I consigli per affrontare la prima gravidanza serenamente

9 novembre 2016, 08:00 Sorgente Salute

A cura di: Ufficio Stampa Sorgente Genetica

Durante la prima gravidanza la donna prova tantissime paure e tanti dubbi. Esistono degli accorgimenti utili in questo periodo per tutelare la salute della mamma e del feto, come seguire uno stile di vita sano e sottoporsi ai vari test di screening prenatale o di diagnosi prenatale, come l’amniocentesi o la villocentesi.

Uno dei principali fattori da tenere costantemente sotto controllo in gravidanza è l’alimentazione. Seguendo una dieta sana la gestante riesce ad assimilare tutti i nutrienti per la crescita del feto e il giusto apporto di energia per il proprio fisico, che durante i nove mesi subisce grandi cambiamenti. Non bisogna, però, esagerare con le quantità di cibo e calorie, perché un forte aumento di peso può favorire l’insorgere di varie patologie, come il diabete, che possono mettere a rischio la salute di mamma e bambino.

Da evitare completamente in gravidanza sono il fumo e l’alcol. Ciò che viene assimilato dalla mamma, infatti, viene immediatamente trasferito al bambino, per questo i ginecologi raccomandano di smettere di bere e di fumare, per evitare complicanze anche serie, come malformazioni o problemi dell’apparato respiratorio. Le bevande alcoliche, se assunte in eccesso, possono portare allo sviluppo della sindrome fetale alcolica, disturbo che può portare problemi fisici e mentali. Il fumo, invece, porta a una minore circolazione del sangue verso il feto e può portare ad un parto prematuro.

Una volta scoperta la gravidanza è opportuno effettuare specifici esami del sangue per verificare se sono presenti infezioni e malattie virali, oltre a stabilire se la gestante è immune a rosolia e toxoplasmosi, malattie che se contratte in gravidanza possono diventare pericolose per il feto. Questi esami del sangue fanno parte del percorso di screening prenatale consigliato dal ginecologo.

L’assunzione dei farmaci non è totalmente vietata, ma bisogna stare attente a non ricorrere al fai da te. Bisogna sempre contattare il ginecologo per sapere quali sono i farmaci giusti per contrastare alcuni disturbi senza effetti collaterali sulla salute del feto. Se la gestante soffre di patologie per cui serve una terapia continua, è importante consultare uno specialista per adeguarla in modo da tutelare la salute della mamma e del bambino.

Anche la familiarità con diverse malattie e l’età materna possono influenzare la salute del bambino. Per esempio, se la mamma ha un’età superiore ai 35 anni1 o familiarità con anomalie cromosomiche o genetiche, le probabilità che il bambino sia affetto da disturbi cromosomici aumenta. Grazie ad un consulto con il proprio ginecologo si può stabilire quali esami di screening prenatale effettuare.

Sottoporsi ad esami di screening o ad esami diagnostici è una tappa fondamentale della gravidanza. Con gli esami di diagnosi prenatale invasivi, come l’amniocentesi o la villocentesi, è possibile avere un esito diagnostico sulla presenza di eventuali anomalie nel feto. Questi esami hanno un rischio di aborto dell’1%.

Tra gli esami di screening prenatale non invasivi, che non comportano rischi di aborto e che hanno un’alta affidabilità nella rilevazione della Sindrome di Down, si può effettuare il test del DNA fetale. Analizzando i frammenti di DNA del feto presenti nel sangue materno è possibile scoprire se sono presenti anomalie cromosomiche diffuse, tra cui trisomia 21 e Sindrome di Edwards, che hanno un’affidabilità del 99,9%2.

Per maggiori informazioni sul test del DNA fetale: www.testprenataleaurora.it

Fonti:
1. Medicina dell'età prenatale: Prevenzione, diagnosi e terapia dei difetti congeniti e delle principali patologie gravidiche ­ Di Antonio L. Borrelli,Domenico Arduini,Antonio Cardone,Valerio Ventrut
2. Poster Illumina ISPD_2014 Rev A