Regione Calabria. Una Giunta nel mirino dell’Air Gun

24 ottobre 2016, 14:21 Il Fatto

di Angelo Broccolo
Segretario Regionale Sinistra Italiana


Spettacolare: alla Regione Calabria scoprono che esiste l'Air Gun!
 (termine che in inglese significa arma ad aria compressa). 
Ma va là!
 Ay,Caramba che sorpresa! La notizia è trapelata nelle ultime ore in seguito alle dichiarazioni, piuttosto angosciate, di un consigliere regionale militante del partito che ha pensato, progettato ed eseguito con diligenza quanto (loro) “prospettato-suggerito-imposto” da svariate multinazionali del petrolio. 
L'angoscia deriva presumibilmente, dall'intuizione che nel prossimo futuro a qualche elettore del medesimo soggetto(Individuale o collettivo) potrebbe venire in mente che appena pochi mesi orsono detto partito, con stato generale in testa, deridendo i No Triv et similia,disertava le urne del referendum preposto, pensate voi, a risolvere alla radice la questione! Niente trivelle niente Air gun!!


Elementare Watson! Ay caramba che delusione! Verso se stessi e la propria propensione all'obbedienza.

A saperlo, magari, persino il quartier generale regionale, almeno quello jonico, avrebbe potuto prendere parte attiva durante la più oscurata campagna referendaria della storia repubblicana.

Ma cosi avevan imposto "Colà dove si puote ciò che si vuole" ed ai vassalli non è consentito "Dimandare", pena la perdita di alcuni privilegi accumulati in tanti anni di onorato silenzio!

E già, a dirla con un altro pezzo da novanta della letteratura nazionale, "il coraggio uno non se lo può dare".

Se puta caso venisse in mente di scorrere le pagine dei giornali di qualche mese orsono, con stupore ci si renderebbe conto di quanti sindaci e consiglieri comunali, in rappresentanza dei loro territori abbiano espresso indignate parole all'indirizzo di un non meglio identificato e quasi metafisico "responsabile" del più devastante progetto di sfruttamento del nostro mare.

Salvo adeguarsi al tengo famiglia “partiticamente" inteso. Anzi, additandoci come una sorta di incapaci di intendere e volere, ed io confermo ed anzi rivendico la mia totale incapacità ad intendere e soprattutto a volere un mondo dove prevalga su tutto il profitto come motore immobile, sorta di causa non causata, che presiede e sovrasta le nostra azioni ed ancor prima i nostri pensieri.

Non a caso lo definiscono "senso di responsabilità" verso chi però non viene meglio specificato.

Ora proviamo a farla noialtri una rivelazione all'ineffabile consigliere regionale. Sperando in un suo sconcerto non tardivo.
Sanno dalle parti del suo partito che tra le more del referendum di dicembre c'è appunto un piccolo, non trascurabile particolare: molte competenze allo stato prerogative delle regioni (Don't you remember federalism?) ripasseranno alla rigida volontà dello stato!

Nella fattispecie esattamente i casi come quello che tanto angoscia il nostro consigliere regionale.

Nelle giovanili letture si impattava ad un certo punto su un passaggio di fondamentale importanza: la Rivoluzione Francese aveva liberato l'uomo dalle pastoie del potere regio, aveva in sintesi dato ad ognuno la dignità del cittadino.

Libero ed eguale.

Dopo qualche tempo arrivò un profeta ebreo, sempre loro, che smontò daccapo la situazione. In poche parole sostenne che per esercitare il diritto di "cittadino" bisognava ricucire la scissione tra il principio enunciato e la fattibilità concreta dello stesso. 
Ovvero che essere libero non significa di per sè essere uguale.

Bisognava riprendersi la delega data ad altri e soprattutto distribuire in maniera equa le opportunità economiche e sociali.

E non c'erano ancora TV e giornali con informazioni a senso unico...

Ebbene quando penso a quei sindaci e consiglieri comunali che nelle prossime giornate riceveranno telefonate accorate per dare un consenso al "principale" della ditta, vorrei che la scissione appena accennata si accorciasse ovvero che l'anima del cittadino prevalesse sul grigiore obbediente della carica.

Basta poco, anzi una sola parola: NO!