Trame d’Autunno. Cadono le foglie si aprono i libri


Patrizia Muzzi
Cambio Quotidiano Social



Sarà un autunno ricco di novità letterarie: così ho pensato di intervistare appassionati lettori e librai per capire se i desideri dei primi verranno esauditi con successo da chi i libri li proporrà nel proprio negozio.


L’opinione dell’esperta:

Serena Sperduti oltre a tenere una rubrica di recensioni sul mensile Gentecomune collabora con l’associazione Tutti i colori del libro. Nella sua seguitissima pagina di aNobii suggerisce alcuni autori che usciranno o sono appena usciti e non risparmia nessuno, nemmeno i big:

Alessia Gazzola è una giovane scrittrice dalla scrittura lieve e ironica con punte sorprendenti di profondità che danno un tocco maturo al testo senza però appesantirlo. Una sorta d’italianissima Sophie Kinsella del giallo, col pregio però, rispetto all'omologa inglese, di non ripetersi mai. Una caratteristica delle sue storie è la narrazione scoperta, cioè la maggior parte degli elementi sono forniti in corso d'opera, col risultato di minor suspense ma maggiore fluidità. E' un'autrice amaca: ci si accomoda tra le sue pagine e ci si fa portare dall'inizio alla fine in totale piacevole relax. Le disavventure della sua sbadata protagonista Alice Allevi tornano a settembre con “Un po' di follia in primavera” (Longanesi).

A ottobre uscirà anche “L’estate fredda” (Einaudi) di Gianrico Carofiglio, secondo appuntamento con il nuovo personaggio del maresciallo Fenoglio a cui l'autore sembra essersi affezionato. Nel primo libro personalmente non l'ho amato anzi ho rimpianto molto il grande Guerrieri. Questo Fenoglio sembra abbastanza scontato nelle azioni e nelle posizioni personali, ma a una grande penna conviene sempre dare una seconda possibilità per non rischiare di perdere un eventuale capolavoro.

Carlo Lucarelli torna a novembre con “Intrigo italiano” (Einaudi Stile libero) con protagonista De Luca, il Commissario che dopo la caduta del fascismo deve difendersi dai sospetti che gli cadranno ingiustamente addosso nel periodo dell'epurazione; ma prima che un poliziotto di grande intuito De Luca è un uomo che deve fare i conti con la Storia che vuole tracciare un segno netto tra il bene e il male senza tener conto delle paure, dei silenzi obbligatori e delle fragilità comuni a tanti oppositori del Regime nel periodo più buio e torbido d'Italia.

Infine, a ottobre arriverà uno dei nuovi libri di Andrea Camilleri di cui non si conosce ancora il titolo. Sarà una raccolta di storie brevi il che non promette bene, specie se a pubblicarlo sarà Mondadori. Per esperienza, infatti, finora ho trovato tanto di sostanza i Sellerio mentre sono rimasta spesso delusa dagli altri. Ma anche in questo caso vale il discorso già fatto per Carofiglio: a perderselo si rischia di mancare un capolavoro. Il consiglio in questi casi è di prenderlo in biblioteca in modo da non rimpiangere eventualmente i soldi spesi.

Le libraie indaffarate:

Nicoletta della libreria Trame di Bologna, mi ha fornito una ricca lista di proposte:

Ali Smith, “L’una e l’altra” (SUR)

Intenso romanzo a due facce, fra contemporaneità e Rinascimento. Due giovani donne si guardano attraverso le epoche, tramite gli affreschi di palazzo Schifanoia eseguiti da un misterioso artista ferrarese

Emma Cline, “Le Ragazze”, (Einaudi)

Di prossima uscita, è l’esordio di una giovane scrittrice. Una donna svuotata dalla vita riflette su un’adolescenza allo sbando, con una malinconia nostalgia della propria giovinezza. La fuga con una setta californiana, un gruppo di giovanissime adepte, il fascino di una vita scriteriata, il ritorno in famiglia con la consapevolezza di avere sfiorato l’abisso e la complicità in una strage.

Majgull Axelsson, “Io non mi chiamo Miriam”, (Iperborea)

Ancora una prossima uscita per l’interessante editore dedito alle narrative del Nord Europa.

La protagonista, anziana elegante signora, al compimento del suo ottantacinquesimo compleanno si svela alla nipote nella sua identità di sopravvissuta ai campi di concentramento e rifugiata in un paese della provincia svedese, grazie ad una menzogna. Un libro intenso e struggente.

Edoardo Albinati, “La scuola cattolica”, (Rizzoli)

Vincitore del premio Strega, un romanzo enciclopedico e magmatico sul 1975, sull’adolescenza, sulla violenza maschile e il fascismo, sull’ossessione del corpo. Quasi milletrecento pagine scritte e rielaborate nell’arco di 10 anni. Un progetto folle. Un libro disturbante e ricco.

Alain De Botton, “Il corso dell’amore”, (Guanda)

Il pacato filosofo svizzero, naturalizzato inglese, offre un piccolo romanzo sulle tappe di un amore, e commenta in corsivo offrendo ironia e preziosi suggerimenti pratici.

Grazia Varesani, “Lettera a Dina”, (Giunti)

Grazia Verasani con "Lettera a Dina", uscito in questi giorni per Giunti Editore racconta a ritroso un'amicizia adolescenziale, crudele e intima, con gli occhi di una donna adulta e libera, in crisi sentimentale. Una canzone sentita per caso squarcia la routine quotidiana di un nuovo amore già sfilacciato, e lancia la protagonista in un vortice di pensieri, e di rimpianti. La parabola della breve vita di Dina, mutevole e sfuggente, avida di affetto e respingente, è quella di molte ragazze e ragazzi delle periferie bolognesi e non solo. Un romanzo secco e veloce, sincero.

Raffaella della libreria Ubik di Bologna, ci suggerisce questi tre volumi:

il nuovo Harry Potter della inossidabile Rowling, il bellissimo "Eccomi" di Jonathan Safran Foer, ne parlano tutti. Infine, un libro di cui invece si parlerà purtroppo poco: "La chimica della bellezza" di Piersandro Pallavicini, (Feltrinelli). Lo scrittore è un chimico, ma i suoi libri precedenti sono delle vere chicche, pura commedia all'italiana, ironica, divertente ed intelligente, come ce ne sono poche.

Intervista alla lettrice bulimica:

Mariagrazia Ferrando, si definisce una lettrice onnivorobulimica, una che dall’età di tre anni rompeva le scatole ai suoi genitori per farsi spiegare i segreti racchiusi tra le pagine di quegli strani aggeggi che annusava e sfogliava senza capirne il senso. Da quando riuscì a leggere la sua prima parola (‘misericordia’: interessante come prima parola), la sua voracità non si è più fermata.

‘Ho cacciato dentro di me di tutto, seguendo fasi maniacali per generi e/o autori’, mi racconta.

Considerando che adesso hai mezzo secolo di vita (si arrabbierà molto), quali sono gli autori che prediligi?

Mi sono innamorata in particolare di due autori: Murakami (prossima uscita “Gli assalti alle panetterie”, Einaudi), e King (“Fine turno”, che conclude la trilogia dedicata al detective Bill Hodges, Sperling&Kupfer).
Nulla di più opposto sia come stile che temi. Ma l'amore è un mistero grande, si sa. Anche se spesso li ho cornificati, ma non diteglielo... ho avuto ed ho un torbido flirt con Andrea Camilleri. (“La cappella di famiglia”, edito da Sellerio).

Quanti libri hai letto in vita tua?

Davvero mi è impossibile quantificarli, pur con tutta la buona volontà.

Cosa stai leggendo ora?

Sto cercando di appassionarmi alla letteratura nordeuropea, il boom svedesenorvegesearinghese, ma sinceramente non sanno darmi quell'emozione che cerco.
In estate o rileggo, perché ogni volta che prendo in mano un libro amato, trovo sempre qualcosa di nuovo, o sto in trepida attesa di nuove uscite... ad esempio il sequel di quest’autrice emergente con la quale sto dialogando e che è stata in grado di dare finalmente un'energica scrollata al polverone editoriale italiano.

Ruffiana…

E io che vi consiglio?:

“Born to run”, autobiografia di Bruce Springsteen (Mondadori) perché dalle vite altrui c’è sempre qualcosa da imparare e Springsteen lo considero un po’ come Gandalf: sa sempre quale sia la cosa giusta da fare; “Il re dell’uvetta” di Sjoberg Fredrik (Iperborea) perché leggendo la scheda di presentazione ho già preparato lo zaino per seguire le avventure di Gustav Eisen,‘leggendario esperto di lombrichi, coltivatore di uva sultanina, amico di Charles Darwin che nell’Uppsala dell’Ottocento insegnò a dipingere a Strindberg’. Come si fa a non essere catturati da un tipo così? E per finire “Bussola” di Mathias Enard (E/O). Un romanzo maestoso, erudito e appassionante su un tema di grandissima attualità: i nostri rapporti con le civiltà orientali, islamiche, turche, persiane, siriane.