Inter Crotone 3-0. Panettone farcito con tripla crema neroazzurra

6 novembre 2016, 19:54 Trasferta Libera


Vito Barresi | Trasferta Libera


Panettone amarissimo farcito con tre goal al veleno, di cui uno su calcio di rigore, per un Crotone particolarmente ingenuo, che si lascia sfilare un pareggio ormai nei pressi del 90’, da un Inter scaltra e molto cinica che vince alla fine anche con larghezza di segnatura, persino con il lusso finale di una doppietta di Icardi.Troppa grazia in sei minuti?

Un Crotone serio nel primo tempo, che ha interpretato con ottima geometria e compostezza il lavoro immane in difesa, che non ha mai pensato di sfruttare opportunisticamente la platea di un’ampio e rumoroso disagio manifestato dai tifosi neroazzurri nei confronti della dirigenza della loro società, dove siede un trio al comando, composto da un cinese, un inglese e un indonesiano, che evidentemente non parlano la stessa lingua, e dirlo sembra anche l’inizio di una di quelle solite barzellette internazionali.

Cosa diversa per i calciatori interisti, invece, che sotto la spinta dell’allenatore in seconda Vecchi, hanno preso di petto la seconda parte della gara, uscendo dal tunnel con in testa l’obiettivo di affondare il Crotone e dare un respiro di speranza a quanti amano i colori sociali del glorioso blasone meneghino. Per cui più che per merito hanno atteso l’attimo fuggente del demerito altrui, l’ora fatale in cui il Crotone si annebbia, il momento in cui si interrompono i contatti con la torre di controllo e in campo per pitagorici scende un vero e proprio black out da far paura.

Ormai sfiancati dal girare continuamente a vuoto, dopo aver svariato inutilmente da una parte all’altra del campo, demotivati dagli scarsi risultati ottenuti con oltre il 75 % di possesso palla, quando davanti agli interisti si aperto il sontuoso sipario del crollo crotonese, tutti si sono messi a ballare per mettere definitivamente al tappeto la squadra avversaria.

Dalla bella difesa si è passati alla discarica dei goal, sganciati ancora una volta nella fossa dell’80 minuto, la fascia assassina in cui gli squali perdono la rotta, si rompe il sonar e si naviga a vista, pronti a naufragare sugli scogli della sconfitta.

Fatidico come sempre il minuto 83 quando Icardi ha spazzato via la difesa avversaria, appostando sul piede giusto del croato Perisic una palla che ha sfondato la rete di Cordaz. Poi rigore per l’Inter annullato. Ancora palla sul dischetto e goal valido di Icardi, fin giù al 90’ quando lo stesso attaccante deposita la ciliegina finale sulla porta di Cordaz.

Il Crotone non è da biasimare. Ma è evidente che il malessere c’è, se ogni volta finisce così, a pochi minuti dalle docce calde. D’altra parte non è difficile individuare il punto di rottura di questo precario e fragile equilibrio. Lo step che va messo sotto la lente è quello che segnala la crisi verticale della squadra.


I prodromi si vedono ai cambi, perchè è questa la parte debole di Nicola, la caduta di tensione tra la cabina di regia e la squadra in movimento. Al 70’ esce Trotta ed entra Crisetig, vivaio neroazzurro. Arriva la risposta del team milanese, e sebbene questa volta l’Inter avesse già effettuato qualche cambio, la trazione viene radicalmente capovolta con l’ingresso di Eder al 61’, in sostituzione di Banega. Il ritmo interista assumeva improvvisamente ben altra andatura e una più mirata traettoria verso la porta avversaria.


Partita molto corretta anche se costellata da cartellini gialli, tipo Ranocchia dell’Inter al 13’ del primo tempo, quando ancora il Crotone arrivava anche in quattro al limite dell’area interista, poi Mesbah del Crotone ammonito al 15’, lo stesso che non se la tiene e poi chiede all’arbitro all'imbocco del tunnel perché mai l’aveva ammonito.


E dire che c’era stato qualcuno che si era illuso, pensando che l’Inter giocasse come in amichevole.