di Vito Barresi
Quel che non si riesce punto capire, altrimenti è abbastanza chiaro il tutto, in questa indecorosa messa in scena ai danni dei tre aeroporti calabresi, non è tanto l’insulso e ormai irrilevante cicaleccio politichese, finalizzato al solito giochetto dello ‘scarica barile’, tra il Presidente della Giunta Regionale Oliverio e altri vari protagonisti locali, tra cui purtroppo va compresa anche certa magistratura calabrese, intervenuta con notevole ritardo su situazioni già ampiamente segnalate come allarmanti, usando l’estremo istituto giuridico della procedura fallimentare, ma le sempre più curiose affermazioni del Sindaco di Crotone Pugliese Ugo che, opportunamente suggerito o imbeccato che dir si voglia, dal suo team manager Enzo Sculco, con soave sicumera testualmente afferma che “il Comune di Crotone ha adempiuto agli impegni assunti a quel lontano tavolo dell’8 luglio al quale, tra l’altro, ci siamo seduti non con il cappello in mano ma con una proposta di piano industriale insieme alla Società Sagas, con un definito piano concordatario e di ricapitalizzazione che all’epoca ha contribuito a tirare fuori dalle secche l’aeroporto.”
Ben si comprenderà che ad inquietare non sono tanto le confuse parole crociate, profferite senza alcuna soluzione da quiz, vista l’amara sorte toccata ancora una volta allo scalo pitagorico, praticamente destinato a tramutarsi in vuoto capannone, quanto la strana comparsa di un oscuro oggetto, un accessorio, si dirà, della moda del varietà, non meglio definito come un cappello in mano, che il Signor Sindaco, o chi per lui, porterebbero o meno, ogni qualvolta si apprestano ad assidersi a una pubblica o riservata riunione istituzionale.
Vada pure che al cospetto, per regola d’educazione e galanteria, il cappello si tolga dalla testa di qualcuno, ma poi? Invece di restare in mano, almeno, il suo posto in cappelliera, dovrebbe pur trovarlo. E, dunque, sorvolando, e si fa per dire, sulla immaginaria foggia del cimiero (bombetta, borsalino, cilindro, panama, cloche, feluca, sombrero, tuba, ma perché no, paglietta…) la questione è quella di capire a che cosa debba servire un cappello, un berretto o una coppola, se non a raccogliere qualcosa ma che, comunque, qui in politichese sonante, starebbe a significare che il nostro Sindaco davanti a chiunque, avversario, interlocutore o persino alleato, non ci andrà mai con remissività e posa di sottomissione.
Quel che, invece, accade è che con il decisivo concorso di Oliverio, Presidente della Giunta Regionale, del consigliere regionale Flora Sculco, della vice ministra al Turismo e Beni Culturali Dorina Bianchi, dei vari parlamentari sconosciuti alla città, raccolti nel rinato duo Nico e i Gabbiani, cioè Nick Oliverio e Niko Stumpo, e di Ugo Pugliese, sindaco di Crotone, in sodalizio politico-amministrativo con Enzo Sculco, Crotone ha perso definitivamente, o quasi, i voli di una della più grandi compagnie aeree mondiali ed europee, la RyanAir.
Si tratta di un colpo pesantissimo inferto alla mobilità extra territoriale, all’economia locale, alle speranze di tanti utenti di vedersi considerati non come merce da tradotta bensì cittadini alla pari con quanti altri usufruiscono quotidianamente del sistema di trasporto aereo nazionale.
RyanAir sta un po’ come l’Euro all’Europa, l’Erasmus agli studenti universitari, i collegamenti globali all’isolamento locale, il vettore dei giovani e della ragazze che possono sempre sognare, non a lunga scadenza ma durante un qualsiasi giorno della settimana, di ricongiungere le loro storie private e familiari, riconquistando il tessuto connettivo dei rapporti e delle relazioni sociali.
E invece, con un pressappochismo e un menefreghismo assolutamente unico, con in testa il cappello o senza, quel ‘gran coglitore’ di cariche pubbliche ben retribuite, dal 1970 ininterrottamente in carica con volo andata e ritorno Regione Calabria-Camera dei Deputati-Regione Calabria, che è il Presidente illustre, per studi scientifici, scoperte economiche e tecnologiche, Mario Oliverio, la Calabria si ritrova d’un colpo con ben due aeroporti in meno. Un bel last-minute programmatico per il turismo e la libertà di circolazione dei calabresi.
Allacciate le cinture di sicurezza, state per decollare. Dal cappello, ora si può anche dire dal cilindro, di Mago Marù è pronto a uscire un coniglietto, pardon un ‘consiglietto d’amministrazione’. Di sicuro farà tris in un sol colpo, mettendo tutti d’accordo.
Ringraziamo i passeggeri a bordo. Signori si vola. Sulle ali uniche della Sacal, la più grande holding viaggi con sede centrale nei confortevoli uffici regionali della Cittadella. Prossimo scalo, of course, Sibari, frazione di Cassano all’Ionio, provincia di Cosenza.