LA MAGLIETTA DEL PARTIGIANO


Fausto Anderlini | Sociologo
Cambio Quotidiano Social



Si faccia chiarezza. O il No o il polverone. Il Pd partito neo-saragattiano, della confusione e dell'avventura


Vasco Errani è un uomo buono e comprensivo e a suo tempo fu un amministratore onesto e dotato di attributi, che ancora fa venire rabbia il modo della sua defenestrazione per via giudiziaria. Ma la sua supplica al Pd perchè si 'metta in ascolto' più che richiamare la ferma idea della saggezza mette una molle tenerezza. Come chi ama tanto la musica da volerla fare ascoltare ai sordi. Per il Pd, in verità, ne va della sua essenza. Un partito pseudo-carismatico che segue il capo ex-cathedra se si mette in 'ascolto' è già nell'anticamera della dissoluzione. Capita a tutte le dittature e capitò la stessa cosa ai monarchi all'atto di concedere le costituzioni. La ghigliottina è comunque pronta.



Merola invece resta un caso inafferrabile. E' vero che in seguito alla sua riconferma mi aspettavo sorprendenti bizzarrie. Ma non potevo immaginare che si portasse la Sindaca di Calderara come assessore al traffico. Quasi a replicare il modello della città metropolitana al Comune di Bologna. Una giunta composta di sindaci dell'ex area provinciale a rotazione. Un gioco dei quattro cantoni svizzeri alla libanese. D'altro canto c'è in queste trovate una certa coerenza di sistema. La Città metropolitana è una sorta di dependance del comune, un casotto di caccia, dove c'è gente che entra ed esce a ripetizione. Un raduno dove il sovrano sciama a malincuore dalla residenza regale e si reca a incontrare la riottosa nobiltà di campagna. Alcuni membri della quale, al caso e secondo convenienza, possono essere portati a palazzo. La moltiplicazione degli incarichi, assieme all'occasionalità con cui sono ricoperti, viola palesemente non solo il principio funzionale della specializzazione, ma anche quello ben più sostantivo della rappresentanza. Giacchè non si può essere servi di più padroni.


Quello che si palesa è un conflitto confusionario prima ancora che d'interesse. Come potrà la Priolo svolgere al meglio i due incarichi ? A quale autorità farà riferimento ? Ai cittadini di Calderara che l'hanno eletta o al Sindaco che l'ha nominata ? E lo stesso vale per i sindaci/consiglieri che siedono nella giunta metropolitana. Per non dire di Merola che di qui a breve si troverà ad essere Sindaco della città sindaco metropolitano e dulcis in fundo senatore del Regno. In un Senato che si profila come un polverone le cui dinamiche sono ignote agli stessi stregoni che l'hanno partorito. Un management indeterminato con le pezze al culo, ubiquo e affannato...a questo son ridotte le istituzioni. Il triste lascito del tramonto della classe amministrante di partito.



Anche Merola, che comunque voterà sì al referendum, perora l'ascolto e paventa la scissione del Pd. Ma più che un rischio di scissione ciò che incombe è una certezza: la dissoluzione nella confusione. Non è che si voglia fare i gufi, gli è che davvero hanno fatto tutto loro. Polvere erano polverone riorneranno.



E se la confusione è la cifra degli apprendisti riformatori istituzionali del Pd non sembra ci siano altre alternative. O il No, e ci terremo almeno una Costituzione. O il Si e sarà polverone.