VITO BARRESI
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Anche se la prima non è mai la risposta con la palla giusta, le partite d’esordio resteranno come fiori all’occhiello negli annali delle storie delle squadre di calcio. Gagliardetti da appendere in sede sociale, fotografie da incorniciare nella stanza del Grand Uff. Cav. Sig. Mega Presidente del Club. Ma poi quel che conta sta tutto nel grandangolo prospettico delle tifoserie sanguigne, nell’intuizione che il primo calcio non si scorda mai, fosse un bacio piuttosto che un pugno, comunque anteprima di un destino, visione di un paradiso di salvezza o di un inferno di retrocessione. Bologna e Crotone, alla ricerca della propria redenzione calcistica partita numero uno in Serie A, sotto lo sguardo delle loro due tele episcopiche Madonne civiche, quella del patriziato ricco e opulento di San Luca con vista sullo stadio Dall’Ara e quella plebea e mediterranea di Capocolonna che accompagna con preghiera l’esordio del Crotone nel salotto delle altezzose signore del football nord italico.
Due Madonne rossoblu, giustappunto i colori simbolo della fede mariana felsineo-pitagorica, rosso come l’amore, blu come il tono del cielo, archetipo del femminile entrambe brune e d’incarnato bizantino, evocate in laica preghiera dai cori degli ultras per intercessione di quel che cerca il popolo pagano devoto al culto della divina Eupalla. Quel che cercano poi in questo sincretismo di religione calcistica italiana altro non è che il loro specifico, personale e collettivo miracolo, l’acqua santa che scaccia il demonio dalla porta di Alex Cortaz e Antonio Mirante, per evitare il gorgo dantesco della ricaduta in serie cadetta, il loop hip-hop dei cori di sfottò che fanno tanto male all’animo del tifoso doc. Bologna che scende in campo con in mente il progetto di costruire una nuova cattedrale per lo sport a marca globale, trainato da uno che ai bolognesi piace già dal cognome, Joey Saputo.
A senso, sebbene declinato al passato, quello del canadese è un nome che ha tutto il sapore di un tortellino del futuro, un cappelletto d’epoca, una lasagna atlantica, una mortadella con lo champagne, un lambrusco con le ostriche. D’altra parte a Joey il Temerario mancherebbe solo la strofa di Ron per far felice la platea che dalle curve domenica lo vedrà ricomparire in tribuna per camminare insieme in questa lunga strada che vorrebbe portare a un nuovo stadio, al nuovo centro sportivo, a strutture importanti più di un campione perduto in una nera fuga d’estate.
E mentre quelli del Crotone arrivano in città lasciando i muratori in casa qui allo stadio degli Stadio domenica si apre l’avveniristico Kid’s Stand, il settore di tribuna dedicato alle famiglie con bambini. L’offerta si adegua alla qualità della domanda, relazionalità, educational, infanzia, cultura del calcio con area raddoppiata spostata a lato della curva Bulgarelli, instagram e foto social tra ragazzi e giocatori rossoblù nel pre-partita.
Per il Crotone Calcio, amore e rabbia, trepidazione e dignità per la sera della prima prova. C’è tutto il carico di una promessa di matrimonio tra la A e la Z, l’autorevolezza della posizione e le contraddizioni della propria realtà, i sogni a colori stipati nelle epiche valigie del pane e del lavoro di un’immensa umanità emigrata all’ombra delle Due Torri, la fiaba dei portici e degli zingari felici.
Anche Raffaele Vrenna, il presidente del Crotone che a Bologna conoscono in tanti, si sentirà a casa perché ci sono migliaia di compatrioti che li aspettano. Una comunità di crotonesi attiva, partecipe insieme a tutti i calabresi che vivono Bologna, ormai radicata tra San Petronio e Borgo Panigale.
Bolocrotonesi ormai persino di terza generazione che hanno perduto le sfumature del dialetto ma non il gusto delle ‘vrasciole da mamm…’ Per loro due grandi amori che s’intrecciano fanno già un pareggio. Anche se sotto sotto c’è chi agogna il riscatto in un gesto, la segnatura che demarca, quel goal che segna in porta la visibilità del noi ci siamo. Derby rossoblu come festa e incontro tra dialetti, sentimenti, intrecci familistici, pregiudizi e solidarietà. Si stappa il lambrusco al fischio d’inizio ma poi si pasteggia con Trebbiano e Gravello. Pronti a vivere l’emozione delle luci del Dall’Ara?
Joey Saputo and Raffaele Vrenna in the derby of the two Madonnas rossoblu - Although the first is never the answer with the correct ball, the debut matches will remain as flagships in the annals of the history of football teams. Pennants to hang in the head office, photographs to be framed in the Grand room, office. Cav. Mr Mega Club President. But then that is all that matters in the wide-angle perspective of the fans blood, in the intuition that the first football you never forget, it was a kiss rather than a fist, anyway preview of a destiny, a vision of a haven of salvation or a relegation hell. Bologna and Crotone, in search of his own redemption number one football game in Serie A, under the gaze of their two paintings episcopiche civic Madonnas, that of the rich nobility, opulent San Luca overlooking the Dall'Ara stadium and the plebeian and Mediterranean Capocolonna accompanying with prayer the debut of Crotone in the parlor of the haughty ladies of northern Italic football. Away Free | CN24VITO BARRESI