Il Cagliari infligge a Vrenna il Settimo Sigillo. Cagliari 2-Crotone 1

2 ottobre 2016, 17:12 Trasferta Libera

Vito Barresi | Trasferta Libera


Chi troppo in alto sal, cade sovente precipitevolissimevolmente... A chi toccherebbe lasciare la mano? Prima a Davide Nicola oppure a uno dei due fratelli Vrenna impegnati come sono nella direzione dei lavori delle Tribune Vip?


Nel primo tempo un Cordaz ragno tutto fare riesce a tenere costantemente nel mirino il cannoniere sardo Di Gennaro. Ovviamente fin che può e fino al minuto in cui le difese del Crotone si sfaldano come da copione. Più volte si vede in campo il medico sociale Polimeni, chiamato a correre e solcare il prato verde per soccorrere gli atleti afflitti da vari infortuni, quelli che poi sfociano prima in una vistosa fascia in fronte e poi nella sostituzione di Claiton rimpiazzato da Dussenne Noe.

Quella di Claiton è un'uscita che fa caracollare e deragliare il già debolissimo assetto del team di Nicola, costretto a giocare con una squadra che si squarcia come un velo di cipolla. Insomma questo ha permesso al bomber cagliaritano Di Gennaro di recuperare centralità, dopo che era stato ben costretto a rifugiarsi sulle fasce.

Giusto questa sua nuova geo-localizzazione più precisa gli è valsa l'opportunità di inquadrare nel suo mirino la rete e di raggiungerla al 37 minuto infilzando con l'arpione lo squalo Cordaz. Elogio del portiere pitagorico, per l'occasione elegantissimo in divisa viola, che si stende plasticamente per intero, tocca il margine del palo della propria porta, beffato dall'infido sibilo di una palla che sguscia veloce sotto la sua maglia.

Ripresa senza scampo per il Crotone. Il riflesso del disorientamento e del pessimismo si leggono lontano un miglio sul volto stanco e nell'andatura lenta di Ursino e Nicola che escono dal tunnel sotto il sole nitido e implacabile del Sant'Elia. Si prenda ad immagine due figure un po' inessenti, a mala pena sospinti in panchina dalla residua forza del dovere. Più o meno si direbbe in Calabria come 'il cane va alla forgia'.

La stangata che spezza le gambe e le blande illusioni di un pur consolatorio pareggio, che avrebbe potuto dar respiro a una squadra ormai in debito non solo d'ossigeno ma anche di idee, gioco, strategia e mentalità, arriva puntualissima al 56' quando dopo la traversa di Borriello, ci pensa Simone Padoin, ancora una volta con un tiro da fuori area, a far crollare la torre e le alate resistenze di un Cordaz sontuoso quanto inutile.

Poi un disperato tentativo di riprendere le redini dell'incontro, su una scacchiera che non ha più regole né marcature evidenti, con cambi e nuovi ingressi che poco offrono a un Crotone desolante, se non l'amara ricompensa di un goal, giunto proprio sul time out, tra il fischio finale e la palla a centro, giusto segnale orario del noventesimo minuto.

La crisi morale del Crotone è ormai evidente. Tuttavia I calciatori, l'allenatore, lo staff tecnico non riescono ancora a comprendere quale sia il bandolo della matassa per ricominciare. Non ci vuole Pappalardo per cantare a squarciagola che l'errore dei Vrenna è stato, almeno fino ad ora, di pensare di più alle Tribune Vip che non alla gioia del popolo e a quella ormai svanita dei tifosi rossoblu.