Serie A. Inter-Crotone. Paura delle Big? Nicola: solo orgoglio, pensiamo a giocare

5 novembre 2016, 17:46 Trasferta Libera

di Cinzia Romano | Trasferta Libera |

Due risultati utili consecutivi che confermano la bontà del lavoro avviato dallo staff tecnico a inizio stagione, nel lungo cammino che ancora c’è da percorrere. Quattro punti che servono al Crotone solamente come iniezione di fiducia e regalano un briciolo di entusiasmo ad un gruppo che ha dimostrato di essere coeso e determinato a far bene in questo campionato, all’apparenza proibitiva.


Fare risultato aumenta l’autostima, la convinzione e conferma l’identità di questo Crotone formato serie A. Mister Nicola non si esalta e spiega che non si è fatto nulla pareggiando a Firenze e vincendo col Chievo, perché ancora il campionato è tutto da giocare.

In realtà la prima storica vittoria nella massima serie ottenuta all’Ezio Scida, qualcosa di importante lo ha portato: la passione rinata di una tifoseria caduta in letargo in avvio di stagione. È ancora nitida la foto circolata in settimana, sui social e l’immagine copertina di Sky Sport su Facebook che immortala l’artefice del suggello rossoblù Diego Falcinelli stringere la mano agli ultrà e gioire con loro.

Il rapporto con i tifosi è un po’ come quelle relazioni d’amore: ti incontri, impari a conoscerti, ci si comincia ad amare, si litiga, ci si lascia, ma poi si ricomincia di nuovo tutto daccapo.

Ogni trasferta della squadra pitagorica, in stadi importanti sembra quasi come il “Ballo delle Debuttanti” e alla vigilia di un incontro di grande interesse, qualcuno paventa ancora quel timore reverenziale dei giocatori di mister Nicola, che però sdrammatizza così: “Giocare a Milano è altamente gratificante, ma deve essere solo un motivo di orgoglio. Andremo a San Siro e scenderemo un po’ prima sul terreno di gioco, così avremo tempo e modo di pensare che ci troviamo nel teatro del calcio. Non penso all’Inter e alla loro situazione attuale, cerco di dare ai ragazzi la capacità di concentrarsi su se stessi, sui nostri atteggiamenti, sulla nostra mentalità. Incontreremo una squadra formata da nazionali e grandi campioni, ma noi pensiamo solo a fare la nostra partita convinti che possiamo mettere in difficoltà chiunque. Nell’arco dei 90 minuti ci saranno momenti in cui saremo particolarmente attenti e meno sciolti perché la qualità dell’avversario lo impone, non dovremo mai distrarci e faremo di tutto per non far vedere la differenza che c’è tra noi e loro.”

Mentre i rossoblù hanno le idee chiare, in casa Inter regna il caos più totale, un collettivo di altissimo valore che non trova la sua dimensione, una confusione in fatto di leadership non solo in campo, ma anche ai vertici di una società in cui non si capisce bene chi decide cosa.

La squadra neroazzurra ha un centrocampo tecnico, ma se non riesce ad impostare il gioco e non ha la partita in mano, va in sofferenza. Non ha un equilibrio di gruppo, crea occasioni, ma dietro ne concede molte. A corto di risultati anche in Europa, non riesce a trovare la quadratura del cerchio.

Ma è pur sempre l’Inter con un potenziale esplosivo di giocatori che se sfruttano al massimo le loro caratteristiche tecniche, hanno un altro passo, un’altra intensità, ottime geometrie, dinamicità e aggressività da poter far male a chiunque e lo hanno dimostrato ampliamente battendo la Juventus due mesi fa.

Stefano Vecchi proverà a vincere contro l’ultima in classifica, mentre i calabresi tenteranno l’impresa. I pronostici vedono favorita la squadra milanese, ma un 1-1 finale non sarebbe una grossa sorpresa. Più difficile preannunciare chi siederà sulla panchina interista dopo la gara con il Crotone, tanti i nomi rimbalzati in questi giorni, ultimi sono Marcellino, Pioli e Zola.

L'incontro in programma domenica 6 novembre alle 18 a San Siro, Inter-Crotone, valevole per la dodicesima giornata di serie A TIM, sarà arbitrata da Marco Guida, coadiuvato dagli assistenti Paganessi e Gava, con Valeriani quarto uomo e Calvarese e Ghersini assistenti addizionali.