Libera | CN24


Con un comunicato apparso sulla propria pagina social il Direttivo della Curva Sud prende posizione sui temi infrastrutturali che assillano in questi mesi non solamente la comunità calcistica locale ma l’intera cittadinanza crotonese. E visto che noi come scrivono loro abbiamo ‘osato’ parlare di questi argomenti, affermiamo adesso che logicamente continueremo a farlo, naturalmente guardando con rispetto e con simpatia alle opinioni e alle idee dei nostri amici ultras che si assiepano sotto il profilo del solitario Gladio. Il gruppo dirigente della Curva pone, nel documento che pubblichiamo integralmente in calce a questo articolo, questioni reali che dalla propria legittima prospettiva analizza con competenza e su cui non abbiamo remora a dichiarare condivisione e piena convergenza. Su un punto comunque dissentiamo. Dire che la Curva Sud sia apolitica e apartitica è una favola a cui neanche i bambini credono più. Fin dai tempi di Miskellos (Olimpiadi, Grecia, Colosseo, Ludi e Feste nella Roma antica, ecc.) politica e sport, come insegna particolarmente la storia italiana più recente sono ormai un tutt’uno indistinguibile. Si tratta infatti di un vero e proprio architrave attorno a cui si assestano i casati e le fortune di gruppi e singoli leader, l’asse su cui ruotano le vicende economiche, le battaglie imprenditoriali, bancarie e politiche, le salite e le cadute principali della vita pubblica, insomma le scelte strategiche e finanziarie, la lotta per i soldi e per il potere, del nostro Paese.



Così è stato, ovviamente non sempre positivamente né per il calcio né per la politica, nell’epoca di Silvio Berlusconi, come prima di Gianni Agnelli, così è ancora nell’era di Renzi, in considerazione del fatto che l’attuale presidente del consiglio ha sposato l’idea di mettere insieme spettacolo e sport, con l’intento di promuovere immagine e turismo italiano nel mondo, impegnandosi a ottenere per le vie della politica e della diplomazia l’assegnazione prossima sia delle Olimpiadi e del campionato del mondo di calcio.



Tutto questo ha un senso, un significato ben preciso sia nella Capitale dove la Raggi ha detto no alla candidatura di Roma olimpica sia nella più piccola Crotone dove invece la politica comunale e locale non è ancora riuscita a inquadrare il fenomeno Vrenna, la questione calcistica, il successo di una formula che ha portato Crotone a livelli di primato altrimenti inimmaginabili.


I cosiddetti politici crotonesi guardano al calcio e ai Vrenna con un misto di avversione e d’invidia aperta o malcelata. Lo hanno fatto in passato quando hanno contrastato Raffaele Vrenna nella sua attività di imprenditore e di capo della Confindustria provinciale, poi in qualche modo hanno capito che forse tornava più utile blandirlo e invece di attaccarlo hanno cercato di captarne, sotto banco, la sua benevolenza, persino con la distribuzione gratuita dei biglietti omaggio. Tutto però è rimasto in bilico, dietro il manto delle allusioni e dell'ambiguità che veniva steso attorno ai problemi giudiziari in perenne suspicione che riguardano le società dei Vrenna.



Improvvisamente però lo scenario è cambiato con la conquista della Serie A. A quel punto si è vista con chiarezza la distanza tra la politica locale e il traguardo, tra la realtà crotonese e il livello che bisogna affrontare. Tutto questo avrebbe dovuto accelerare un vero cambio di mentalità, una trasformazione della civiltà locale che non solo non è avvenuta nel corso di tanti campionanti vincenti, quelli che già lasciavano intravedere la straordinaria escalation sportiva, ma di cui ancora non si avverte alcuna vera traccia.



Politica e sport, spettacolo e turismo non sono un matrimonio sbagliato, anzi. Se solo analizziamo la recente partita dell’Atletico Madrid e la logistica che ne deriva c’è da constatare quante ricadute sono state perse, come si rischia di sprecare un volano enorme. Gli spagnoli hanno utilizzato lo scalo di Lamezia quando dovevano usare quello di S.Anna, hanno albergato a Rende quando potevano farlo a Crotone o a Isola C.R., gli spettatori nel numero di 16 mila moltiplicati per possibili tre eventi estivi ammonterebbero a circa cinquantamila presenza turistiche in poche settimane, con bar, pizzerie e ristoranti in movimento. E’ l’economia del pallone, il connubio tra spettacolo e sport a cui bisognerà guardare con immediatezza e rapidità, prima di tutto sostenendo l’impresa calcistica della Serie A, mantenendoci in quota superiore, cominciando da subito non solo a smontare il vecchio campo sportivo ma a progettare e programmare la modernizzazione urbana dell’intera città di Crotone a misura di questa specializzazione.


Tuttavia a noi sembra che questo clima politico amministrativo non esista proprio. Non si guarda al futuro con una visione strategica della città. Come al solito qui siamo ancora in piena epoca di sculchismo e vallonismo. Manca la mentalità, ci sono in giro troppi cervelli cretini, la pochezza culturale e l’ignoranza sono padroni assoluti del campo.



Ma per non restare indietro anche i tifosi devono svegliarsi e togliersi i prosciutti davanti agli occhi. Certi loro modi di fare sono ormai anacronistici e non più adeguati alle competenze di una tifoseria di Serie A. Gli ultras devono dare segno di maturazione e di chiarezza divenendo più trasparenti e dialoganti con tutti, senza separarsi nei loro rifugi e mettersi al di fuori, e a parte di ogni questione che riguarda l’intera cittadinanza, magari facendosi abbindolare da questo o da quell’altro ras elettorale di turno. Mai confondere cenere e panni sporchi.


La Curva Sud faccia come gli è di diritto la sua politica che è parte integrante della democrazia cittadina. Ma resti sempre fuori dai giochi dei politicanti. Sempre Ultras mai Ras!



COMUNICATO CURVA SUD CROTONE•


Nella partita del 13 dicembre 2015 contro il Modena ci eravamo già accorti che stesse succedendo qualcosa di speciale e preparammo una coreografia che raffigurava un cielo notturno pieno di stelle ed uno striscione di 40 metri con su scritto: "non svegliateci da questo sogno". Ebbene si, dopo 8 mesi ci siamo svegliati, non per demeriti sportivi della nostra squadra, né per diffide o daspo a gente di noi, ma per l'ennesima triste vicenda che riguarda le infrastrutture del nostro territorio. Questa volta, però, l'infrastruttura in questione è la nostra casa, lo stadio Ezio Scida. E noi, a differenza dei nostri politici, abbiamo deciso di far sentire le nostre ragioni a tutti i colpevoli del degrado sociale ed economico in cui ci troviamo. E già, i politici di una città e di una provincia che non ha mai avuto, nè ha, alcun peso nei confronti di una Regione che ha sperperato negli anni, senza successo, miliardi e miliardi per Catanzaro, Reggio e Cosenza.

E se la politica del nostro territorio, sempre al servizio dei potenti per 4 cocopro, ci ha ridotto senza strade, ferrovie, porto, aeroporto e stadio, senza mai dare segni di reazione, senza mai ribellarsi, noi ci siamo svegliati dal sogno, anzi ci siamo "avvelenati" perchè amiamo la nostra terra molto più di loro.

Abbiamo così portato a Cosenza, in occasione dell'amichevole con l'Atletico Madrid, alcuni striscioni che esprimevano il nostro pensiero e non quello di altri, il nostro dissenso verso l'Ente Regione (che gestisce miliardi di euro) e verso la Soprintendenza, principale freno a mano dello sviluppo turistico ed economico di Crotone, capitale della Magna Grecia.

Giusto per portare un esempio, è notizia di questi giorni la volontà di ristrutturare lo stadio Menti del Vicenza, con 17.000 posti coperti per un costo di 35.000.000 di euro e non “4 spiccioli per uno stadio da smontare” come nel nostro caso. Siamo stati strumentalizzati per questo, qualcuno ha scritto ed ha detto che la parte avversa ad Oliverio (avversa almeno sulla carta!) ci ha commissionato gli striscioni. Ecco il motivo principale di questo comunicato, abbiamo alcune cose da chiarire che ci riguardano da vicino:

- la Curva Sud Crotone difende da sempre la sua maglia e la sua città;

- la Curva Sud Crotone è apolitica e non ha partiti o liste civiche che ne dettano le strategie;

- la Curva Sud Crotone non ha sindaci (così come qualcuno ha osato scrivere su una testata web locale);

- la Curva Sud Crotone non si fa comprare da nessuno, né tanto meno gli esponenti del suo Direttivo;

- la Curva Sud Crotone, così come tutta la tifoseria rossoblù, è molto arrabbiata per la gestione della ristrutturazione dello stadio e pretende che ci sia una pianificazione dei lavori con date certe di consegna; se tali tempi non saranno rispettati, la nostra contestazione sarà estesa anche ai soggetti direttamente interessati (Comune di Crotone e Società Crotone Calcio);

- la Curva Sud Crotone ha deciso, dopo una lunga discussione interna al gruppo, di non seguire il Crotone nelle partite in casa che saranno disputate lontano dall'Ezio Scida, a partire dalla prossima gara di coppa Italia contro il Verona.

Direttivo Curva Sud Crotone